"Breivik non responsabile della strage di Oslo"
Non contesto la perizia. Primo perché non sono uno psichiatra e secondo perché ne conosco solo le conclusioni riportate dai giornali.
Mi pongo solo una domanda: ai veri o presunti terroristi islamici autori di stragi è mai stata concessa la perizia psichiatrica? O il fatto che uno sia europeo e cristiano concede più diritti, più scappatoie?
Saluti,
Mauro.
Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti. Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi. I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri. Buona lettura a tutti.
martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
La domanda rimane
La situazione politica italiana è cambiata.
Lo stile è cambiato.
È cambiato il modo in cui tedeschi vedono l'Italia.
È cambiato il modo in cui mi parlano.
Una cosa non cambia.
Il loro domandarmi perché abbiamo continuato a votarlo per un ventennio.
E il mio arrampicarmi sugli specchi per trovare una risposta che non c'è.
E forse sono contento che non ci sia.
Saluti,
Mauro.
Lo stile è cambiato.
È cambiato il modo in cui tedeschi vedono l'Italia.
È cambiato il modo in cui mi parlano.
Una cosa non cambia.
Il loro domandarmi perché abbiamo continuato a votarlo per un ventennio.
E il mio arrampicarmi sugli specchi per trovare una risposta che non c'è.
E forse sono contento che non ci sia.
Saluti,
Mauro.
domenica 27 novembre 2011
Talvolta amo gli avvocati
Johannes Christian Sundermann, avvocato di Unna (Nordreno-Vestfalia, Germania), ha denunciato Joseph Ratzinger - nome d'arte Benedetto XVI - alle autorità tedesche perché durante il suo ultimo viaggio in Germania viaggiava sulla papamobile senza cintura di sicurezza.
Il codice della strada vale anche per i papi, per Dio!
Saluti,
Mauro.
Il codice della strada vale anche per i papi, per Dio!
Saluti,
Mauro.
venerdì 25 novembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Dettagli coloniesi 10 - Pinocchio assiso
Sarebbe interessante conoscere le bugie del Pinocchio coloniese...
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.
Qui tutti i dettagli coloniesi.
martedì 22 novembre 2011
Viale dell'ipocondria
Nella strada principale vicino a casa mia ho contato 9 farmacie in meno di 1200 metri. Una ogni circa 120 metri.
Quando sono arrivato a Colonia 8 anni fa erano, se non ricordo male, 6.
E nel resto della città non sono meno e non aumentano meno rapidamente.
Ma siamo veramente così malati da aver bisogno di tanti medicinali?
Saluti,
Mauro.
Quando sono arrivato a Colonia 8 anni fa erano, se non ricordo male, 6.
E nel resto della città non sono meno e non aumentano meno rapidamente.
Ma siamo veramente così malati da aver bisogno di tanti medicinali?
Saluti,
Mauro.
domenica 20 novembre 2011
La Francia ci restituisce Mentone?
Nel 1861 il Piemonte cedette la cittadina di Mentone alla Francia.
I governi di Torino (poi Roma) e di Parigi si devono essere sempre dimenticati di avvertire della cosa le ferrovie francesi, visto che sulla cartina della Francia appesa nell'ufficio di rappresentanza delle stesse a Colonia, Mentone è segnata dalla parte italiana del confine.
Saluti,
Mauro.
I governi di Torino (poi Roma) e di Parigi si devono essere sempre dimenticati di avvertire della cosa le ferrovie francesi, visto che sulla cartina della Francia appesa nell'ufficio di rappresentanza delle stesse a Colonia, Mentone è segnata dalla parte italiana del confine.
Mauro.
sabato 19 novembre 2011
Il peso delle parole
Fino a una settimana fa, quando un tedesco mi parlava dell'Italia le due parole più frequenti erano "Bunga Bunga".
Da una settimana a questa parte ogni tedesco che mi rivolge la parola comincia con "congratulazioni" o "auguri".
Direi che questa osservazione descrive il cambiamento in atto (si spera non temporaneo) meglio di mille analisi politiche o sociologiche.
Poi il governo Monti magari non farà bene, ma il cambiamento nelle forme è già di grande importanza.
In politica la forma è anche sostanza.
Saluti,
Mauro.
Da una settimana a questa parte ogni tedesco che mi rivolge la parola comincia con "congratulazioni" o "auguri".
Direi che questa osservazione descrive il cambiamento in atto (si spera non temporaneo) meglio di mille analisi politiche o sociologiche.
Poi il governo Monti magari non farà bene, ma il cambiamento nelle forme è già di grande importanza.
In politica la forma è anche sostanza.
Saluti,
Mauro.
venerdì 18 novembre 2011
Muoiono. Uno dopo l'altro
Come sapete, sono un grande appassionato di letteratura gialla nordica (in realtà di letteratura in generale, non solo gialla e non solo nordica, ma qui andiamo fuori tema).
Tempo fa vi avevo raccontato della fine del commissario Wallander, ormai mitico personaggio creato da Henning Mankell.
Ma Wallander non è l'unico personaggio che ci (o mi?) ha lasciato.
Due grandi autori scandinavi hanno "ucciso" i loro eroi nei loro ultimi romanzi.
Il norvegese Jo Nesbø nel suo ultimo romanzo (titolo originale "Gjenferd" ["Troppo"], titolo tedesco "Die Larve" ["La larva"], non ancora uscito in Italia) ha fatto morire quello che a mio parere è il più improponibile poliziotto della letteratura: Harry Hole. Improponibile ma figura splendida. Inquietante specchio deformante della realtà attuale.
Bisogna dire che quest'ultimo romanzo non è proprio il migliore della serie.
Hole viene ucciso da quello che in fondo è il figlio che non ha mai avuto con un colpo di pistola in faccia... ma l'autore non scrive esplicitamente che il protagonista muore, lo lascia solo intendere. Porta aperta a una "resurrezione"? Speriamo di no: questi sono trucchetti da serie hollywoodiane, non da letteratura gialla seria.
Lo svedese Leif GW Persson invece il suo Lars Martin Johansson in "Den döende detektiven" (in tedesco "Der sterbende Detektiv", non apparso in Italia, la traduzione sarebbe "L'investigatore morente") lo fa morire esplicitamente e ci porta anche al suo funerale. Johansson, prima commissario, poi capo della polizia criminale e infine pensionato, muore di morte naturale (a causa di una condotta di vita a base di cattiva alimentazione e poco movimento) risolvendo il suo ultimo caso, soluzione comunque amara e che sa più di vendetta che di giustizia.
