Avrete tutti sentito del servizio antiscientifico delle Iene contro l'esperimento SOX ai laboratori del Gran Sasso.
Servizio che ha portato il M5S abruzzese a presentare una risoluzione alla commissione attività produttive della regione Abruzzo per bloccare l'esperimento. Risoluzione poi approvata all'unanimità (ma per fortuna non vincolante).
Qui un ottimo riassunto della storia per chi volesse rinfrescarsi la memoria o saperne qualcosa di più.
Tra le tante iniziative a difesa dell'esperimento è stata presentata anche una petizione su Change.org.
E qui c'è il primo autogol: non fai una petizione seria su Change.org (o altrove in rete), ma la fai in modo da poter raccogliere vere firme autografe.
Il perché lo spiegai bene qui e qui.
Ma oltre a questo, la petizione in questione è controproducente perché combatte le false notizie delle Iene con altre false notizie.
E questo non va per niente bene.
Fa perdere credibilità alla petizione. E, peggio ancora, rischia di farne perdere anche a chi la petizione vuole difendere.
La petizione infatta parla di una risoluzione del consiglio regionale abruzzese. Falsa notizia.
La risoluzione è di una commissione del consiglio regionale e quindi (per fortuna) non è vincolante.
Fosse del consiglio vero e proprio rischierebbe di esserlo.
La petizione chiede di far ripartire l'esperimento. Richiesta inattuabile.
Inattuabile per due motivi:
- L'esperimento non è ancora partito. È un po' difficile far ripartire ciò che non è ancora partito.
- La preparazione per l'esperimento non è stata interrotta (visto che la risoluzione della commissione non ha potere sui laboratori in questione). È un po' difficile far ripartire ciò che non è mai stato fermato.
Quindi anche falsa notizia visto che sottintende che l'esperimento sia stato bloccato.
No, così non va per niente bene.
Saluti,
Mauro.
Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti. Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi. I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri. Buona lettura a tutti.
giovedì 30 novembre 2017
martedì 28 novembre 2017
Domanda di servizio
Qualcuno tra i miei lettori vive a Roma o ha un ufficio a Roma? Insomma qualcuno può mettere a disposizione un indirizzo fisico (non casella postale o simili) a Roma?
Contattatemi in privato, grazie: mvenier@gmx.de.
Saluti,
Mauro.
Contattatemi in privato, grazie: mvenier@gmx.de.
Saluti,
Mauro.
domenica 26 novembre 2017
Lo sciopero di Amazon
Come (quasi) tutti avete sentito o letto, venerdì scorso (il "Black Friday") c'è stato un importante sciopero nel centro Amazon di Castel San Giovanni.
Conosco troppo poco i retroscena per potermi schierare in questo caso (ci sono scioperi che sono sacrosanti e scioperi che non lo sono).
Però una lamentela contro gli scioperanti mi ha colpito: sono stati accusati di aver scelto il giorno peggiore, quello in cui davano più fastidio.
E allora?
Quando dovevano scioperare? Quando nessuno se ne sarebbe accorto?
O siete scemi o siete in malafede.
Uno sciopero può essere approvabile o meno, questo è chiaro, ma se sciopero deve essere, deve dare fastidio ed essere visibile, se no non serve a nulla. Punto.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Ah, e poi ci sarebbe quell'altra storia: secondo i TG italiani lo sciopero partito da Castel San Giovanni si sarebbe poi esteso ai centri tedeschi di Amazon.
Peccato solo che in questi centri si protesti e si scioperi da anni.
Conosco troppo poco i retroscena per potermi schierare in questo caso (ci sono scioperi che sono sacrosanti e scioperi che non lo sono).
Però una lamentela contro gli scioperanti mi ha colpito: sono stati accusati di aver scelto il giorno peggiore, quello in cui davano più fastidio.
E allora?
Quando dovevano scioperare? Quando nessuno se ne sarebbe accorto?
O siete scemi o siete in malafede.
Uno sciopero può essere approvabile o meno, questo è chiaro, ma se sciopero deve essere, deve dare fastidio ed essere visibile, se no non serve a nulla. Punto.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Ah, e poi ci sarebbe quell'altra storia: secondo i TG italiani lo sciopero partito da Castel San Giovanni si sarebbe poi esteso ai centri tedeschi di Amazon.
Peccato solo che in questi centri si protesti e si scioperi da anni.
sabato 25 novembre 2017
Mi stupisco di una cosa
Come mai i due Carabinieri accusati di stupro a Firenze non siano ancora stati cacciati dall'Arma.
