A (quasi) ogni conflitto riscoppia il pacifismo.
Bello, nulla da dire, che tanta gente voglia la pace e che si impegni per portarla in giro, per propagandarla contro ogni violenza, contro ogni guerra.
Contro ogni guerra? Proprio "ogni", ne siamo sicuri?
Bene, perché allora non ricordo pacifisti davanti alle ambasciate sovietiche in occasione dell'invasione dell'Afghanistan? O davanti a quelle irachene quando Saddam invase il Kuwait?
È giusto protestare davanti alle rappresenzanze USA per il Vietnam o per l'Iraq ed è giusto anche protestare contro Israele per Gaza e il Libano... ma non sarebbero queste proteste ancora più giuste (e soprattutto con più possibilità di successo) se si protestasse veramente contro "ogni" guerra?
O non sarà che il pacifismo è in buona parte semplicemente antiamericanismo?
Oltre a ciò... siamo sicuri che fermare una guerra sia già pace? Siamo proprio sicuri che la semplice assenza di guerra possa essere definita pace?
Non sarebbe anche il caso di capire i perché? O ci accontentiamo di paci ingiuste e imposte che altro non sono che incubatrici di nuove guerre?
Pensiamoci un po'... forse così non fermeremo le guerre più velocemente (anzi), ma almeno le fermeremo per più lungo tempo. È già qualcosa, no?
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
3 ore fa
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