Johansson è un poliziotto che potrebbe tanto essere il pacioso commissario di quartiere amico di tutti come anche il funzionario che ordina azioni come quella della famigerata scuola Diaz del G8 genovese. Del resto, come già scrissi, per Persson il giallo è solo una scusa per parlare della società in toto.
Due personaggi che mi mancheranno.
E un libro (quello di Persson) che consiglio a tutti di leggere (come tutti i suoi libri, comunque).
Saluti,
Mauro.
Tempo fa vi avevo raccontato della fine del commissario Wallander, ormai mitico personaggio creato da Henning Mankell.
Ma Wallander non è l'unico personaggio che ci (o mi?) ha lasciato.
Due grandi autori scandinavi hanno "ucciso" i loro eroi nei loro ultimi romanzi.
Il norvegese Jo Nesbø nel suo ultimo romanzo (titolo originale "Gjenferd" ["Troppo"], titolo tedesco "Die Larve" ["La larva"], non ancora uscito in Italia) ha fatto morire quello che a mio parere è il più improponibile poliziotto della letteratura: Harry Hole. Improponibile ma figura splendida. Inquietante specchio deformante della realtà attuale.
Bisogna dire che quest'ultimo romanzo non è proprio il migliore della serie.
Hole viene ucciso da quello che in fondo è il figlio che non ha mai avuto con un colpo di pistola in faccia... ma l'autore non scrive esplicitamente che il protagonista muore, lo lascia solo intendere. Porta aperta a una "resurrezione"? Speriamo di no: questi sono trucchetti da serie hollywoodiane, non da letteratura gialla seria.
Lo svedese Leif GW Persson invece il suo Lars Martin Johansson in "Den döende detektiven" (in tedesco "Der sterbende Detektiv", non apparso in Italia, la traduzione sarebbe "L'investigatore morente") lo fa morire esplicitamente e ci porta anche al suo funerale. Johansson, prima commissario, poi capo della polizia criminale e infine pensionato, muore di morte naturale (a causa di una condotta di vita a base di cattiva alimentazione e poco movimento) risolvendo il suo ultimo caso, soluzione comunque amara e che sa più di vendetta che di giustizia.
Johansson è un poliziotto che potrebbe tanto essere il pacioso commissario di quartiere amico di tutti come anche il funzionario che ordina azioni come quella della famigerata scuola Diaz del G8 genovese. Del resto, come già scrissi, per Persson il giallo è solo una scusa per parlare della società in toto.
Due personaggi che mi mancheranno.
E un libro (quello di Persson) che consiglio a tutti di leggere (come tutti i suoi libri, comunque).
Saluti,
Mauro.
giovedì 17 novembre 2011
Monti tedeschi
Vediamo un po' quale è oggi il primo titolo sui giornali tedeschi online sull'Italia (solo homepages, non ho cercato nelle pagine interne):
Sueddeutsche Zeitung: Monti garantisce una linea di austerità all'Italia - Duro ma equo
Frankfurter Allgemeine Zeitung: Proteste contro il nuovo governo - Monti annuncia una "equa" linea d'austerità
Frankfurter Rundschau: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Kölner Stadt-Anzeiger: Monti annuncia una dura linea di austerità
Die Welt: nulla
Die Zeit: Tumulti nelle proteste contro il governo Monti
Der Spiegel: Nuovo primo ministro Monti - Ultima possibilità per l'Italia
Stern: nulla
Focus: nulla
Berliner Zeitung: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Bild: nulla
Freie Presse: Monti annuncia una linea di austerità dura ma "equa" - Merkel invita il capo di governo italiano alle riforme
General-Anzeiger: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Hamburger Abendblatt: Questo è il programma di Mario Monti contro la crisi
Handelsblatt: Il capo della Ferrari si prepara al dopo-Monti
Mitteldeutsche Zeitung: Intervista con Prodi - Tregua nel nuovo governo italiano
Münstersche Zeitung: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Nessun Bunga Bunga, nessuno scandalo, nessuna ironia, nessun sarcasmo, nessun attacco, nessuna leggerezza. Niente. Non ero più abituato a notizie serie (negative o positive che siano) riguardo all'Italia.
Solo poche eccezioni, ma molto poco spinte:
Rheinische Post: Ex primo ministro lascia in eredità album musicale - Berlusconi si congeda con canzoni d'amore
Südkurier: Berlusconi vuole entrare in classifica a ritmo di samba
Ma stiamo veramente parlando dello stesso paese della settimana scorsa?
Saluti,
Mauro.
Sueddeutsche Zeitung: Monti garantisce una linea di austerità all'Italia - Duro ma equo
Frankfurter Allgemeine Zeitung: Proteste contro il nuovo governo - Monti annuncia una "equa" linea d'austerità
Frankfurter Rundschau: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Kölner Stadt-Anzeiger: Monti annuncia una dura linea di austerità
Die Welt: nulla
Die Zeit: Tumulti nelle proteste contro il governo Monti
Der Spiegel: Nuovo primo ministro Monti - Ultima possibilità per l'Italia
Stern: nulla
Focus: nulla
Berliner Zeitung: Monti prescrive un ampio programma di riforme
Bild: nulla
Freie Presse: Monti annuncia una linea di austerità dura ma "equa" - Merkel invita il capo di governo italiano alle riforme
General-Anzeiger: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Hamburger Abendblatt: Questo è il programma di Mario Monti contro la crisi
Handelsblatt: Il capo della Ferrari si prepara al dopo-Monti
Mitteldeutsche Zeitung: Intervista con Prodi - Tregua nel nuovo governo italiano
Münstersche Zeitung: Monti invita gli italiani alla lotta contro la crisi
Nessun Bunga Bunga, nessuno scandalo, nessuna ironia, nessun sarcasmo, nessun attacco, nessuna leggerezza. Niente. Non ero più abituato a notizie serie (negative o positive che siano) riguardo all'Italia.
Solo poche eccezioni, ma molto poco spinte:
Rheinische Post: Ex primo ministro lascia in eredità album musicale - Berlusconi si congeda con canzoni d'amore
Südkurier: Berlusconi vuole entrare in classifica a ritmo di samba
Ma stiamo veramente parlando dello stesso paese della settimana scorsa?
Saluti,
Mauro.
mercoledì 16 novembre 2011
C'è stata una dittatura berlusconiana?
Riporto qui il bell'intervento di Roberto su ISCG a proposito di quanto abbiamo vissuto in Italia negli ultimi vent'anni.
