A Colonia c'è una funivia. No, Colonia non è una stazione sciistica, ma negli anni sessanta qualcuno ha pensato bene di costruire una funivia che attraversasse il Reno e garantisse un buon panorama sulla città.
Detta funivia è, detto papale papale, assolutamente inutile.
Ma detta funivia esiste. E quindi qui a Colonia ce la teniamo.
A Colonia la settimana scorsa c'è stata anche un'altra cosa: una tempesta. Con venti a 60 km/h (e punte a 100 km/h). Tempesta preannuciata e - al di là del preannuncio - durata un bel po', non solo un paio di minuti, quindi non proprio passata inosservata. Anche per chi non segue le notizie.
Nonostante ciò, nonostante che già da un po' ci fossero venti a 60 km/h (e vi garantisco che un vento a 60 km/h lo sentite, eccome se lo sentite!) una famiglia di turisti con due bimbi piccoli (uno di pochi mesi) è salita sulla funivia in mezzo alla tempesta.
E la funivia si è bloccata mentre la famigliola era sopra il Reno.
Grande dispiego di mezzi di soccorso per "salvare" la famigliola, con tutte le difficoltà portate dal fatto che la cabina della funivia fosse sopra il fiume e non sopra la terraferma... insomma un impegno e una spesa notevoli.
E dopo la spesa... indagini della procura (chiaramente appena cominciate, ma non ancora concluse) per valutare le colpe del gestore della funivia, visto che la ha tenuta in funzione nonostante i venti a 60 km/h.
E la famiglia rimasta prigioniera in cabina sopra il fiume... chiaramente una vittima!
Vittima? Ma scherziamo?
Già da un po' ci sono venti a 60 km/h (che, ti garantisco, li senti, eccome se li senti, come già scritto... ed eccome ti preoccupano, se sei una persona almeno un minimo intelligente).
E tu, nonostante ciò (e con due bambini piccoli per di più), sali comunque sulla funivia solo perché questa non è stata bloccata?
Cioè, fammi capire, tu mi stai dicendo che non hai un cervello di tuo per valutare pericoli e rischi?
Io sinceramente spero che la città di Colonia mandi a te (e non al gestore della funivia) il conto delle spese per il salvataggio.
Ma dubito che succederà.
Però io - che con le mie tasse di residente a Colonia ho pagato il "salvataggio" di un idiota come te - mi sono segnato il tuo nome.
E cercherò la possibilità di farmi rimborsare da te.
Perché tu non sei stato vittima di un incidente. Sei stato vittima della tua idiozia. E non è giusto che io paghi per essa.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
La notizia leggibile (in tedesco) qui... chiaramente con la famiglia di idioti nei panni della vittima, purtroppo.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
15 ore fa
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RispondiEliminaPurtroppo devo concordare con Anonimo. E, concordo anche con te, Mauro.
RispondiEliminaDa anni ripeto che coloro che si mettono in una situazione di pericolo e devono essere salvati, dovrebbero pagare.
Ti fai una nuotata in mare quando c'è bandiera rossa? Pensi di essere superiore a tutto e ti fai una sciata fuori pista, quando non potresti? Bene, se succede qualcosa devi pagare. Non solo le operazioni di soccorso ma anche le eventuali cure. Magari in un reparto psichiatrico, visto che essendo consapevole del pericolo, ed esponendotici lo stesso, sei paragonabile a un aspirante suicida.
La cosa peggiore, però, è che questi idioti (che se morissero ci sarebbe solo da augurarsi che non si siano già riprodotti) mettono a repentaglio la vita di coloro che devono salvarli. Quindi, a tutto il resto, io aggiungerei anche tentato omicidio, sperando di non arrivare proprio all'omicidio nel caso in cui uno dei soccorritori dovesse perdere la vita.
Disaccordo completamente.
RispondiEliminaSe un gestore di servizi non chiude io posso ragionevolmente supporre che ci siano le condizioni di sicurezza. Ergo la colpa è del gestore che non ha sospeso il servizio. E' quello che accade normalmente in qualsiasi stazione sciistica, ad esempio.
L'esempio con la bandiera rossa è fuorviante, in quanto quello è un segnale di pericolo e che se non lo rispetti sono azzi acidi....
Se pensi che ci sia sicurezza su una funivia con una tempesta, hai bisogno di uno psichiatra. Gestore o non gestore.