Cosa dite?
Il processo è ancora in corso, magari il rapporto è stato, nonostante la denuncia, veramente consensuale.
E allora?
Vi sembra che tra i compiti di un militare in servizio di ordine pubblico ci sia fare sesso? In servizio?
Ma siamo matti?
Fuori dall'Arma comunque. E con disonore. Anche se l'accusa di stupro fosse falsa (e non credo lo sia, ma questo è un altro discorso, che deve chiarire sì il tribunale).
Saluti,
Mauro.
Cosa dite?
Il processo è ancora in corso, magari il rapporto è stato, nonostante la denuncia, veramente consensuale.
E allora?
Vi sembra che tra i compiti di un militare in servizio di ordine pubblico ci sia fare sesso? In servizio?
Ma siamo matti?
Fuori dall'Arma comunque. E con disonore. Anche se l'accusa di stupro fosse falsa (e non credo lo sia, ma questo è un altro discorso, che deve chiarire sì il tribunale).
Saluti,
Mauro.
Mi sento discriminato
Nessuna mi ha ancora accusato di averla molestata.
Eppure oggi un'accusa del genere non si nega a nessuno.
Saluti,
Mauro.
Eppure oggi un'accusa del genere non si nega a nessuno.
Saluti,
Mauro.
venerdì 24 novembre 2017
Candidati che davvero...
Da un paio di giorni ci stanno sfracellando i gioielli di famiglia con la storia che Di Battista ha dichiarato che non si ricandiderà alle prossime politiche.
E oggi Repubblica pubblica estratti di dichiarazioni dello stesso al proposito.
Una frase di Di Battista mi ha colpito:
"Anche Renzi si potrebbe non ricandidare e anche lui riceverebbe migliaia di attestati di stima da parte degli italiani, come è successo a me. Lo invito a farlo".
Quando la ho letta mi sono cascate le palle. E dovrebbero cascare anche a voi.
Perché?
Perché Renzi non può, neanche volendo, ricandidarsi in Parlamento... al massimo potrà candidarsi, non ricandidarsi, visto che alle politiche non si è mai presentato prima.
E nessuno che a Di Battista lo faccia notare. Neanche Renzi stesso.
Saluti,
Mauro.
E oggi Repubblica pubblica estratti di dichiarazioni dello stesso al proposito.
Una frase di Di Battista mi ha colpito:
"Anche Renzi si potrebbe non ricandidare e anche lui riceverebbe migliaia di attestati di stima da parte degli italiani, come è successo a me. Lo invito a farlo".
Quando la ho letta mi sono cascate le palle. E dovrebbero cascare anche a voi.
Perché?
Perché Renzi non può, neanche volendo, ricandidarsi in Parlamento... al massimo potrà candidarsi, non ricandidarsi, visto che alle politiche non si è mai presentato prima.
E nessuno che a Di Battista lo faccia notare. Neanche Renzi stesso.
Saluti,
Mauro.
giovedì 23 novembre 2017
Non mi piacciono le nuvole
No, non mi riferisco né alla commedia di Aristofane, né al disco di De André e neanche all'edificio di Fuksas, anche se quest'ultimo effettivamente poi tanto bello non è.
E neanche mi riferisco al clima.
No, mi riferisco alla moda (nefasta) del "cloud" come soluzione per archiviare i dati.
Grazie alla bella parola "cloud" (=nuvola) sembra che i nostri dati, una volta lì, siano in un ambiente etereo, sicuro in quanto non fisico.
E vedo tanti intorno a me (sia singole persone che aziende) che sbavano per questa geniale soluzione che risolve ogni problema.
Col cavolo!
Ma lo sapete cos'è un "cloud"?
È semplicemente un server su cui non avete nessun potere in quanto esterno a voi e non sotto il vostro controllo.
Non è un ambiente neutro, etereo. Per niente.
È esattamente la stessa cosa che è la memoria del vostro computer a casa o il server centrale della vostra azienda (o istituto) sul lavoro.
Solo che la memoria del vostro computer a casa la controllate voi, quella del server centrale della vostra azienda (o istituto) la controlla, appunto, la vostra azienda (o istituto)... mentre il cloud chi lo controlla? Il vostro provider? Forse, ma anche il vostro provider è un qualcosa di esterno a voi, alla vostra azienda (o istituto)... E poi siete sicuri che il vostro provider sia veramente in controllo dei server o non sia solo un intermediario? No, non lo siete (anche se magari credete di esserlo).
No, le nuvole non mi piacciono.
