Qualche anno fa vi raccontai della mia passione per la letteratura gialla, in particolare nordica, dandovi qui qualche consiglio su cosa leggere dal profondo nord.
Negli ultimi giorni un dialogo su Twitter (grazie Rudi e Appia Landscapes) mi ha stimolato a preparare una serie di consigli riguardanti la letteratura gialla tedesca, che conosco anche bene (e che oltretutto posso godermi in lingua originale, il che non guasta).
Due premesse:
1) gli autori che citerò li ho letti in tedesco, quindi non posso garantire la qualità delle traduzioni se vorrete leggerli in italiano, ma solo quella degli originali;
2) vi segnalerò gli autori che a me sono piaciuti di più, che non necessariamente sono quelli più amati dalla critica o più venduti (alcuni lo sono, altri no).
E allora partiamo.
Il primo autore da leggere è Veit Heinichen, un tedesco "italiano".
"Italiano" in quanto vive da più di vent'anni a Trieste, dove ambienta (con "sforamenti" nel resto del Nord-Est e nell'Istria croato-slovena, più raramente in Austria o Germania) i suoi romanzi centrati sul personaggio di Proteo Laurenti.
Sono romanzi dove il giallo si accompagna più o meno esplicitamente a temi socio-politici legati all'Italia e all'Europa (e prima che lo chiedate: sì, è evidente che l'autore è pro-Europa).
Il mio preferito tra gli autori tedeschi contemporanei.
Poi non si può non citare il compianto Andreas Franz (mancato nel 2011), forse il più apprezzato e noto autore tedesco contemporaneo nel genere.
I suoi gialli sono ambientati principalmente nella zona Francoforte-Offenbach e sono tutto sommato di stampo classico, pur trattando di crimini "moderni".
Franz ha creato due serie, che talvolta si incrociano: quella basata su Julia Durant (personaggio volutamente antipatico, ma perfettamente adeguato all'ambiente) a Francoforte e quella basata su Peter Brandt a Offenbach.
La serie di Julia Durant è stata proseguita da Daniel Holbe dopo la morte di Franz, ma io i romanzi "apocrifi" (anche se approvati dagli eredi) non li ho letti, quindi non posso giudicarli.
(N.B.: Franz ha ambientato anche una serie gialla nel nord della Germania, ma non la conosco e comunque ha avuto meno successo di pubblico e di critica delle altre due).
E adesso scendiamo nel profondo sud, in Baviera. Per la precisione nell'Allgäu, dove Volker Klüpfel e Michael Kobr ambientano i loro romanzi scritti a quattro mani e incentrati su un personaggio ormai di culto: il commissario Kluftinger.
Kluftinger è un personaggio molto particolare. Provinciale, mischia tedesco e dialetto, vede tutto ciò che culturalmente viene da fuori come pericoloso... ma alla fine cede sempre (non nelle indagini, però) e si fa comunque amare.
Da segnalare anche Stephan Ludwig col suo commissario Claudius Zorn (Zorn in tedesco significa stizza, collera e il nome non è del tutto casuale).
È l'unico autore di un certo livello che ambienta i suoi gialli all'est (per la precisione a Erfurt) e questo si nota molto nelle atmosfere intorno ai protagonisti, la decadenza economica reale di parte dell'ex DDR è molto ben rappresentata.
E poi ci sono i romanzi storici di Cay Rademacher. Molti ambientati nell'antica Roma, ma quelli di cui vi voglio parlare sono tre romanzi scritti tra il 2011 e il 2013 e ambientati nell'Amburgo dell'immediato dopoguerra, ancora cumulo di macerie dovute ai bombardamenti alleati.
In questi romanzi l'ispettore Frank Stave indaga su diversi crimini (in parte basati su fatti storici reali, come una serie di omicidi nella realtà mai chiariti nel romanzo Der Trümmermörder, L'assassino delle macerie) con tutte le difficoltà dovute alla situazione drammatica e le limitazioni alla sua libertà d'azione dovute al fatto di dover rispondere anche alle forze di occupazione.
Vorrei poi citare due autori che non rientrano nella definizione classica di giallo, ma più che altro in quella di thriller, ma dove i confini tra i due generi sono abbastanza labili.
Il primo è Max Landorff (in realtà uno pseudonimo) col suo personaggio Der Regler (Il regolatore), un personaggio il cui lavoro consiste nel "regolare" i problemi altrui - di vario tipo, ma mai limpidi - senza lasciare tracce e, possibilmente, senza violenza.
Il secondo è Marc Elsberg (in realtà austriaco, non tedesco, ma noi non siamo schizzinosi, vero?), i cui romanzi trattano dei rischi legati al mondo attuale, tipo un blackout continentale doloso (descritto nel suo romanzo Blackout), problemi legati ai Big Data e alla protezione dei dati personali (Zero) o alla genetica (Helix). Autore veramente di altissimo livello.
Prima di lasciarvi, una nota: i romanzi di Heinichen e quelli di Klüpfel & Kobr sono anche esperienze culinarie, non solo letterarie e poliziesche.
Buona lettura e buon appetito.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
5 ore fa
Il post che avresti dovuto scrivere mooooooolto prima :)
RispondiEliminaMeglio tardi che mai :-)
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