Ieri sul blog ho scritto di Don Gallo.
Dopo averne scritto mi è venuta in mente una considerazione, indipendente in realtà da Don Gallo stesso, ma rafforzata dalle reazioni alla sua morte lette sui vari forum, siti web, ecc.
E questa considerazione è: spesso si confonde la simpatia col rispetto.
Mi spiego meglio: un criminale può essere simpaticissimo e un santo può essere antipaticissimo (e spesso è veramente così in entrambi i casi).
Però la maggioranza della gente usa la simpatia come valore morale.
No, la simpatia è un valore per una serata in compagnia. Non è un valore morale.
Se io voglio solo divertirmi un sabato sera è chiaro che è meglio che chi mi sta intorno mi trovi simpatico piuttosto che degno di rispetto.
Però la vita non si limita ai sabato sera... quindi meglio essere degni di rispetto che simpatici.
Poi, se si riesce a essere entrambe le cose, meglio ancora. Ma tra le due c'è una priorità chiara e definita. Almeno per me.
Cosa c'entra Don Gallo con questo?
Semplicemente che ho letto molti commenti che lo attaccavano moralmente per la sua antipatia. Ora, a me era simpatico, ma posso capire che certi suoi atteggiamenti per altre persone possano risultare antipatici, estremamente antipatici... ma ciò non lo rende meno degno di rispetto.
Il rispetto (o il disprezzo) lo merita per ciò che ha fatto, non per come si è presentato.
E ciò vale per ogni altra persona al mondo, non solo per lui.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
4 ore fa
Concordo bravo Mauretto. Viva gli antipatici degni di rispetto! E viva don Gallo!
RispondiEliminaBentornata nei commenti al mio blog, cara Silvietta :)
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