Saluti,
Mauro.
E neanche mi riferisco al clima.
No, mi riferisco alla moda (nefasta) del "cloud" come soluzione per archiviare i dati.
Grazie alla bella parola "cloud" (=nuvola) sembra che i nostri dati, una volta lì, siano in un ambiente etereo, sicuro in quanto non fisico.
E vedo tanti intorno a me (sia singole persone che aziende) che sbavano per questa geniale soluzione che risolve ogni problema.
Col cavolo!
Ma lo sapete cos'è un "cloud"?
È semplicemente un server su cui non avete nessun potere in quanto esterno a voi e non sotto il vostro controllo.
Non è un ambiente neutro, etereo. Per niente.
È esattamente la stessa cosa che è la memoria del vostro computer a casa o il server centrale della vostra azienda (o istituto) sul lavoro.
Solo che la memoria del vostro computer a casa la controllate voi, quella del server centrale della vostra azienda (o istituto) la controlla, appunto, la vostra azienda (o istituto)... mentre il cloud chi lo controlla? Il vostro provider? Forse, ma anche il vostro provider è un qualcosa di esterno a voi, alla vostra azienda (o istituto)... E poi siete sicuri che il vostro provider sia veramente in controllo dei server o non sia solo un intermediario? No, non lo siete (anche se magari credete di esserlo).
No, le nuvole non mi piacciono.
Saluti,
Mauro.
martedì 21 novembre 2017
Un dibattito da bar
Parliamoci chiaro: il dibattito sulle molestie sessuali nel mondo dello spettacolo nato dopo le accuse a Weinstein si è incartato.
Ormai, per qualsiasi persona minimamente senziente, entrambi i partiti hanno perso credibilità.
Il livello è ormai da entrambe le parti quello delle chiacchiere da bar.
Peccato che accuse (soprattutto) e difese (in seconda battuta) debbano entrambe basarsi su fatti concreti e provabili, non su blabla.
Ma forse è per questo che pochi casi finiscono davanti a un giudice, perché c'è molto blabla e pochi fatti (sia da parte di chi pretende di essere stato/a molestato/a sia da parte di chi pretende di essere vittima di complotti).
Però una differenza tra le due parti c'è: nel mondo civile l'onere della prova sta sulle spalle dell'accusa.
Senza se e senza ma.
Saluti,
Mauro.
Ormai, per qualsiasi persona minimamente senziente, entrambi i partiti hanno perso credibilità.
Il livello è ormai da entrambe le parti quello delle chiacchiere da bar.
Peccato che accuse (soprattutto) e difese (in seconda battuta) debbano entrambe basarsi su fatti concreti e provabili, non su blabla.
Ma forse è per questo che pochi casi finiscono davanti a un giudice, perché c'è molto blabla e pochi fatti (sia da parte di chi pretende di essere stato/a molestato/a sia da parte di chi pretende di essere vittima di complotti).
Però una differenza tra le due parti c'è: nel mondo civile l'onere della prova sta sulle spalle dell'accusa.
Senza se e senza ma.
Saluti,
Mauro.
venerdì 17 novembre 2017
mercoledì 15 novembre 2017
Un tempismo da incorniciare
Nel 2018 per la prima volta da 60 anni non sentiremo "Il canto degli Italiani" (volgarmente noto come "Fratelli d'Italia") risuonare ai mondiali di calcio.
E pensare che sarebbe stata la prima volta che lo avrebbe fatto come inno vero, ufficiale.
Infatti oggi è finalmente stata votata la legge che toglie le parole di Mameli e le note di Novaro dalla provvisorietà dopo 71 anni e le rende ufficiali in tutto e per tutto.
Saluti,
Mauro.
E pensare che sarebbe stata la prima volta che lo avrebbe fatto come inno vero, ufficiale.
Infatti oggi è finalmente stata votata la legge che toglie le parole di Mameli e le note di Novaro dalla provvisorietà dopo 71 anni e le rende ufficiali in tutto e per tutto.
Saluti,
Mauro.
martedì 14 novembre 2017
Non andiamo ai mondiali
E allora?
Sia ben chiaro, io sono un tifoso, quindi ora sono incazzato come una bestia - se lo negassi sarei bugiardo e ipocrita.
E per di più - contrariamente al tifoso italiano classico - per me la squadra più importante è la nazionale. La mia squadra di club (il Genoa, per chi non lo sapesse) è di fatto la mia seconda squadra.
La prima è l'Italia.