È pieno di spunti interessanti, anche per il futuro, non solo per il passato. Da riflettere.
Saluti,
Mauro.
---
Qualche considerazione, seppur in ritardo, vorrei farla anch'io.
Intanto direi che occorre definire cosa sia una dittatura, e sul dizionario leggo la seguente definizione: "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Il fatto che in dittatura siano stati spesso usati i carri armati è un fatto secondario nel definire dittatore una persona, lo definisce assassino, sanguinario, ma non necessariamente dittatore. A ben vedere anche in democrazia abbiamo assistito ad episodi di violenza di stato sia qui sia altrove.
Ciò che definisce un dittatore è l'accentramento dei poteri su di lui.
Direi che Berlusca ci ha provato con tutte le sue forze a realizzare un sistema simile, non c'è riuscito appieno ma ha tenacemente tentato. Certo l'uso dei carri armati nell'Italia di fine '900 sarebbe stato impensabile, e infatti nessuno ci pensò, o credete che il resto del mondo occidentale avrebbe assistito senza reagire all'insediamento di un Saddam Hussein alla guida di uno dei paesi fondatori dell'EU??
L'unica via percorribile era quella di guadagnarsi il consenso elettorale, via democratica sicuramente, in passato tra l'altro già percorsa con successo anche da Mussolini e Hitler. Non che il Berlusca sia come loro, intendiamoci, solo mi piace ricordare che talvolta la sacralità che attribuiamo al voto popolare è una pura e semplice superstizione, un atto di fede, e nulla più.
Guadagnarsi tale consenso,in quel periodo, fu cosa facilissima visto che la stragrande maggioranza dei mezzi d'informazione, quelli che contavano veramente, erano in mano sua e lo sono tuttora. Mi si dice che Santoro è andato in onda, la Gabanelli e Fazio idem ecc... a parte che Santoro la fine che ha fatto ben la vediamo, gli altri sono programmi che poco spostano a livello elettorale, quelli che li guardano sono irrecuperabili e servono a costruire l'indispensabile opposizione. Cribbio... senza opposizione si finisce per dire che siamo in dittatura!!! Qualcuno mi spieghi come mai ci sono state infinite levate di scudi, fino alla purga, verso Santoro reo di far uso partigiano della TV pubblica ma nessuna verso Ferrara che tale uso continua indisturbato a farlo.
Ma sto divagando, torniamo all'accentramento dei poteri e alla questione dittatore. Berlusconi ha incarnato la personificazione della politica, l'uomo forte al comando, che considerava le istituzioni come impicci al suo decisionismo, tant'è vero che è stato il governo che maggiormente ha fatto ricorso alla decretazione e alla fiducia parlamentare di fatto svuotando, o limitando, il parlamento delle sue
prerogative riducendolo ad un ring. Non dimentichiamo che è il parlamento l'organo di rappresentanza diretta degli elettori. Che si voti il governo e il primo ministro è una forzatura nata, guarda caso, con la candidatura di Berlusconi, l'uomo forte. Ci raccontano che votiamo il governo ma ancor oggi non è vero, eleggiamo il parlamento e non è una differenza solo formale.
Torniamo al nostro "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Ci siamo andati moooolto vicini.
1 - Uomo forte al comando con tanto di culto della personalità.
2 - Potere esecutivo nelle sue mani, legislativo anche, manca solo il giudiziario... ci ha lavorato a lungo senza riuscirci, non ne ha avuto il tempo e probabilmente non ci sarebbe riuscito ugualmente.
3 - Quarto potere, ossia l'informazione.....beh lasciamo stare.
Ciò che ci ha salvato dal completo realizzarsi di una dittatura è il dettato costituzionale. In altri tempi è stato molto più facile arrivare in alto per via elettiva e poi svuotare via via le istutizioni accentrando su di sè i vari poteri, oggi è estremamente complesso. Di questo possiamo solo che ringraziare i padri della repubblica che hanno realizzato una costituzione che tiene ben distinti i vari poteri ed ha dimostrato di avere in se stessa ottimi anticorpi... del resto, vista l'esperienza che si era appena conclusa, nel 1947 fu studiata appositamente per impedire che l'ascesa di altri uomini forti.
Non c'è stata probabilmente una vera e propria dittatura ma un fallito tentativo d'instaurarla si. Alla fine, ammesso che questa lo sia veramente, ci ritroviamo un impressionante cumulo di macerie politiche, vedremo a breve se anche le istituzioni crolleranno o se avranno assorbito l'urto di questi 20 anni.
È pieno di spunti interessanti, anche per il futuro, non solo per il passato. Da riflettere.
Saluti,
Mauro.
---
Qualche considerazione, seppur in ritardo, vorrei farla anch'io.
Intanto direi che occorre definire cosa sia una dittatura, e sul dizionario leggo la seguente definizione: "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Il fatto che in dittatura siano stati spesso usati i carri armati è un fatto secondario nel definire dittatore una persona, lo definisce assassino, sanguinario, ma non necessariamente dittatore. A ben vedere anche in democrazia abbiamo assistito ad episodi di violenza di stato sia qui sia altrove.
Ciò che definisce un dittatore è l'accentramento dei poteri su di lui.
Direi che Berlusca ci ha provato con tutte le sue forze a realizzare un sistema simile, non c'è riuscito appieno ma ha tenacemente tentato. Certo l'uso dei carri armati nell'Italia di fine '900 sarebbe stato impensabile, e infatti nessuno ci pensò, o credete che il resto del mondo occidentale avrebbe assistito senza reagire all'insediamento di un Saddam Hussein alla guida di uno dei paesi fondatori dell'EU??
L'unica via percorribile era quella di guadagnarsi il consenso elettorale, via democratica sicuramente, in passato tra l'altro già percorsa con successo anche da Mussolini e Hitler. Non che il Berlusca sia come loro, intendiamoci, solo mi piace ricordare che talvolta la sacralità che attribuiamo al voto popolare è una pura e semplice superstizione, un atto di fede, e nulla più.
Guadagnarsi tale consenso,in quel periodo, fu cosa facilissima visto che la stragrande maggioranza dei mezzi d'informazione, quelli che contavano veramente, erano in mano sua e lo sono tuttora. Mi si dice che Santoro è andato in onda, la Gabanelli e Fazio idem ecc... a parte che Santoro la fine che ha fatto ben la vediamo, gli altri sono programmi che poco spostano a livello elettorale, quelli che li guardano sono irrecuperabili e servono a costruire l'indispensabile opposizione. Cribbio... senza opposizione si finisce per dire che siamo in dittatura!!! Qualcuno mi spieghi come mai ci sono state infinite levate di scudi, fino alla purga, verso Santoro reo di far uso partigiano della TV pubblica ma nessuna verso Ferrara che tale uso continua indisturbato a farlo.
