Il Papa sembra averla fatta grossa: Con le sue citazioni all'università di Ratisbona ha provocato un putiferio non da poco.
Ho cercato di non interessarmi alla cosa, perché sinceramente le affermazioni di capi e capetti religiosi (come quelle di Ratzinger e le reazioni dei religiosi islamici) ormai mi annoiano, sono prevedibili e insipide come una minestra riscaldata e non condita. Ma...
...ma per la stampa e la televisione certe dichiarazioni sono imprescindibili... bisogna parlarne e parlarne (generalmente senza cognizione di causa) per giorni e giorni, facendo passare in secondo piano tutto il resto.
Ecco: tutto il resto.
Qui sta il punto. Non è l'importanza del papa o dei capi dell'Islam che impone di dare così ampio risalto alla cosa. Non sono neanche i contenuti di dette dichiarazioni, al di là di chi le ha pronunciate.
È l'importanza di poter "non" parlare di altre notizie. Notizie più importanti, più pericolose, più indigeste. E che hanno tre problemi:
1) Mettono i lettori/ascoltatori a conoscenza di ciò che succede nel mondo e che ha (o può avere) conseguenze anche sulle loro vite;
2) Rischiano di denudare il re, cioè di far vedere a che livello (verso il basso) è arrivato il giornalismo attuale;
3) Fanno sì che i politici non possano lavorare "dietro le quinte" (traduzione per chi non ha capito l'ironia: Rischiano di constringere i politici a render conto del proprio operato ai cittadini).
E allora... arriva Benedetto XVI che cita Manuele II e che viene controbattuto da Bardakoglu... e salva tutti.
Per esempio (rimanendo alla politica mondiale): quanti hanno seguito l'iniziativa di Bush che intende riscrivere parte della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino e non certo in senso umano? Non credo molti, dato che la maggioranza dei giornali e dei telegionarli ha nascosto la notizia perché il caos intorno a Benedetto XVI aveva la precedenza.
Come diceva Renzo Arbore: meditate, gente, meditate.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Sulla stampa sono apparsi solo estratti del discorso del papa, frutto di un abile taglia e cuci. Per chi volesse leggere il testo completo e farsi un'idea propria: Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
3 ore fa
Vorrei saperne di più sul fatto che bush sta riscrivendo a vantaggio del potere le norme dei diritti civili, se ho ben capito.
RispondiEliminagrazie
Buongiorno Maria,
RispondiEliminaBush nel suo ultimo discorso alla nazione ha dichiarato che il linguaggio della convenzione di Ginevra "è vago e indefinito". Secondo lui, il Congresso (e non l'ONU) dovrà definirlo "per non mettere a rischio di incriminazione i nostri militari e il personale dei servizi segreti".
In particolare la sua critica si rivolge soprattutto all'articolo 3 della convenzione (puoi trovare il testo completo qui: http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/convenzione_ginevra.pdf).
Di fatto a lui interessa rendere almeno "semilegale" la tortura, soprattutto perché la convenzione è controfirmata dagli USA stessi, quindi Guanatanamo e simili rischiano di dargli dei problemi una volta che non sarà più presidente.
Rumsfeld e Cheney vorrebbero riscrivere però molto di più.
Saluti,
Mauro.
Anche la strage relativa al 11 settembre darà molti problemi all'amministrazione del governo americano dato che sono in molti a sospettare di un complotto. Ovviamente, io non punto il dito contro nessuno e mi limito a riportare solo quello che si dice in giro.
RispondiEliminaciao
Beh, cara Maria, per quanto io non possa essere certo definito un filoamericano, sul complotto ci andrei coi piedi di piombo.
RispondiEliminaDa un punto di vista tecnico tutto é perfettamente spiegabile (te lo garantisco da fisico). Politicamente invece, è vero, rimangono molti punti oscuri.
Il problema è che l'essere umano invece di usare il rasoio di Occam, preferisce lasciare libero sfogo alle proprie fantasie, il che va bene nei sogni e in letteratura, ma non più quando si tratta di vite umane.
Ciao,
Mauro.