Qualche giorno fa Nautilus sul suo blog Lituopadania (con l'esclusione di quando parla della fantomatica Padania, è un blog molto carino e interessante) ha pubblicato l'articolo Ear of the Dog, dove parla dell'espressione Dog Ears, in italiano orecchie di cane, che in inglese indica le orecchie che facciamo (OK, io lo faccio molto, ma molto raramente e credo anche la maggioranza di voi, ma sappiamo comunque di cosa stiamo parlando) alle pagine dei libri per segnare dove siamo arrivati nella lettura o un punto su cui vogliamo ritornare.
L'espressione inglese, come lui spiega, viene dal fatto che in determinate circostanze i cani (o comunque alcune razze canine) possono piegare le orecchie con la punta che si volge verso il basso.
Questo suo articolo a me ha fatto venire in mente che in tedesco si usano anche orecchie animali per indicare la stessa cosa, ma non canine: in tedesco si usa l'espressione Eselsohren, in italiano orecchie d'asino.
Siccome a me non risulta che l'asino possa piegare le orecchie, ma solo abbassarle totalmente, l'origine dell'espressione deve essere diversa da quella che ha portato l'inglese al paragone canino.
Però nelle mie ricerche non sono riuscito a trovare nessuna spiegazione sul perché proprio le orecchie dell'asino hanno preso piede in tedesco.
Certo è che l'espressione esiste in tedesco almeno dal 17° secolo, in quanto i fratelli Grimm la inserirono nel loro Deutsches Wörterbuch (Dizionario Tedesco), attribuendola al poeta Andreas Gryphius (1616-1644).
Il parlare e leggere di orecchie d'asino mi ha fatto venire in mente un'altra espressione asinina della lingua tedesca: Eselsbrücke, in italiano ponte dell'asino, che indica una frase usata come aiuto mnemonico per ricordare determinate classificazioni, liste (un tipico esempio in italiano è "come quando fuori piove", usata per ricordare la scala di valori dei segni delle carte da gioco, dal più alto al più basso: cuori, quadri, fiori, picche).
In italiano non abbiamo una traduzione vera, da noi si usa più prosaicamente espediente mnemonico.
Qui l'origine dell'espressione tedesca invece si conosce: dato che gli asini non amano troppo l'acqua e, contrariamente ai cavalli, tendono a rifiutarsi di guadare corsi d'acqua, un tempo all'altezza dei guadi si costruivano piccoli ponti o passatoie che hanno poi preso il nome di ponti dell'asino.
Essendo questi ponti destinati a facilitare qualcosa l'espressione si è poi estesa in maniera figurata alle questioni mnemoniche.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
3 ore fa
Grazie per la citazione, intanto.
RispondiEliminaSto già indagando sulle ricchie d'asino...
Dovere 😀
EliminaHai intenzione di telefonare ai fratelli Grimm per chiedere? 😁
No, non ho dimestichezza con la gente morta, ho chiesto a mia sorella che stasera chiederà a una collega di Francoforte. Vediamo se ne esce qualcosa.
EliminaHo fatto un po' di ricerche in internet, ma devo sempre passare dall'Inglese perché il Tedesco non lo conosco, e fin qui non ho trovato nulla. Cioè, di roba ne ho trovata molta, ma nulla che spieghi l'origine dell'espressione.
I Tedeschi interpellati da mia sorella non hanno la più pallida idea dell'origine dell'espressione che fa riferimento alle orecchie d'asino.
EliminaNon mi aspettavo altro, sinceramente.
Eliminaero convinto che quei ponti si chiamassero "a schiena d'asino" perché sono molto ripidi.
RispondiElimina(poi c'è anche il pons asinorum, ma è un'altra storia)
No, no. Sono due ponti diversi (anche tralasciando il significato figurato).
Elimina"Ponte dell'asino" non indica una particolare forma (anzi spesso era abbastanza piatto, fatto di tavole di legno).
"Ponte a schiena d'asino" in tedesco si dice "Buckelbrücke" (letteralmente "ponte a gobba").
E poi,cambiando animale ma restando sulle orecchie, c'è Ohrwurm, una melodia che si ha in testa e non si riesce a togliere.
RispondiEliminaLe regole del blog dicono chiaramente che l'anonimato non è accettato.
EliminaO ti firmi (anche con uno pseudonimo che poi però Users sempre qui sopra) o entro 24 ore cancello il tuo commento.
Ho provato un po' di volte a scrivere il mio messaggio dall'account wordpress, ma non ci sono riuscito. Cancella pure.
RispondiEliminaFranconich
A questo punto non c'è più nulla da cancellare: hai fatto quello che ti è stato chiesto ;)
EliminaMagari chiediamo a Nautilus/Lituopadania come fa a commentare: anche lui scrive da wordpress, quindi magari ti può aiutare.
Faccio un giro mariano che tra l'altro è leggermente diverso se sto commentando da PC o dallo smartofono. Comunque, scelgo l'opzione WordPress e immetto il mio profilo; a quel punto sono identificato come lituopadania; poi scrivo il commento; quando schiacchio "pubblica" entro nel meccanismo (odiosissimo) del reCAPTCHA che mi fa domande idiote su immagini con auto, autobus, cartelli stradali, facciate di negozi, semafori, ecc.; se passo il testo passo da lituopadania ad anonimo; infine se schiaccio nuovamente su "pubblica" (pulsante diverso dal precedente) appare il mio commento come lituopadania.
EliminaQuando sono su PC, come adesso, mi è più facile commentare con il mio vecchio profilo Blogger perché se lo faccio con quello Wordpress sono più le volte che non funziona.
rettifica: se passo il test (reCAPTCHA), non se passo il testo
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