...bene, quando facciamo così, ricordiamoci quanto nel 1993 un grande pacifista, Alexander Langer, scrisse sulle guerre jugoslave.
Leggetevi questo testo (originariamente parlato da Langer su Radio Radicale) sul sito della Fondazione Langer.
Vi cito l'ultimo capoverso (ma voi leggete tutto!):
La minaccia o l'effettuazione reale di un intervento militare hanno senso solo se non resteranno l'unico tipo di impegno internazionale: ci sarà bisogno di un forte e molteplice impegno internazionale, a cominciare da un solido e generoso programma di ricostruzione del dialogo e della democrazia. Ma se si continuasse ad escludere, per le più svariate ragioni, il ricorso alla forza internazionale, si continuerebbe a lasciare libero il campo ai più forti e meglio armati, con il rischio di sterminare i gruppi più deboli (i musulmani bosniaci oggi, altri domani), di costituire un precedente pericolosissimo in Europa, di moltiplicare le guerre nell'area e di approfondire ancora di più il fossato tra Est e Ovest, tra mondo cristiano ed Islam, tra cristiani occidentali ed orientali. Questo non deve succedere.
La verità è che Langer sapeva che la pace non è solo assenza di combattimenti.
E qualche combattimento in più oggi in certi casi significa più pace domani. Se serve a difendere chi è più debole (e chi viene invaso).
E qualche combattimento in più oggi in certi casi significa più pace domani. Se serve a difendere chi è più debole (e chi viene invaso).
Saluti,
Mauro.
Però le cose mi sembrano più complesse di come ci vengono raccontate. Da una parte si semplifica dicendo fino alla nausea: Russia cattiva, Ucraina buona; come se fino al 23 febbraio 2022 tutti vivessero in pace e serenità.
RispondiEliminaDall’altra, pure semplificando, si dice che siccome vincerà la Russia tanto vale evitare di combattere risparmiando morte e distruzione.
Mi sembra che nessuno (almeno sui principali media) si interroghi sulle ragioni che hanno portato a questo stato di cose. In linea con quello che dice Langer ad esempio mi sembra che la UE in questo caso abbia brillato per assoluta inazione. Avrebbe potuto (la UE) mettersi in mezzo tra Russia e USA (non nascondiamoci dietro un dito) e fare da mediatore autorevole? Su questo tema non ho sentito né letto assolutamente niente se non riflessioni assolutamente estemporanee, ma mai un dibattito serio.
Bragadin
Allora, il punto è molto, molto semplice: qualsiasi siano le cause remote di un conflitto, chi per primo usa le armi, chi invade, passa senza se e senza ma al 100% dalla parte del torto. Punto.
EliminaSono d’accordo, ma non hai risposto alla domanda. Se si vuole arrivare ad una conclusione bisogna capire le cause, prossime e remote, e da lì partire. Non sto dicendo sia facile, ma da qualche parte occorre partire. Visto che hai citato Langer mi permetto di evidenziare la frase (che anche tu hai riportato)
Elimina“La minaccia o l'effettuazione reale di un intervento militare hanno senso solo se non resteranno l'unico tipo di impegno internazionale: ci sarà bisogno di un forte e molteplice impegno internazionale, a cominciare da un solido e generoso programma di ricostruzione del dialogo e della democrazia”
Una eventuale forza internazionale dovrebbe evitare di prendere le parti di uno dei contendenti, inoltre, mi pare che in questo momento nessuno sia interessato alla ricostruzione del dialogo e della democrazia (spero di sbagliarmi).
Mi ripeto, anche in seguito alla politica filorussa della Germania, e conseguentemente della UE, il qualcuno titolato a fare da arbitro sarebbe la UE, ma occorre, se fosse (ancora) possibile, che la UE parlasse con una voce sola invece di andare in ordine sparso.
Bragadin
Vuoi una risposta precisa?
RispondiEliminaLa Russia deve uscire dall'Ucraina.
Dopo ci si siede a un tavolo e se ne parla.
Ma non fino a che le truppe russe sono in territorio ucraino.
Mi sembra muro contro muro...
RispondiEliminaBragadin
Sarò anche un sempliciotto, ma da sempliciotto continuo a pensare che dare armi all'ucraina e soldi alla russia (per il gas) sia piuttosto sciocco
RispondiEliminaSulla seconda cosa sono assolutamente d'accordo.
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