Berlusconi è stato definitivamente affidato ai servizi sociali.
Pena alternativa al carcere o ai domiciliari. Fin qui nulla da dire, scelta accettabile e - spesso - utile.
Ci sono però due cose che mi lasciano perplesso.
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L'affidamento ai servizi sociali è comunque seguito di un reato, quindi è una pena giudiziaria.
Nell'ordinamento giuridico italiano la pena deve avere scopo rieducativo, in altri ordinamenti lo scopo è puramente punitivo, in altri ancora si parla di pena ma senza citarne lo scopo.
In tutti però rimane una pena.
Cosa significa ciò? Significa che deve costringere il punito a vivere una situazione scomoda, non piacevole (almeno psicologicamente) in maniera da farlo riflettere su ciò che ha fatto (se lo scopo è rieducativo) o da piegarlo psicologicamente (se lo scopo è punitivo).
Ora spiegatemi come si possa raggiungere un tale obiettivo con solo quattro ore di lavoro per i servizi sociali a settimana (e probabilmente, vista l'età di Berlusconi, si tratterà anche di lavoro leggero).
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Nella mia infinita ingenuità io ritengo che l'affidamento ai servizi sociali debba avere due scopi.
Il primo, come detto sopra, è l'espiazione della pena da parte del condannato.
Il secondo è, nella mia visione del mondo, fornire un vero servizio concreto a chi di quel servizio sociale usufruisce.
Ciò presuppone due cose:
- il servizio deve avere una certa estensione e continuità per garantire efficacia;
- gli addetti a detto servizio (affidati ai servizi sociali compresi) devono avere almeno una parziale competenza nel campo.
Ora spiegatemi come quattro ore settimanali possano essere abbastanza per garantire una certa efficacia e quali competenze ha Berlusconi nella cura agli anziani.
Saluti,
Mauro.
In bagna càuda venenum
1 giorno fa