Ora vi racconto una storia. Una storia personale. Vera.
Quasi 15 anni fa mio papà ha investito qualche soldino in azioni CaRiGe
(credo ca. 3000€, non ricordo bene, comunque la cifra precisa non è importante).
CaRiGe. Per voi oggi significa Banca CaRiGe. Per noi vecchi genovesi significa Cassa di Risparmio di Genova e Imperia.
Poi papà si è ammalato e non se ne è più
curato. Aveva altri problemi.
Quando è mancato quelle azioni sono andate, come legge prescrive, metà a mia mamma e metà a me (cioè metà al coniuge e metà ai figli, ma io sono figlio unico).
Ora entrambi possediamo meno di 0,01€ di azioni della CaRiGe.
E no, non ne abbiamo vendute: le abbiamo tenute tutte. La quantità di azioni che io e mamma possediamo è in totale la stessa di quando papà le comprò.
Oggi con 3000€ rischio di comprarmi tutta CaRiGe, immobili esclusi.
Però non chiederò nessun rimborso truffati, visto che la prima truffa è
il rimborso stesso: noi abbiamo investito male. Nessuno ci ha costretto a
farlo.
E dico "noi" coscientemente: io, ai tempi, se fossi stato a Genova e non in Germania avrei accondisceso al suo investimento. Anzi ci avrei aggiunto di mio.
E quello che sta dopo il primo dei due punti nel passaggio sopra scritto vale per almeno i tre quarti (e mi tengo basso) dei cosiddetti "truffati" (e vale per tutte le banche nei casini, non solo per CaRiGe).
Non sono truffati (o "risparmiatori", come i grillini vogliono farli passare). Nella maggioranza sono semplicemente investitori coscienti dei rischi che correvano e che hanno avuto sfortuna. O che hanno calcolato male per scarse conoscenze (ergo ignoranti).
Quindi il rimborso generalizzato è una truffa verso tutti quelli che non hanno investito in dette banche.
Qualche truffato c'è stato veramente. E questi meritano sì il rimborso. Ma sono una minoranza.
La maggioranza ha investito conoscendo i rischi. Magari non conoscendo nei dettagli ogni signolo rischio, ma comunque sapendo che non era un investitmento sicuro al 100%. Che nessun investimento può essere sicuro al 100%.
E no, l'essere truffato o no non dipende dal tuo essere ricco o povero (il M5S vorrebbe far passare tutti i poveri come truffati).
Dipende dalle informazioni che ti sono state messe a disposizione al momento dell'investimento: possono quindi benissimo esserci ricchi truffati e poveri non truffati (anche se obiettivamente è più facile che il povero, non esperto di questioni finanziarie, venga truffato).
Saluti,
Mauro.
Una cosa che dovrebbero insegnare è che in un qualsiasi investimento la "vincita massima teorica" o la "redditività" cresce a crescere del rischio di trovarsi in mano un pugno di mosche.
RispondiEliminaInvestimenti con una resa del 0,1% annuo sono decisamente sicuri, investimenti con una resa del 10% invece sono ad alto rischio.
Purtroppo in italia c'è molta ignoranza finanziaria, e molti convinti ancora che basti seppellire gli zecchini nel campo magico per aver alberi di zecchini.
Vero.
EliminaPerò, come appunto tu scrivi, l'investitore è molto più spesso un ignorante che un truffato.
E la legge (giustamente) non prevede l'ignoranza neanche come ttenuante, figuriamoci quindi vederla come diritto di considerarsi vittima.
Decreto che se diventa legge la Corte Costituzionale farà a pezzi nel tempo di bersi un caffé.