Ma sto divagando, torniamo all'accentramento dei poteri e alla questione dittatore. Berlusconi ha incarnato la personificazione della politica, l'uomo forte al comando, che considerava le istituzioni come impicci al suo decisionismo, tant'è vero che è stato il governo che maggiormente ha fatto ricorso alla decretazione e alla fiducia parlamentare di fatto svuotando, o limitando, il parlamento delle sue
prerogative riducendolo ad un ring. Non dimentichiamo che è il parlamento l'organo di rappresentanza diretta degli elettori. Che si voti il governo e il primo ministro è una forzatura nata, guarda caso, con la candidatura di Berlusconi, l'uomo forte. Ci raccontano che votiamo il governo ma ancor oggi non è vero, eleggiamo il parlamento e non è una differenza solo formale.
Torniamo al nostro "Governo autoritario in cui tutti i poteri sono accentrati in un unico organo o in un'unica persona". Ci siamo andati moooolto vicini.
1 - Uomo forte al comando con tanto di culto della personalità.
2 - Potere esecutivo nelle sue mani, legislativo anche, manca solo il giudiziario... ci ha lavorato a lungo senza riuscirci, non ne ha avuto il tempo e probabilmente non ci sarebbe riuscito ugualmente.
3 - Quarto potere, ossia l'informazione.....beh lasciamo stare.
Ciò che ci ha salvato dal completo realizzarsi di una dittatura è il dettato costituzionale. In altri tempi è stato molto più facile arrivare in alto per via elettiva e poi svuotare via via le istutizioni accentrando su di sè i vari poteri, oggi è estremamente complesso. Di questo possiamo solo che ringraziare i padri della repubblica che hanno realizzato una costituzione che tiene ben distinti i vari poteri ed ha dimostrato di avere in se stessa ottimi anticorpi... del resto, vista l'esperienza che si era appena conclusa, nel 1947 fu studiata appositamente per impedire che l'ascesa di altri uomini forti.
Non c'è stata probabilmente una vera e propria dittatura ma un fallito tentativo d'instaurarla si. Alla fine, ammesso che questa lo sia veramente, ci ritroviamo un impressionante cumulo di macerie politiche, vedremo a breve se anche le istituzioni crolleranno o se avranno assorbito l'urto di questi 20 anni.
martedì 15 novembre 2011
Separazione dei poteri
Berlusconi è caduto, Monti sta cercando di formare il nuovo governo.
Qualunque cosa si pensi di ciò, c'è una domanda che continua a ronzarmi per la testa. Perché diavolo Napolitano ha dovuto nominare Monti senatore a vita per affidargli l'incarico di formare il nuovo governo?
Se lo avesse nominato senatore a vita per meriti, nulla da dire, è nella discrezionalità del Presidente della Repubblica, quindi che io riconosca o meno detti meriti è tutto a posto. Ma è chiaro che lo ha nominato per potergli affidare l'incarico.
Sarò tonto, ma io lo trovo assurdo!
Punto primo: se il governo deve essere tecnico, cosa c'è di più tecnico di un governo completamente slegato dal Parlamento?
Punto secondo (e fondamentale per la democrazia): mai sentito parlare di separazione dei poteri?
Già i poteri esecutivo e legislativo in Italia si sono talvolta confusi (e con Berlusconi addirittura fusi)... ora vogliamo anche istituzionalizzare la cosa, stabilendo che non si può nominare Presidente del Consiglio una persona che non sieda in Parlamento?
Ribadisco, sarò tonto, ma la cosa non mi quadra proprio per niente.
Sauti,
Mauro.
Qualunque cosa si pensi di ciò, c'è una domanda che continua a ronzarmi per la testa. Perché diavolo Napolitano ha dovuto nominare Monti senatore a vita per affidargli l'incarico di formare il nuovo governo?
Se lo avesse nominato senatore a vita per meriti, nulla da dire, è nella discrezionalità del Presidente della Repubblica, quindi che io riconosca o meno detti meriti è tutto a posto. Ma è chiaro che lo ha nominato per potergli affidare l'incarico.
Sarò tonto, ma io lo trovo assurdo!
Punto primo: se il governo deve essere tecnico, cosa c'è di più tecnico di un governo completamente slegato dal Parlamento?
Punto secondo (e fondamentale per la democrazia): mai sentito parlare di separazione dei poteri?
Già i poteri esecutivo e legislativo in Italia si sono talvolta confusi (e con Berlusconi addirittura fusi)... ora vogliamo anche istituzionalizzare la cosa, stabilendo che non si può nominare Presidente del Consiglio una persona che non sieda in Parlamento?
Ribadisco, sarò tonto, ma la cosa non mi quadra proprio per niente.
Sauti,
Mauro.
lunedì 14 novembre 2011
Catene montuose
Tremonti hanno fatto solo danni. Speriamo che un Monti solo almeno eviti quelli.
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
domenica 13 novembre 2011
Morte low cost
Cartellone pubblicitario visto alla stazione centrale di Düsseldorf:
Traduzione del testo:
Cimitero troppo costoso?
Sepolture fluviali
L'alternativa.
Ulteriori informazioni e contatto:
www.flussbestattungen.de
Saluti,
Mauro.
Cimitero troppo costoso?
Sepolture fluviali
L'alternativa.
Ulteriori informazioni e contatto:
www.flussbestattungen.de
Saluti,
Mauro.
venerdì 11 novembre 2011
Undici periodico
Oggi a Colonia e in Renania comincia la stagione del Carnevale.
Ma cosa ci trovano di tanto particolare nel numero 11, da dover far sempre iniziare detta stagione l'11.11 alle 11:11?
Per tacere del fatto che sono tutti eccitati perché quest'anno è addirittura l'11.11.11!
È proprio vero che c'è carenza di neuroni al mondo...
Saluti,
Mauro.
Ma cosa ci trovano di tanto particolare nel numero 11, da dover far sempre iniziare detta stagione l'11.11 alle 11:11?
Per tacere del fatto che sono tutti eccitati perché quest'anno è addirittura l'11.11.11!
È proprio vero che c'è carenza di neuroni al mondo...
