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venerdì 14 dicembre 2018

Sicurezza informatica e automobili

Io lavoro nell'industria automobilistica. Ci avevo lavorato dal 2001 al 2003 e ci sono tornato nel 2016.
In entrambi i periodi non ho lavorato direttamente per i produttori automobilistici, ma per i fornitori dei sistemi elettronici ed elettrici.
E oggi sono coinvolto anche nella cosiddetta e-mobility (cioè la mobilità elettrica) e, anche se in maniera marginale, nelle auto a guida autonoma.

Qui vi posso dire chiaramente una cosa (senza entrare nei dettagli, per ovvii problemi di proprietà intellettuale): la fattibilità delle auto a guida autonoma è certa da anni, il problema è la sicurezza.
Ed è lo stesso problema (anche se ovviamente amplificato) di tutte le auto attuali: l'elettronica, anzi l'informatica, e la connettività.
L'hackeraggio e il crackeraggio sono escludibili a priori solo in auto che non abbiano nessun sistema di comunicazione con il mondo esterno (quindi neanche sistemi di navigazione basati su GPS o tecnologie simili).
In ogni altro caso, un minimo rischio rimane.
E con la guida autonoma i rischi sono maggiori (con la guida tradizionale o quella solo assistita il guidatore umano può sempre intervenire, almeno in teoria, con la guida autonoma non è detto che sia neanche presente, quindi se qualcuno prende il controllo dell'auto dall'esterno...).

Questa premessa per dire: in questo momento le case automobilistiche e i loro fornitori stanno spendendo molti più soldi per la sicurezza informatica (la cosiddetta Cybersecurity), che per la guida autonoma stessa (e in parte anche per la mobilità elettrica).
Senza poter però dare garanzie.

Ormai la garanzia che un auto possa guidarsi da sola c'è (e non da ieri).
La garanzia che detta auto non sarà mai attaccabile e quindi controllabile dall'esterno, no. E non ci sarà mai.
Rifletteteci.

Saluti,

Mauro.