RispondiEliminaIl gestore - a meno di non essere obbligato dalla legge a fare altrimenti - pensa agli incassi, non alla sicurezza.
@ Anonimo
RispondiEliminaCome da regola, o ti firmi o entro stasera il tuo commento sparisce.
Tempesta o non tempesta se tu offri un servizio devi essere sicuro di quello che offri. Io posso essere da psichiatra come dici tu ma se tu esperto lasci aperta la funivia allora la colpa è tua di gestore. Se un aereo "cade" o ha problemi a causa del tempo, è colpa tua di passeggero che ci sei andato sopra, oppure è colpa del pilota (ad esempio) che ha sbagliato manovra o della torre di controllo che ha dato l'ok?
RispondiEliminaIl "tu" era retorico, nel senso "tu, persona che se ne frega del pericolo e non ragiona", non "tu, GianLuigi".
RispondiEliminaIl primo elemento di sicurezza deve sempre essere il cervello. Il proprio, non quello degli altri.
Ognuno è responsabile di quello che fa.
Il tuo paragone con l'aereo non regge: non sai che condizioni troverai una volta in volo.
Quelli che sono saliti su quella funivia lo sapevano benissimo: la tempesta era già in corso quando vi sono saliti.
Avete trascurato tutti l'importante dettaglio che nel fiume sotto la funivia scorreva la pericolosissima "Acqua di Colonia". Senza questa informazione, ogni discussione successiva perde significato!
RispondiElimina(tu e io li sto usando in maniera impersonale).
RispondiEliminaBanalmente ti cito parte del regolamento per le cabinovie in Alto Adige....
"In caso di vento che possa provocare pericolose oscillazioni dei veicoli, il servizio
deve essere sospeso, dopo aver riportato in stazione tutti i viaggiatori che si
trovavano in linea, a velocità ridotta ed adottando tutte le precauzioni del caso.
Se però l'azione del vento fosse tale da rendere pericolosa anche l'ultimazione della
corsa a velocità ridotta, l'impianto deve essere arrestato, avvisando con i mezzi a
disposizione i viaggiatori sulle ragioni dell'arresto, tranquillizzandoli ed
eventualmente provvedendo al soccorso degli stessi secondo l'art. 11, se si ritiene
improbabile la diminuzione del vento.
La velocità massima del vento oltre la quale l'esercizio deve essere sospeso sotto la
responsabilità del capo servizio, è di ________________ km/ora corrispondente,
data l'altitudine media dell’impianto, alla pressione di ________________ daN/m2.
In generale, il capo servizio disporrà la sospensione dell'esercizio ogniqualvolta le
condizioni atmosferiche siano tali da pregiudicare la sicurezza dei viaggiatori o
dell'impianto (nebbia con diminuzione pregiudizievole della visibilità, vento spirante
a raffiche, temporali imminenti ecc.). "
Da cui si legge per benino che è il titolare dell'esercizio responsabile di avviare o non avviare il servizio. Non credo che a Colonia sia molto diverso, ma non conoscendo la cruccalingua (:D) devi guardare tu.
E sul tuo "pensa agli incassi e non alla sicurezza", mi domando cosa diavolo servano le varie leggi sulla sicurezza dei posti di lavoro e così via. Non so dove tu lavori ma qui, malgrado tutto, alla sicurezza ci danno un occhio pena bei casini. E non solo incassi....
Ma io non nego le responsabilità del gestore, anzi.
RispondiEliminaPerò chi è salito su quella funivia, con pericolo evidente (tanto per farti capire: io ero in autostrada lì vicino e avevo difficoltà a tenere la macchina in pugno) non è una vittima.
È un idiota. Patentato e colossale.
"Io sinceramente spero che la città di Colonia mandi a te (e non al gestore della funivia) il conto delle spese per il salvataggio."
RispondiElimina"Il gestore - a meno di non essere obbligato dalla legge a fare altrimenti - pensa agli incassi, non alla sicurezza."
"Ma io non nego le responsabilità del gestore, anzi."
Il turista in questione può essere stato un pirla, quanto meno incauto. Ma il colpevole è il gestore del servizio che in base a arte e tecnica" ha ritenuto che si potesse tenere aperto in sicurezza.
Non sei mai andato a sciare con tempo ventoso? Io si e so che la mia sicurezza dipende principalmente dal gestore che di sicuro ne sa più di me su come gli impianti si comportano con il vento.