Saluti,
Mauro.
giovedì 10 novembre 2011
Un promemoria per gli italiani
Forse per Berlusconi è la fine. Non ci credo finché non lo vedo, ma facciamo finta che.
Comunque Berlusconi che se ne va risolve solo una parte del problema, non il problema nel suo complesso. E non sto parlando di debito, crisi finanziaria, giustizia o simili.
Sto parlando del berlusconismo. Che, anche se non lo chiamavamo così, esisteva prima di Berlusconi e probabilmente continuerà a esistere dopo.
Cos'è il berlusconismo? È il qualunquismo, l'individualismo degli italiani, il loro non senso dello Stato che continua a farli cadere nelle mani di imbonitori da mercato.
La cosa cominciò negli anni venti con un altro imbonitore, Benito Mussolini che - se qualcuno se lo fosse dimenticato - andò al potere legalmente grazie alle sparate qualunquistiche, non tanto a quelle nazionalistiche.
Poi nell'immediato dopoguerra un altro imbonitore, un qualunquista di razza (Guglielmo Giannini), mise a soqquadro il panorama politico italiano col suo Fronte dell'Uomo Qualunque. Non durò solo perché non aveva a disposizione nessun mezzo di comunicazione a parte il suo proprio giornale (uno solo, e nessuna radio).
Poi siamo finiti sotto tutela washingtoniana e ciò ha tenuto al guinzaglio i vari imbonitori (anche se dopo le grandi battaglie degli anni '70, Pannella si trasformò anche con discreto successo in imbonitore e ci diede Cicciolina in Parlamento).
Finita la tutela arrivò Berlusconi, sul quale non serva che dica nulla.
E ora che Berlusconi sta finendo quale è il "politico" che agli occhi della gente è il più "onesto" e "serio" e "intelligente" (anche se per ora pochi lo votano)? Un altro imbonitore qualunquista: Beppe Grillo.
Forse servirebbe cambiare gli italiani, non tanto i politici.
Saluti,
Mauro.
Comunque Berlusconi che se ne va risolve solo una parte del problema, non il problema nel suo complesso. E non sto parlando di debito, crisi finanziaria, giustizia o simili.
Sto parlando del berlusconismo. Che, anche se non lo chiamavamo così, esisteva prima di Berlusconi e probabilmente continuerà a esistere dopo.
Cos'è il berlusconismo? È il qualunquismo, l'individualismo degli italiani, il loro non senso dello Stato che continua a farli cadere nelle mani di imbonitori da mercato.
La cosa cominciò negli anni venti con un altro imbonitore, Benito Mussolini che - se qualcuno se lo fosse dimenticato - andò al potere legalmente grazie alle sparate qualunquistiche, non tanto a quelle nazionalistiche.
Poi nell'immediato dopoguerra un altro imbonitore, un qualunquista di razza (Guglielmo Giannini), mise a soqquadro il panorama politico italiano col suo Fronte dell'Uomo Qualunque. Non durò solo perché non aveva a disposizione nessun mezzo di comunicazione a parte il suo proprio giornale (uno solo, e nessuna radio).
Poi siamo finiti sotto tutela washingtoniana e ciò ha tenuto al guinzaglio i vari imbonitori (anche se dopo le grandi battaglie degli anni '70, Pannella si trasformò anche con discreto successo in imbonitore e ci diede Cicciolina in Parlamento).
Finita la tutela arrivò Berlusconi, sul quale non serva che dica nulla.
E ora che Berlusconi sta finendo quale è il "politico" che agli occhi della gente è il più "onesto" e "serio" e "intelligente" (anche se per ora pochi lo votano)? Un altro imbonitore qualunquista: Beppe Grillo.
Forse servirebbe cambiare gli italiani, non tanto i politici.
Saluti,
Mauro.
martedì 8 novembre 2011
Un caso psichiatrico, non solo politico
Dialogo (via sms) un paio di giorni fa tra me e una mia amica, non certo vicina alla sinistra... anzi in passato berlusconiana (anche se so che lei non accetterà questa etichetta).
Lei
Le ultime dal Silvio nazionale: in Italia la crisi non c'è...
Io
I ristoranti e gli aerei sono pieni... Sì, quelli che frequenta lui. Comunque, al di là delle idee politiche di ciascuno di noi, ormai bisogna riconoscere che ha perso ogni contatto con la realtà. È un problema psichiatrico ormai, non solo politico.
Lei
Già...
Saluti,
Mauro.
Lei
Le ultime dal Silvio nazionale: in Italia la crisi non c'è...
Io
I ristoranti e gli aerei sono pieni... Sì, quelli che frequenta lui. Comunque, al di là delle idee politiche di ciascuno di noi, ormai bisogna riconoscere che ha perso ogni contatto con la realtà. È un problema psichiatrico ormai, non solo politico.
Lei
Già...
Saluti,
Mauro.
lunedì 7 novembre 2011
Vietato ragionare! - L'alluvione di Genova
Ricevuto ieri da un'amica di Genova.
Oggi lascio la parola a lei, a Serena.
Saluti,
Mauro.
---
Premesso che l’attuale Sindaco di Genova, non mi piace né come persona, né come amministratore, non credo che le conseguenze di quanto è successo, siano da imputarsi nella totalità a lei. Faccio un passo indietro: il 25 ottobre, c’è stata l’alluvione nella zona delle Cinque Terre, con le ben note conseguenze e ne siamo venuti a conoscenza tutti. A distanza di una settimana (mercoledì 2 novembre) a Genova, viene emesso un “allerta meteo 2” a partire dalle ore 6 di venerdì 4, successivamente anticipato alle ore 22 di giovedì 3. Inizio con le considerazioni. La prima: fino a questa volta, gli allerta meteo, venivano diramati 24 ore prima dell’evento, mentre stavolta le ore sono state, almeno, 48. Seconda considerazione: il Sindaco, memore dell’alluvione del 2010 a Sestri Ponente ha emesso un’ordinanza di chiusura delle attività, nelle zone intorno a Via Giotto. Decisione, ovviamente, criticata dagli interessati (e se ti sbagli?)!
Allora, dopo tutto questo, è possibile che ai genovesi serva un’ordinanza di chiusura delle scuole, per tenere i figli a casa? Ovviamente, se non fosse successo nulla, le critiche sarebbero piovute (è il caso di dirlo) a centinaia sulla testa del Sindaco. Possibile che ci siamo trasformati in un branco di amebe che hanno perso la capacità di ragionare e che hanno bisogno che qualcuno dica, minuto per minuto, cosa dobbiamo fare? Abbiamo messo il cervello in naftalina?
