Beh, direte, che banalità... non serve essere comunisti per sapere che il capitalismo prospera sulla pelle dei poveri.
Sarà anche una banalità, ma stavolta la cosa raggiunge vette incredibili.
Wal-Mart (più grande catena di vendite al dettaglio del mondo, non sto qui a elencare tutte le accuse, provate o meno, contro di lei e i suoi metodi nel corso dei decenni, non stiamo parlando di
un'associazione umanitaria, anzi) ha annunciato venerdì che il taglio del governo USA ai buoni cibo (programma ampliato notevolmente durante la recessione e ora, almeno nelle sue misure straordinarie, giunto a naturale conclusione) porterà a una caduta dei propri profitti (e quindi, visto che il profitto non si tocca, si dovranno tagliare le spese... cioè i dipendenti).
Insomma: prima Wal-Mart ha mangiato sulla povertà e ora, pur di non tornare a profitti inferiori con cui comunque ha sempre vissuto più che bene, ne provoca ulteriore tramite licenziamenti.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
5 ore fa
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