Qui di idioti patentati ne vedo almeno uno: chi ha tenuto aperto il servizio.
Non credo che si possa fargliene una colpa se uno è un idiota, Noi che non lo siamo possiamo umanamente compatirlo, oppure metterlo al rogo come fa Serena, che sicuramente ha un cognome che inizia anch'esso per esse, così può mettersi il monogramma SS sulla camicia.
RispondiEliminaInoltre, mi pare che Mauro se la prenda troppo per la storia dei commenti anonimi, è vero che la regola è quella, anche se uno che capita qui per caso non so come possa saperlo, ma rilassati un attimo, non la vedo una cosa così assillante.
Se lo farai, ricordati di cancellare anche il tuo nel quale dici che lo cancelli, se no non avrebbe più senso, e anche questa frase dal mio per lo stesso motivo.
Tranquilla Serena, scherzavo, e fatevi una risata ogni tanto pure voi!
Ora l'avvertimento per gli anonimi è presente nella descrizione del blog in alto.
RispondiEliminaNessuno potrà più dire di non sapere :-)
P.S.:
Conosci Serena? O sul cognome hai tirato a indovinare?
@ Jonny Dio: 1) in Croce Rossa mi chiamavano Hitler; 2) il mio cognome inizia proprio con la lettera "s".
RispondiEliminaPerciò oserei dire che hai indovinato. :-)
E, volendo esagerare, il mio nome per intero, inizia per "m", quindi sono anche la persona ideale, per pubblicizzare una marca di sigarette. ;-)
La mia lapidaria opinione deriva da tanti anni di primo soccorso con la Croce Rossa. Non è capitato spesso ma, a volte, nonostante tutte le attenzioni, sono stata in pericolo a causa di terzi. Così, giusto per farti un esempio: incidente stradale causato da un ubriaco al volante. Siamo arrivati giusto in tempo per spegnere l'incendio che stava iniziando a prendere piede: fossimo arrivati un paio di minuti dopo, ci sarebbero state buone possibilità di saltare in aria, insieme alla macchina.
Quindi parlo a ragion veduta: sei incosciente? Paghi per la tua incoscienza.
Beh anch'io sono volontario e del cnsas quindi nel caso suddetto sono tra quelli che andrebbe a recuperarlo.
RispondiEliminaE paragonare dei turisti che a causa di un gestore irresponsabile sono finiti nei guai con un coglione ubriaco che guida è una fesseria.
Avevo tirato ad indovinare, ma così una risata me la sono fatta anch'io.
RispondiEliminaSeriamente, trovo disumano punire uno perchè è un idiota, anche se fosse patentato, è un po' come la storia degli spartani con la famosa rupe. Già si punisce da solo perchè vive una vita da idiota, infierire mi sembra francamente eccessivo, laddove non c'è intenzionalità di essere danno per altri.
Tra il serio e il faceto, una società senza idioti sarebbe probabilmente migliore, e allora, se comandassi io, istituirei il ministero del suicidio, per incentivare la gente a farla finita: il principio è che chi è tanto fesso da crederci, viene eliminato; il tutto si potrebbe condire con (eco)incentivi, pubblicità progresso, eventuali indennizzi agli eredi. Un po' come il compianto Adolf, ma senza pregiudizi basati sulla razza o su altre questioni soggettive.
Esagero? Mi sa che alla Serena si è accesa una lampadina.
Però dopo occhio che commettere qualche idiozia è una cosa che può capitare a tutti, per cui state in campana...
State sempre a parlare di razzismo,quando inglesi e americani uniti ai russi sono i più razzisti di sempre e non parliamo del "popolo eletto".
RispondiEliminaSe vedi idioti li,torna in italia così ne farai incetta e non starai più a rompere i coglioni ai tedeschi.
Sinceramente è un mistero cosa c'entri il razzismo con quanto sia io che i vari commentatori abbiamo scritto.
RispondiEliminaAl di là dell'aver scritto cose intelligenti e/o condivisibili (ognuno la può pensare come vuole al proposito) nessuno ha scritto nulla di razzista.
E, a proposito dell'idiota, io non ho citato la sua nazionalità perché a mio parere irrilevante, ma dato che Anna tira in ballo la cosa... il fatto è successo qui a Colonia, in Germania, ma il turista era statunitense, non tedesco.