Io non sono un essere soprannaturale in grado di prevedere calamità, eppure ho consigliato a mia sorella di rimanere a casa con i bambini. Consiglio che, ovviamente, è rimasto inascoltato, con il risultato che alle 14, mia sorella era bloccata a Brignole con l’acqua alle ginocchia. Era tanto spaventata da non sapere cosa fare e ho dovuto spronarla ad allontanarsi da lì. Inizialmente le avevo consigliato di entrare nella stazione e di raggiungere un binario qualsiasi, purtroppo la stazione era chiusa perché allagata, in seconda istanza, quindi, le ho detto di raggiungere via De Amicis e di salire in cima per togliersi dal pericolo di essere raggiunta da un innalzamento improvviso del livello dell’acqua. Grazie a un Signore (scrivo l’iniziale maiuscola, perché se lo merita) che soccorreva chi, come mia sorella stava cercando di togliersi da una situazione di pericolo, facendo la spola tra le pensiline degli autobus e l’inizio della strada su nominata aiutandoli a percorrere quella breve distanza, mia sorella è riuscita a spostarsi dal lago di acqua e fango. Un’amica, invece, ha intelligentemente deciso di starsene a casa con la bambina, evitando così, di trovarsi in una situazione di pericolo. Altro esempio negativo: alle 15 di venerdì c’erano ancora persone che andavano a ritirare esami clinici all’ospedale Gaslini. Tralasciando il fatto che il centro di Genova era sott’acqua da diverse ore, ricordo che era esondato anche lo Sturla e che la zona era allagata. Ma che bisogno c’era? Andare a ritirarli passato il pericolo, no?
Veniamo ora alle polemiche. Vengono fatte critiche alla Vincenzi su due fronti: mancata chiusura delle scuole e inadeguata pulizia dei letti dei torrenti.
Per quanto riguarda le scuole, il protocollo per l’allerta meteo di tipo due, non ne contempla la chiusura e la scelta è lasciata agli enti locali. L’anno scorso era stata prevista una forte nevicata e il Sindaco ha ordinato la chiusura delle scuole. Non è successo nulla e le critiche si sono sprecate. Io voglio sperare che la signora Vincenzi non si sia lasciata influenzare da questo avvenimento e che la decisione di tenere aperte le scuole sia stata dovuta solo alla valutazione delle possibilità che potesse o meno, succedere qualcosa. C’è anche da dire che il Sindaco aveva dato disposizione agli Istituti Scolastici di tenere i bambini a scuola (nel caso, ovviamente, fosse successo qualcosa) fino al termine dell’emergenza. Disposizione che è stata prontamente… disattesa. A questo punto di chi è veramente la colpa? Del Sindaco, dei Dirigenti Scolastici che si sono sentiti in dovere di invitare i genitori, nel momento di massimo pericolo, ad andare a prendere i figli o dei genitori che, nonostante il precoce allerta, si sono sentiti in dovere di mandare comunque i figli a scuola? Torno a chiedermi se siamo in grado di ragionare con la nostra testa o se aspettiamo che qualcuno venga a suonare il campanello di casa nostra e ci dica quali sono le norme (di semplice buon senso) da adottare in caso di allerta meteo?
Faccio una digressione: nella tarda serata di venerdì, il Sindaco ha emesso un’ordinanza che vietava la circolazione di veicoli sul territorio cittadino (fatte, ovviamente, le debite eccezioni). Posso capire che alcune persone abbiano appreso della disposizione, quando erano già per strada ma nel tardo pomeriggio i veicoli in circolazione avrebbero dovuto essere veramente pochi, invece, il traffico era lo stesso di un qualsiasi sabato. Idem oggi. Allora, i genovesi domandano al Sindaco come comportarsi in caso di allerta 2, quando poi le disposizioni vengono date, se ne fregano. Un autore che mi piace particolarmente, fa dire dal protagonista dei suoi libri al suo braccio destro di: “Agire alla luce dell’intelligenza, guidata dall’esperienza.” Consiglio che noi genovesi non saremmo certo in grado di seguire, visto ciò che è accaduto.
Veniamo al discorso torrenti. Vero, verissimo che i letti dei torrenti sono trascurati ma proviamo a fare un minimo di mea culpa? Non credo che l’amministrazione comunale vada di notte a buttare nei greti dei torrenti elettrodomestici vari, mobili o oggetti ingombranti in generale, perciò possiamo essere solo noi cittadini a farlo. E se poi il Comune dopo aver sgomberato i letti dei torrenti da tutti questi articoli, rimane senza fondi per provvedere alla manutenzione ordinaria, non lamentiamoci. Io devo essere una delle poche persone che ha invitato l’edicolante di Piazza Giusti a stare attento ai cartelloni che con sospetta regolarità finiscono nel greto del Bisagno. Mi ha risposto di farmi i c..zi miei e che, comunque, non sono certo quelli a dare problemi, perché sono di cartone. La mia risposta è che erano fatti miei e che, comunque, avrei fatto le mie rimostranze alla Municipale. Ora non voglio certo dire che il problema della manutenzione sia legato solo al motivo che ho detto, di sicuro c’è tanto disinteresse e tanta incuria, ma anche noi abbiamo le nostre colpe. Inutile parlare della cementificazione intorno e sopra ai torrenti ma, anche in questo caso, voglio fare una riflessione. Per (finire di…) costruire uno scolmatore (sarebbe comunque insufficiente) che faccia defluire le acque del Fereggiano o alla Foce o a Quarto, occorrono almeno 250 milioni di euro. Una quantità enorme di soldi che potrebbe, invece, essere utilizzata per allargare il corso del torrente, abbattendo una parte dei palazzi costruiti lungo il suo corso e ricostruendoli da un’altra parte.
Io non dico che tutto quello che è successo fosse inevitabile ma se i genovesi avessero tirato fuori dalla naftalina anche solo un paio di neuroni, probabilmente ci sarebbe stata qualche morte in meno.
domenica 6 novembre 2011
Genova 1970 - Genova 2011
Nel 1970 ero un bimbetto di due anni. Quell'alluvione per me non è un evento "concreto" ma un pezzo di storia, anche se storia non letta su un libro bensì sentita dalla viva voce di genitori, zii, amici più grandi.
