Oggi è un brutto giorno qui in Germania.
E no, non c'entra la pandemia.
Oggi è stato definitivamente archiviato il processo per la tragedia della Love Parade di Duisburg del 2010.
È un brutto giorno perché si è scelto di archiviare senza arrivare a sentenza (e molti prevedevano che comunque anche senza archiviazione il processo si sarebbe protratto fino a fine luglio, in modo di far scattare la prescrizione).
Eppure fu una strage praticamente voluta.
Cosa intendo?
Ai tempi io a Duisburg ci lavoravo e passavo ogni giorno davanti all'area dove si sarebbe tenuta la Love Parade.
Quell'area non era né pronta (i lavori preparatori non erano conclusi) né adeguata (l'area avrebbe potuto contenere un decimo, massimo un quinto della folla prevista).
Ne scrissi subito qui.
La volontà di fare chiarezza non c'è mai stata. Mai.
Infatti basti dire che il processo è cominciato più di sette anni dopo l'evento.
Proprio un processo per direttissima.
Eppure i fatti erano noti, la documentazione disponibile e i possibili responsabili conosciuti fin da subito.
Del resto c'erano anche responsabilità politiche. La tentazione di insabbiare era forte.
E devo essere sincero: io quando nel giugno 2017 venne annunciato il processo dubitavo che alla fine lo avrebbero tenuto.
Tanto che nel dicembre 2017, quando cominciò effettivamente, ne scrissi quasi stupito.
Subito era chiaro il rischio prescrizione: non essendovi tra le ipotesi di reati in causa l'omicidio, essa sarebbe scattata il 23 luglio 2020.
Nel febbraio 2019 venne già archiviata la posizione di sette dei dieci imputati.
Oggi, 4 maggio 2020, l'archiviazione definitiva.
Anzi tombale.
Saluti,
Mauro.
Nessun commento:
Posta un commento