@Jonny: in effetti trovo attraente la tua proposta. :-)
RispondiEliminaE' vero che tutti possiamo commettere idiozie ma, secondo me, ci sono diversi livelli di idiozia.
I genitori della famiglia in questione hanno messo a repentaglio non solo la propria vita e quella dei soccorritori ma anche e soprattutto quella dei figli. Questa è idiozia allo stato puro e se stesse a me, leverei la patria potestà a quei genitori perché, con quel gesto, hanno dimostrato di non essere in grado di prendersi cura dei figli.
Ammetto la mia rigidità ma certi gesti superficiali, mi fanno drizzare i capelli in testa!
Io mille volte, da perfetta idiota, ho attraversato strade trafficate, fuori dalle strisce pedonali ma quando avevo con me uno dei miei nipoti, me ne guardavo bene! Verde pieno, strisce pedonali e l'accortezza di mettermi tra il nipote e le macchine (rispetto al loro senso di marcia) in maniera tale da proteggerlo/la nel caso in cui una delle macchine fosse partita prima del tempo. Forse esageravo ma, come si dice, prevenire è meglio che curare.
Sono contenta di averti fatto fare una risata, perché anche io ho riso leggendo la tua ipotesi sull'iniziale del mio cognome. :-)
@ Serena
RispondiEliminaIl tuo esempio riguardo i nipoti e l'attraversamento è perfetto.
Ed è quello che GianLuigi non vuole capire (eppure come volontario dovrebbe saperlo meglio di tutti noi altri): qualunque cosa dicano leggi e regolamenti... la più importante e obbligatoria misura di sicurezza è avere il cervello attivato.
E l'idiota della funivia non lo aveva attivato.
Purtroppo più andiamo avanti, più mi accorgo che la mentalità è quella di demandare ad altri la responsabilità di pensare. Ancora una volta... vietato ragionare. :-(
RispondiElimina>Ed è quello che GianLuigi non vuole capire (eppure come volontario dovrebbe saperlo meglio di tutti noi altri): qualunque cosa dicano leggi e regolamenti... la più importante e obbligatoria misura di sicurezza è avere il cervello attivato.
RispondiEliminaL'idiota è chi ha tenuto aperto un servizio se non c'erano le condizioni di sicurezza. L'esempio di attraversare la strada non è plausibile perché tutti (o quasi) sappiamo conoscere i rischi nell'attraversare una strada: devi metterti nelle stesse condizioni.
Impianti a fune e sciare con il vento. Ripeto sei mai andato? Come fai a sapere quando il vento diventa rischioso e quando è accettabile? Te lo dice il gestore.
Quanto a Serena, la prima regola di un soccorritore è la propria sicurezza. Gli eroi riempiono i cimiteri. E da noi, visto che siamo il "braccio in ambiente ostile" del 118 sappiamo molto bene cosa significa il rischio.
OK. Allora santifichiamo chi è così scemo da mettersi in pericolo perché "i gestori glielo consentono".
RispondiEliminaGianLuigi, io ti dico solo una cosa: nel caso che io un giorno mi trovassi in pericolo (che sia per colpa mia personale o pe colpa di terzi non importa) spero che tu non si atra i soccorittori.
Perché? Semplicemente perché chi pretende che gli altri non ragionino difficilmente sa ragionare di suo... e io preferisco essere salvato da chi ragiona. Oppure salvarmi da solo (visto che è chiaro che anche se il volontario sei tu, tu sei anche tra tutti noi quello che ragiona meno... non basta dire che la prima priorità è la sicurezza del soccorittore... questa è una cosa che sa anche l'ultimo dei cretini... anche se magari poi il metterla in pratica è qualcosa di diverso e non necessariamente inquadrabile nel tuo ragionamento).
Comunque se tu preferisci un mondo di gente che non ragiona... direi che la realtà attuale dovrebbe farti felice.
Io preferirei un mondo di gente che ragiona... e quindi la realtà attuale (turisti idioti sulle funivie compresi) mi fa incazzare.
Quello che io non capisco nel ragionamento di GianLuigi è questo: i soccorritori devono praticare l'autotutela ma non i comuni mortali? Io, autotutela la faccio sia durante il primo soccorso che nel quotidiano. I turisti, evidentemente, no.
RispondiEliminaTranquillo Mauro, malgrado tutto se dovesse capitare io non mi domanderei mai te tu sei stato un idiota o no, ma il mio lavoro "volontario" lo eseguirei comunque . Perché a giudicare gli altri e a tranciare giudizi dal non sapere le cose è uno sport nazionale in Italia ma vedo che anche immersi in altre culture i tuttologi rimango tali.