Ora nel 2011 ho la "fortuna" di essere qui a Colonia mentre accade il casino... però questo casino non è storia. Questo casino mi sta passando sulla pelle, mi sta entrando sotto la pelle. Mi ritrovo nella mente a camminare in mezzo al fango nelle strade in cui ogni volta che sono a Genova cammino senza fango, mi sento rinchiuso nei negozi in cui normalemte entro senza problemi a fare la spesa, mi ritrovo scaraventato via dall'edicola dove normalmente mi fermo minuti e minuti senza problemi a guardare quali nuove riviste ci sono.
Genova mia, scusa se non sono lì ora. Mi vergogno di non esserci.
Ma forse nei prossimi giorni ci sarò, dopo aver contattato la Protezione Civile, che (nonostante i casini di Bertolaso e cricca) a livello locale funziona. Eccome se funziona. Grazie ragazzi della Protezione Civile.
Saluti,
Mauro.
Ora nel 2011 ho la "fortuna" di essere qui a Colonia mentre accade il casino... però questo casino non è storia. Questo casino mi sta passando sulla pelle, mi sta entrando sotto la pelle. Mi ritrovo nella mente a camminare in mezzo al fango nelle strade in cui ogni volta che sono a Genova cammino senza fango, mi sento rinchiuso nei negozi in cui normalemte entro senza problemi a fare la spesa, mi ritrovo scaraventato via dall'edicola dove normalmente mi fermo minuti e minuti senza problemi a guardare quali nuove riviste ci sono.
Genova mia, scusa se non sono lì ora. Mi vergogno di non esserci.
Ma forse nei prossimi giorni ci sarò, dopo aver contattato la Protezione Civile, che (nonostante i casini di Bertolaso e cricca) a livello locale funziona. Eccome se funziona. Grazie ragazzi della Protezione Civile.
Saluti,
Mauro.
Eravamo la metà
Secondo la BBC, quando sono nato io al mondo eravamo poco più di 3 miliardi e mezzo (per la precisione 3.535.963.825) e io sono stato la persona numero 77.576.579.530 a essere mai venuta al mondo.
Quando nacque mio padre al mondo c'erano 2.231.703.105 esseri umani.
Ora siamo 7 miliardi.
Volete sapere per quanto riguarda voi? Andate qui: 7 billion people and you.
Saluti,
Mauro.
Quando nacque mio padre al mondo c'erano 2.231.703.105 esseri umani.
Ora siamo 7 miliardi.
Volete sapere per quanto riguarda voi? Andate qui: 7 billion people and you.
Saluti,
Mauro.
sabato 5 novembre 2011
Siate puntuali!
Se volete consumare qualcosa in questo locale, dovete essere puntualissimi. A seconda del giorno solo alle 14 o solo alle 15 vi daranno qualcosa!
Traduzione:
Orari di apertura:
Giovedì/Venerdì ore 15
Sabato ore 14
Saluti,
Mauro.
Traduzione:
Orari di apertura:
Giovedì/Venerdì ore 15
Sabato ore 14
Saluti,
Mauro.
venerdì 4 novembre 2011
Una lettera a Repubblica
Visto che l'articolo di Repubblica che ho messo alla berlina la settimana scorsa nell'intervento Ignoranza brevettata è ancora visibile e - nonostante tutto il tam tam in rete (non solo dovuto al mio blog, ovviamente) da Repubblica non è arrivata neanche alcuna presa di distanza o articolo correttivo, martedì scorso mi sono permesso di scrivere alla redazione online di Repubblica (repubblicawww@repubblica.it).
Come prevedibile neanche alla mia lettera è stato risposto, quindi ve la ripropongo qui sotto, tanto per metterli ancora un po' alla berlina.
Saluti,
Mauro.
---
Spettabile redazione,
il 25 ottobre avete pubblicato sul vostro sito l'articolo "Brevetti, patate e broccoli come auto di lusso - Le mani delle multinazionali sui prodotti agricoli" (http://www.repubblica.it/economia/2011/10/25/news/brevetti-23791788/?ref=HREC2-9).
Articolo che mi ha fatto accapponare la pelle per il cumulo di scemenze che contiene. L'autore non ha assolutamente la minima idea di ciò di cui parla.
Ora, una settimana dopo, vedo con raccapriccio che l'articolo è ancora presente sul vostro sito, che nessuno ha pensato di salvare almeno la faccia di Repubblica togliendolo.
Comunque, se volete imparare qualcosa su brevetti e prodotti agricoli, potete leggere il mio commento al proposito: "Ignoranza brevettata" (http://pensieri-eretici.blogspot.com/2011/10/ignoranza-brevettata.html), egregiamente completato da un ulteriore commento di Giordano Masini: "Il broccolo di Repubblica" (http://lavalledelsiele.com/2011/10/26/il-broccolo-di-repubblica/).
Persino Dario Bressanini, che ha il suo blog presso di voi (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it), in uno degli ultimi commenti a questo suo intervento "OGM, una panoramica" (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/27/ogm-una-panoramica/) ha scritto che l'articolo di Andrea Tarquini è stato giustamente massacrato.
Sinceramente, tanta ignoranza scientifica e il suo diffonderla da parte vostra è semplicemente vergognoso.
Cordiali saluti,
Mauro Venier.
Come prevedibile neanche alla mia lettera è stato risposto, quindi ve la ripropongo qui sotto, tanto per metterli ancora un po' alla berlina.
Saluti,
Mauro.
---
Spettabile redazione,
il 25 ottobre avete pubblicato sul vostro sito l'articolo "Brevetti, patate e broccoli come auto di lusso - Le mani delle multinazionali sui prodotti agricoli" (http://www.repubblica.it/economia/2011/10/25/news/brevetti-23791788/?ref=HREC2-9).
Articolo che mi ha fatto accapponare la pelle per il cumulo di scemenze che contiene. L'autore non ha assolutamente la minima idea di ciò di cui parla.
Ora, una settimana dopo, vedo con raccapriccio che l'articolo è ancora presente sul vostro sito, che nessuno ha pensato di salvare almeno la faccia di Repubblica togliendolo.
Comunque, se volete imparare qualcosa su brevetti e prodotti agricoli, potete leggere il mio commento al proposito: "Ignoranza brevettata" (http://pensieri-eretici.blogspot.com/2011/10/ignoranza-brevettata.html), egregiamente completato da un ulteriore commento di Giordano Masini: "Il broccolo di Repubblica" (http://lavalledelsiele.com/2011/10/26/il-broccolo-di-repubblica/).
Persino Dario Bressanini, che ha il suo blog presso di voi (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it), in uno degli ultimi commenti a questo suo intervento "OGM, una panoramica" (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/27/ogm-una-panoramica/) ha scritto che l'articolo di Andrea Tarquini è stato giustamente massacrato.
