Sono stufo di sentire la parola emergenza collegata al fenomeno dei migranti/profughi/rifugiati/chiamatelicomevolete.
Un'emergenza è una cosa improvvisa e limitata nel tempo, una cosa che "emerge" di punto in bianco o quasi, appunto.
E che richiede misure eccezionali, ma anch'esse limitate nel tempo e da attuare alla svelta, senza (o con poca) pianificazione.
No, qualunque opinione abbiamo noi di questi poveracci che fuggono dai loro paesi, qualunque siano le nostre idee per risolvere il problema (loro? nostro? di chi?) non è un'emergenza.
È un fenomeno duraturo, strutturale. Una realtà. Una realtà grossa e drammatica.
Ma non un'emergenza. Non più, almeno.
E richiede misure strutturali, durature e pianificate. Sia nei paesi d'arrivo che in quelli di partenza.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
4 ore fa
E secondo te, perché continuano a chiamarla emergenza? Proprio per non prendere "misure strutturali, durature e pianificate".
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