RispondiEliminaSerena l'autotutela esiste sempre e comunque. E, ripeto, tra il turista che si è fidato del gestore e il gestore che ha mal fatto il suo dovere io so da che parte va la mia solidarietà.
@ Gianluigi: per me, autotutela significa usare i neuroni a disposizione per valutare l'esistenza o meno di un pericolo. Io posso avere il verde per attraversare ma se vedo arrivare una macchina a velocità folle che, con ogni probabilità non si fermerà, mi fermo io ad aspettare.
RispondiEliminaNessuno dice che il gestore abbia diritto al Nobel per l'intelligenza dimostrata ma, di sicuro, i turisti hanno lasciato la propria a casa.
Insomma: nella migliore delle ipotesi c'è un concorso di colpa.
@ Mauro: li vuoi togliere 'sti belin di captcha? :-P
@Serena
RispondiEliminasull'attraversare la strada siamo perfettamente d'accordo. Ma tu sei una parte attiva e sai come funziona il "gioco".
Se, ad esempio, mentre infuria una tempesta tu devi prendere un aereo, invece, ti fidi di quello che dice il pilota/torre di controllo oppure del tuo buonsenso che ti dice che non si può volare in quelle condizioni quindi eviti il rischio?
E se succede un guaio nel primo caso, saresti un idiota e ti si dovrebbe far pagare il soccorso?
Perché è questo l'analogo della funivia.
Se non ti piace l'aereo metti metro, bus in cui ti affidi all'arte e alla scienza di qualcun altro.
E cdontinui col paragone con l'aereo che - come ho già spiegato - non c'entra nulla. Rileggi i commenti precedenti.
RispondiEliminaMauro mi dispiace ma li ho letti ed è esattamente la stessa
RispondiEliminasituazione. Tu puoi scegliere se salire o meno. Punto. Quando sei in
aeroporto (alla partenza, non in volo, non all'arrivo) sai benissimo
quali sono le condizioni meteo, esattamente come x la funicolare.
Esattamente come la metro (se non gradisci l'aereo) o l'autobus.
Proprio per niente.
RispondiEliminaTe lo rispiego anche se ormai credo tu abbia deciso di contestare per principio e non perché ci sia da contestare.
Quando salgo in aereo posso solo vedere quali sono le condizioni nell'aeroporto da cui parto.Quello che mi aspetta in volo e nell'aeroporto di arrivo non lo vedo.
L'idiota che sale sulla funivia sopra il Reno a Colonia ha tutto a portata d'occhio: la partenza, l'intero tragitto e l'arrivo.
Il passeggero dell'aereo può solo fidarsi o non fidarsi di pilota, torre di controllo, ecc.
L'idiota della funivia non ha bisogno di fidarsi.
Vede tutto e può valutare col suo cervello. Sempre che ne abbia uno.
Mauro vedi che in realtà sei tu a "girare la frittata"? Hai capito benissimo l'esempio ma lo distorci. Ripeto quando sei in partenza con l'aereo sotto una tempesta, sei un idiota a salirci sopra oppure non lo sei se ti fidi di cosa dicono i gestori del servizio?
RispondiEliminaConta un cazzo che come la funivia tu vedi tutto il percorso perché ti basta sapere che parti in quelle brutte condizioni.
E ripeto se l'incidente avvenisse durante il decollo, chi ha scelto di partire lo definiresti un'idiota?
Probabilmente sì a questo punto.
Ma poi io non devo convincere nessuno, tu ti arroghi il diritto di definirli idioti, mi ha già "denigrato" come soccorritore... Sinceramente non me ne frega nulla. Volevo farti notare come leggi e regolamenti e arte e scienza a volte (spesso) vadano contro il buonsenso da uomo comune. Ma i pregiudizi sono sempre duri a far accettare un'opinione diversa....
Io non rigiro nessuna frittata.
RispondiEliminaSe il tuo esempio è sbagliato rimane sbagliato anche se a te piace tanto. Punto.
E dato che sei entrato in loop (e rischi di farci entrare anche me), questo è il mio ultimo commento a questo articolo.
Ma tu commenta pure ancora, non preoccuparti: la censura qui esiste solo contro gli anonimi e gli insulti, non contro chi mi contesta :-)