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martedì 9 aprile 2024

I giornalisti e la scienza... di nuovo

Ieri, 8 aprile 2024, è mancato il premio Nobel per la Fisica Peter Higgs, famoso per il bosone di Higgs, da lui teorizzato.
E come sempre i giornalisti hanno dovuto mostrare la loro ignoranza, il loro vivere di luoghi comuni.

Oggi ci ha deliziato al proposito RAINews.

Qui uno screenshot di come ha dato la notizia:


Se volete leggere l'articolo completo, lo trovate qui (e qui la copia salvata da me su WebArchive nel caso che RAINews dovesse correggere facendo finta di niente, come uso nel "giornalismo" italiano).

Dove stanno i problemi?
Già nel solo titolo ce ne sono due. Entrambi gravi, ma uno proprio enorme, imperdonabile pur con tutta la generosità umana possibile.

1) Il problema enorme, imperdonabile.
Peter Higgs (e François Englert, che con lui condivise il Nobel) non scoprì nulla.
Nel 1964 lui teorizzò, mediante un meccanismo che prende il suo nome, l'esistenza di una particolare particella (per la precisione un bosone) che spiegasse il perché le altre particelle, e quindi anche i corpi, hanno massa.
Lui teorizzò questa particella, possiamo anche, volendo, dire che la previde, ma non la scoprì. Tutto ciò che lui fece rimase teoria fino al 2012, quando gli esperimenti CMS (guidato da Joe Incandela) e ATLAS (guidato da Fabiola Gianotti) al CERN confermarono le sue previsioni.

2) Il problema grave.
Higgs odiava l'espressione "particella di Dio". Anzi, praticamente tutti i fisici la odiano e nessuno la ha mai usata fino al 1993 (e anche dopo ben pochi fisici la usarono).
E allora, chiederete voi, da dove viene questa purtroppo famosissima definizione? Da un libro divulgativo del 1993 del fisico Leon Lederman e dello scrittore Dick Teresi: The God Particle - If the Universe is the Answer, What is the Question? (tradotto in italiano come La particella di Dio: Se l'universo è la domanda, qual è la risposta?*).
Ma in realtà neanche loro sono i colpevoli: Lederman voleva intitolare il libro The goddam Particle (La particella maledetta), ma l'editore cambiò il titolo, perché "maledetta" gli sembrava brutto.

Saluti,

Mauro.

*Qui poi vediamo comunque due problemi di traduzione nel titolo italiano. Primo: The God Particle andrebbe tradotto La particella Dio, non di Dio. Secondo: il titolo italiano inverte il punto domanda/risposta rispetto all'originale inglese.

P.S.:
Qui gli articoli che scrissi all'epoca sul bosone di Higgs:
Il bosone ciccione di Higgs - 1
Il bosone ciccione di Higgs - 2

venerdì 11 agosto 2023

Pillole di fisica - Luce e suono nel vuoto

Oggi l'amico Carlo Piana ha proposto un quiz (con trabocchetto) su Twitter: Senza googlare e senza chiedere a ChatGPT, ricordate "a memoria" la velocità del suono nel vuoto, arrotondata al metro al secondo?
Questo mi ha dato lo stimolo per scrivere un breve thread di fisica.
Come quasi sempre, provo ora qui a riproporre detto thread come testo unico, sperando sia più leggibile e chiaro.

Ovviamente non vi do subito la risposta al quiz di Carlo, anche perché la conoscete tutti, vero? 😉

Il quiz è apparentemente banale (e la risposta in sé facile), ma in realtà non è poi così banale come sembra.
Infatti ho sentito in passato talvolta fare la seguente domanda (magari espressa in termini diversi, ma qui è la sostanza che conta): perché il suono e la luce, pur essendo entrambe onde, hanno nel vuoto comportamenti diversi, addirittura opposti?
A parte il fatto che questa domanda dimostra una scarsa conoscenza del significato fisico del termine "onda", la risposta è al tempo stesso facile ma non banale. Anzi, è proprio interessante.
Luce e suono non sono fenomeni paragonabili, nonostante alcune (più che altro apparenti) similitudini.

La luce si trasmette sì in un mezzo, ma questo mezzo può anche essere il vuoto (che in sé sarebbe un non mezzo), perché è la luce stessa a essere un mezzo! È composta di particelle chiamate fotoni, che quindi possono esistere sia in un mezzo che nel vuoto.

Il suono, invece, inteso in senso particellare semplicemente non esiste (e non venitemi a tirar fuori i fononi, che sono solo una speculazione astratta).
Non esistono particelle di suono. Quello che noi percepiamo come suono sono solo le vibrazioni delle particelle del mezzo in cui il suono stesso si propaga.
Nel vuoto non ci sono particelle, quindi non c'è nulla che possa vibrare.
Quindi... niente suono.

Sia chiaro: ovviamente il vuoto in fisica è una questione molto più complessa di come descritto qui, ma per spiegare la differenza tra luce e suono questo basta.

Saluti,

Mauro.