Salvini ha dichiarato che lo spread scenderà e se non succederà sarà perché qualcuno specula contro l'Italia. Ma che il governo saprà impedirlo.
Ora, facciamo finta che l'Italia sia vittima di speculatori (cioè, non nego che esistano speculatori, ma che ce l'abbiano particolarmente con l'Italia).
Qualcuno mi sa spiegare come oggi un governo da solo può impedire le speculazioni?
Che poi mi faccio anche un'altra domanda: come fai a distinguere uno
speculatore (cioè chi ti danneggia di proposito per guadagnare) da un
investitore (cioè chi semplicemente pensa alle proprie finanze, ma non
ti danneggia di proposito)?
Entrambi operano sugli stessi mercati/prodotti.
Ora qualcuno mi dirà: uno speculatore è disonesto, un investitore no.
Però... uno può speculare anche senza infrangere la legge. E allora?
Sono domande di un ignorante in economia.
Ogni risposta è gradita.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
3 ore fa
distinguere fra "sani investitori" e "crudeli speculatori" è semplice: se conviene appartengono al primo insieme altrimenti al secondo.
RispondiEliminaUn governo può impedire le speculazioni aumentando l'affidabilità del sistema paese. immagina di essere un direttore di banca; a chi presteresti 1.000 euro: ad Antonio, che negli ultimi anni ha avuto un reddito medio di 2.000€/mese, che ha proprietà da dare in garanzia e che ha pagato puntualmente un mutuo o a Bruno, che negli ultimi anni ha avuto un reddito medio di 50€, e che ha pagato con molta difficoltà le rate dei prestiti precedenti finendo anche protestato? Ecco.
@ Shevathas
EliminaCi sarebbe anche da dire che chi ha concesso i precedenti prestiti a Bruno non ha lavorato molto bene: ha concesso dei prestiti che erano “bacati” in partenza (salvo rovesci o sopravenute difficoltà del debitore)
Bragadin
Sul discorso affidabilità siamo d'accordo.
EliminaMa Salvini si riferiva palesemente ad azioni legislative. Quindi la domanda su come impedire le speculazioni resta.
1) Divieto di vendite allo scoperto sui titoli di stato
RispondiElimina2) Una istituzione pubblica che abbia il compito di intervenire alle aste per sottoscrivere i titoli non richiesti dai privati
3) Questa istituzione dovrebbe anche poter intervenire sul secondario sempre negli scambi dei titoli
Tecnicamente è possibile e in questo modo lo spread si azzera, o meglio, viene pilotato dalle autorità politiche.
Tecnicamente pure la BCE potrebbe azzerare gli spread dell’eurozona, ma non credo che questo sia nel suo statuto.
Di fatto i punti 2 e 3 equivalgono ad emettere moneta, ma prima che si generi inflazione, teoricamente si deve ridurre la disoccupazione.
Per attuare un programma simile ci sono da superare diversi “nodi” politici (quelli tecnici al confronto sono bruscolini).
Ad esempio: ora come ora (parlo dei paesi aderenti all’euro) ci sono 27 sistemi fiscali diversi e una sola politica monetaria: quella della BCE, è un sistema che zoppica perché la politica monetaria deve essere tarata anche tenendo conto del sistema fiscale.
L’euro è una media ponderata dei paesi aderenti all’eurozona (delle loro economie); in questo modo risulta una valuta debole per alcuni paesi (pochi) e forte per altri (la maggior parte). Chi ha la valuta forte risulta svantaggiato rispetto a chi ce l’ha debole.
Telegraficamente, ma spero si capisca la complessità della situazione.
Bragadin
Hai messo un sacco di carne al fuoco. Prima di reagire devo digerirla ;-)
EliminaUna cosa sul punto 2: cioè dici che lo Stato dovrebbe autocomprarsi i titoli. Non è falsare il mercato? E oltretutto: non risolvi nulla perché sposti solo da una tasca all'altra… o sbaglio?
EliminaPunto 2: la questione in questo modo è posta male, non si tratta di spostare da una tasca all’altra, ma di organi dello stato, o sottoposti alla vigilanza dello stato, che svolgono funzioni diverse. Un po’ come per la questione dell’ordine pubblico: c’è la polizia. l’autorità giudiziaria e quella carceraria: sono tre funzioni che dipendono (in qualche caso) anche da ministeri diversi e, per lo stesso scopo, svolgono funzioni diverse a seconda dei problemi che devono risolvere.
EliminaTornando a noi il tesoro emette titoli per raccogliere denaro che lo stato usa per i suoi scopi (sanità, istruzione etc). Lo stesso fa anche il fisco, ma per il momento lasciamolo da parte. La banca centrale (o altra istituzione analoga) ha il compito di stabilizzare il mercato e regolare l’offerta di moneta (e di credito) (1).
Se si decide che queste cose sono di interesse pubblico, e questa è una questione politica, lo stato si regola di conseguenza.
(1) In che modo? Intervenendo alle aste dei titoli di stato, ossia sul mercato primario, con operazioni di mercato aperto e fissando i tassi di interesse e di sconto ufficiali.
Sulle alterazioni di mercato (argomento che da solo meriterebbe ampio spazio): potrei rispondere banalmente che se una cosa mi porta svantaggio è alterazione di mercato e viceversa. Continuando sulla stessa falsariga se ad affermare questa cosa è Apple probabilmente viene ascoltata da qualcuno, ma se è un pinco pallino qualsiasi probabilmente no.
Voglio dire che la concorrenza perfetta non esiste se non come caso di scuola o nell’iperuranio; di fatto c’è sempre qualcuno che è, per vari motivi, più forte e influenza il mercato. Al limite il libero mercato coincide con la legge del più forte.
https://www.okpedia.it/concorrenza_perfetta
Se il libero mercato avesse fatto sempre il suo corso, tra le altre cose, l’euro sarebbe già un ricordo perché il QE della BCE è, comunque la si voglia vedere, un’alterazione di mercato, anche se a livello sovranazionale e non statale. Tecnicamente è un’operazione di mercato aperto.
https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/operazioni-mercato-aperto.htm
Chiedo venia: firma al post precedente.
EliminaBragadin
Telegraficamente, ma spero si capisca la complessità della situazione.
RispondiEliminaBragadin
parente?
No, solo ricordi di letture salgariane
EliminaBragadin
A me però di lui non hai mai chiesto ;-)
EliminaAggiungo altra carne al fuoco, così giusto per gradire. L’attuale livello di spread misura il rischio di rottura dell’eurozona, ossia l’ipotetico costo del debito italiano nella (eventuale) nuova valuta.
RispondiEliminaD’altra parte il debito italiano non è a rischio, lo dice un documento ufficiale della commissione europea
http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/european_economy/2012/pdf/ee-2012-8_en.pdf
ad esempio a pag. 20, oppure il grafico di pag. 50. Il documento è lunghissimo e in un inglese burocratico, dove per dire che le cose sono più o meno a posto si dice “non ci sono rischi per la sostenibilità, a patto che...”
questo è il Rapporto del 2012, negli anni successivi la situazione è più o meno simile. D’altra parte noi abbiamo un basso debito privato, a differenza di altri paesi, che rende la situazione relativamente buona rispetto a chi ha un debito pubblico più basso ma un alto livello di debito privato.
Bragadin