In realtà qualsiasi persona dotata di solo un minimo di buon senso lo ha sempre saputo. Basta usare un minimo di logica e avere chiari quali sono gli obiettivi e i prodotti offerti.
Però fa piacere, dopo tanti anni di menzogne e di ragionamenti distorti, che un'analisi ufficiale e non di parte lo confermi.
Sto parlando della scuola. Anzi delle scuole. Quella pubblica e quella privata.
E in Italia la scuola pubblica è migliore di quella privata. E lo è sempre stata. Chiunque sia stato a scuola lo ha sempre saputo. Ma spesso se lo è taciuto.
La scuola privata non può essere migliore di quella pubblica. Almeno non nei paesi dove esiste una vera scuola pubblica (dove la scuola pubblica è presente a pelle di leopardo, vedi USA, il discorso logicamente cambia, o almeno può cambiare).
E per un motivo molto semplice.
La scuola privata offre un prodotto. Il prodotto si offre a un cliente. E il cliente vuole essere soddisfatto. Quando è soddisfatto il cliente-studente o il cliente-genitore? Quando lo studente è promosso. Non quando lo studente ha imparato qualcosa.
E la scuola privata per vivere (come ogni altra impresa industriale o commerciale) ha bisogno di clienti. Non può permettersi di perderli. Quindi deve continuare a promuovere. Anche chi non lo merita.
La scuola pubblica offre un servizio. Un servizio ha dei fruitori che hanno bisogno di contenuti. Certo il fruitore-studente o il fruitore-genitore anche qui è soddisfatto se lo studente viene promosso. Ma sa a priori che il compito primo della scuola è l'istruzione, non la promozione.
E la scuola pubblica sa che - Gelmini varie permettendo - con più o con meno studenti comunque continuerà a esistere. Non ha bisogno di promuovere assolutamente.
E ora tutto questo - saputo e risaputo anche se spesso in malafede negato - ci viene confermato dallo studio OCSE-PISA 2009. Come titola
Repubblica: "
Nella scuola pubblica si impara di più. L'Italia in basso per colpa delle private".
Per chi volesse leggersi lo studio nei dettagli: "
PISA 2009 Results".
Saluti,
Mauro.