No, prima che capiate male, non parlo di quegli "uccelli"... se avete frainteso siete dei porcelloni oppure non avete tutte le rotelle a posto.
Ed è appunto di questo che vogliamo parlare: del non avere le rotelle a posto.
In italiano è chiaro cosa significa: non essere del tutto a posto nel cervello.
Ed è chiara anche l'origine: il cervello può anche essere visto come un ingranaggio... e se un ingranaggio ha qualche rotella fuori posto non può funzionare, o almeno non funziona al meglio.
In tedesco le cose sono un po' meno chiare.
Nella stessa situazione io a un tedesco direi che non ha tutte le tazze nella credenza (nicht alle Tassen im Schrank haben).
L'espressione sembra originaria di Berlino, ma è comunque oggi diffusa in tutto l'ambiente di lingua tedesca senza differenze, né di grafia né d'uso.
La parola tazza in tedesco è usata anche in altre espressioni che hanno a che fare con l'intelligenza, per esempio una persona noiosa può essere vista come una trübe Tasse (cioè una tazza torbida).
Sembra (come dice qui la wiki tedesca) che però Tasse in questo contesto non sia la parola tedesca per tazza, ma una deformazione dello jiddisch Toshia, che significa qualcosa come mente, comprendonio.
A questo punto quindi la domanda diventa: cosa c'entra la credenza, intesa come mobile da cucina o sala da pranzo (o armadio, visto che Schrank significa entrambe le cose)? Boh.
Ma ora torniamo agli uccelli (e smettetela di pensare male!).
In tedesco per dire che uno ha qualche rotella fuori posto, posso anche dire che ha un uccello (einen Vogel haben).
Espressione meno usata della precedente, ma comunque diffusa.
Qui l'origine forse è più chiara, ma ci sono comunque due interpretazioni.
La prima (che io ritengo più credibile, ma è solo una mia interpretazione personale) è che un tempo si credeva che nelle persone, diciamo così, poco furbe piccoli animali, tipo uccelli, avessero fatto il nido dentro il cranio.
La seconda (a mio parere troppo "scientifica" per i secoli passati, visto che l'espressione non è recente) è che l'espressione sia nata relativamente alle persone microcefale, che avevano una testa piccola come "un uccello" e che poi si sia diffusa a tutti coloro non troppo intelligenti.
Talvolta al posto di Vogel si usa Meise, che in italiano sarebbe la cincia o cinciallegra, ma qualcuno anche qui tira in ballo lo jiddisch e dice che Meise derivi da mases (traducibile più o meno con Untat in tedesco o misfatto in italiano, ma ciò non mi pare una spiegazione credibile).
E se questo articolo vi è piaciuto... ringraziate Daniela Pietrini che qui me lo ha chiesto.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
3 ore fa
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