Sinceramente, tanta ignoranza scientifica e il suo diffonderla da parte vostra è semplicemente vergognoso.
Cordiali saluti,
Mauro Venier.
giovedì 3 novembre 2011
Il malinteso generazionale
«S'ode a destra uno squillo di tromba;
a sinistra risponde uno squillo:» *
A destra si ringiovanisce il partito con Angelino Alfano segretario, a sinistra si vorrebbe ringiovanire il partito (ma forse l'intera politica) con Matteo Renzi.
Sia di qua che di là sembra che il primo merito debba essere quello della gioventù: 40 anni massimo, 45 forse, ma assolutamente non un mese di più.
Sinceramente, c'è qualcosa che non mi quadra. A me, sia dalla famiglia che dalla scuola (quella pre-Gelmini, per intenderci), è sempre stato insegnato che le qualità per fare politica ad alto livello fossero onestà, competenza, spirito di servizio, senso dello Stato (quando esisteva ancora quello con la S maiuscola), coraggio nel prendere decisioni e altre piccolezze simili.
Non mi ricordo che la gioventù sia mai stata considerata né un elemento positivo né negativo.
Del resto il governo attuale è forse quello con più giovani nella storia della Repubblica. Prendendo come limite i 45 anni di cui sopra: Prestigiacomo (45), Brambilla (44), Fitto (42), Gelmini (38), Carfagna (36), Meloni (34) e - fino a poco fa - Alfano (41). Più vari altri sotto i 50 o poco sopra.
Vi sentite ancora di sostenere che servano assolutamente politici giovani?
Del resto, dall'altra parte politica, cosa ha dimostrato Renzi (ma anche il suo semi-avversario Civati) di più di Bersani, Vendola & co.?
Solo due cose:
1) È più telegenico;
2) Sa usare meglio Facebook, Twitter & co.
Però, signori miei, i contenuti? Sarò antiquato e fuori dal mondo... ma prima vengono i contenuti, poi il contenitore.
Servono politici capaci e onesti. Che siano giovani o vecchi, poco importa. Tanto anche i giovani prima o poi diventano vecchi. L'alternativa non gliela auguro.
Saluti,
Mauro.
* A chi non riconosce l'incipit, peste lo colga :-) **
** E chi non riconosce neanche questa citazione... peste lo ricolga :-)
a sinistra risponde uno squillo:» *
A destra si ringiovanisce il partito con Angelino Alfano segretario, a sinistra si vorrebbe ringiovanire il partito (ma forse l'intera politica) con Matteo Renzi.
Sia di qua che di là sembra che il primo merito debba essere quello della gioventù: 40 anni massimo, 45 forse, ma assolutamente non un mese di più.
Sinceramente, c'è qualcosa che non mi quadra. A me, sia dalla famiglia che dalla scuola (quella pre-Gelmini, per intenderci), è sempre stato insegnato che le qualità per fare politica ad alto livello fossero onestà, competenza, spirito di servizio, senso dello Stato (quando esisteva ancora quello con la S maiuscola), coraggio nel prendere decisioni e altre piccolezze simili.
Non mi ricordo che la gioventù sia mai stata considerata né un elemento positivo né negativo.
Del resto il governo attuale è forse quello con più giovani nella storia della Repubblica. Prendendo come limite i 45 anni di cui sopra: Prestigiacomo (45), Brambilla (44), Fitto (42), Gelmini (38), Carfagna (36), Meloni (34) e - fino a poco fa - Alfano (41). Più vari altri sotto i 50 o poco sopra.
Vi sentite ancora di sostenere che servano assolutamente politici giovani?
Del resto, dall'altra parte politica, cosa ha dimostrato Renzi (ma anche il suo semi-avversario Civati) di più di Bersani, Vendola & co.?
Solo due cose:
1) È più telegenico;
2) Sa usare meglio Facebook, Twitter & co.
Però, signori miei, i contenuti? Sarò antiquato e fuori dal mondo... ma prima vengono i contenuti, poi il contenitore.
Servono politici capaci e onesti. Che siano giovani o vecchi, poco importa. Tanto anche i giovani prima o poi diventano vecchi. L'alternativa non gliela auguro.
Saluti,
Mauro.
* A chi non riconosce l'incipit, peste lo colga :-) **
** E chi non riconosce neanche questa citazione... peste lo ricolga :-)
mercoledì 2 novembre 2011
Dettagli coloniesi 9 - Viva il Soviet!
E chi lo dice che l'Unione Sovietica non esiste più? Venite all'HoteLux a Colonia!
Saluti,
Mauro.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.
Qui tutti i dettagli coloniesi.
martedì 1 novembre 2011
E il pomodoro di Pachino?
Già vi ho parlato del caso del grano Creso e ho parlato anche dell'ignoranza giornalistica per quanto riguarda il brevetto di prodotti agricoli.
Ma vi ho mai parlato del pomodoro di Pachino? Siamo proprio sicuri che, nonostante l'IGP, sia proprio di Pachino?
Beh, al riguardo cedo la parola a Dario Bressanini: Il caso del pomodoro di Pachino. Buona lettura.
Solo su una cosa non concordo col bravo Dario: lui usa la definizione OGM (organismo geneticamente modificato) in maniera ristretta, cioè applicandola solo ai prodotti transgenici, io invece preferisco applicarla in maniera estensiva, nel senso che qualsiasi organismo che abbia subito delle modifiche genetiche (comunque siano state fatte) è OGM.
Ma comunque su una cosa io e Bressanini siamo d'accordo al 200%: l'OGM non è il diavolo, anzi.
Saluti,
Mauro.
Ma vi ho mai parlato del pomodoro di Pachino? Siamo proprio sicuri che, nonostante l'IGP, sia proprio di Pachino?
Beh, al riguardo cedo la parola a Dario Bressanini: Il caso del pomodoro di Pachino. Buona lettura.
Solo su una cosa non concordo col bravo Dario: lui usa la definizione OGM (organismo geneticamente modificato) in maniera ristretta, cioè applicandola solo ai prodotti transgenici, io invece preferisco applicarla in maniera estensiva, nel senso che qualsiasi organismo che abbia subito delle modifiche genetiche (comunque siano state fatte) è OGM.
Ma comunque su una cosa io e Bressanini siamo d'accordo al 200%: l'OGM non è il diavolo, anzi.
Saluti,
Mauro.