Però... anche se in questo momento sto imprecando peggio di un portuale ubriaco e l'estate prossima rosicherò peggio di un castoro in tempesta ormonale... però le cose importanti sono altre.
Sia che pensi egoisticamente solo a me stesso, sia che pensi all'umanità.
Quindi... non andiamo al mondiale. E allora?
E allora mi rode, porca miseria :-)
Ma ci sono cose che mi rodono molto di più. E che meritano il mio impegno per cercare di fare qualcosa per questo benedetto mondo.
Lo meritano più di una nazionale di calcio.
E il primo rodimento - quello per il calcio - domani o al massimo dopodomani mi passa.
L'altro no. Col cavolo che mi passa.
Saluti,
Mauro.
Sia ben chiaro, io sono un tifoso, quindi ora sono incazzato come una bestia - se lo negassi sarei bugiardo e ipocrita.
E per di più - contrariamente al tifoso italiano classico - per me la squadra più importante è la nazionale. La mia squadra di club (il Genoa, per chi non lo sapesse) è di fatto la mia seconda squadra.
La prima è l'Italia.
Però... anche se in questo momento sto imprecando peggio di un portuale ubriaco e l'estate prossima rosicherò peggio di un castoro in tempesta ormonale... però le cose importanti sono altre.
Sia che pensi egoisticamente solo a me stesso, sia che pensi all'umanità.
Quindi... non andiamo al mondiale. E allora?
E allora mi rode, porca miseria :-)
Ma ci sono cose che mi rodono molto di più. E che meritano il mio impegno per cercare di fare qualcosa per questo benedetto mondo.
Lo meritano più di una nazionale di calcio.
E il primo rodimento - quello per il calcio - domani o al massimo dopodomani mi passa.
L'altro no. Col cavolo che mi passa.
Saluti,
Mauro.
lunedì 13 novembre 2017
Mi pare il minimo
L’infermiera di Treviso che fingeva di vaccinare i bambini è stata licenziata.
Altro che licenziarla.
Non fatemi dire cosa le farei io, se no mi becco una denuncia per istigazione a delinquere.
Saluti,
Mauro.
sabato 11 novembre 2017
giovedì 9 novembre 2017
Il problema della legge elettorale
Negli ultimi tempi abbiamo tutti seguito - volenti o nolenti - il dibattito sulla legge elettorale.
È una buona legge? Non è una buona legge?
Siamo sinceri: che sia o non sia una buona legge è un problema secondario.
E paradossalmente anche la sua costituzionalità o incostituzionalità è in fondo un problema secondario.
Il problema vero è che serva fare una legge elettorale.
Vedo che schizzate come molle: come è possibile votare senza legge elettorale? Mauro è impazzito!
E invece no, non sono impazzito.
L'Italia ha avuto una legge elettorale funzionante dalla nascita della Repubblica fino al 1993. Una legge che veniva regolarmente aggiornata in alcuni dettagli, ma mai cambiata.
Ed era una buona legge.
Nel 1993 venne fatta una completa riforma e introdotta la legge Mattarella, volgarmente (e stupidamente) nota come Mattarellum.
E anche questa era una buona legge.
Da allora però ogni governo ha voluto cambiare la legge... con la scusa della governabilità, ma in realtà per autogarantirsi.
E non c'è più stata nessuna buona legge.
E oltretutto nessun governo è più riuscito a garantirsi.
Il problema della legge elettorale, anche dell'ultima, non é la qualità della stessa.
È che detta legge "serva".
Il prossimo governo la cambierà di nuovo (o almeno cercherà di farlo), ergo detta legge è caduca. Quindi a che serve?
Del resto in ogni paese occidentale (Italia compresa fino al 1993) le leggi elettorali vengono regolarmente aggiornate, ma non cambiate, non rifatte, non stravolte.
Buone o cattive che siano.
E funzionano.
Come funzionavano in Italia fino alla legge Mattarella.
Rifletteteci.
Saluti,
Mauro.
È una buona legge? Non è una buona legge?
Siamo sinceri: che sia o non sia una buona legge è un problema secondario.
E paradossalmente anche la sua costituzionalità o incostituzionalità è in fondo un problema secondario.
Il problema vero è che serva fare una legge elettorale.
Vedo che schizzate come molle: come è possibile votare senza legge elettorale? Mauro è impazzito!
E invece no, non sono impazzito.
L'Italia ha avuto una legge elettorale funzionante dalla nascita della Repubblica fino al 1993. Una legge che veniva regolarmente aggiornata in alcuni dettagli, ma mai cambiata.
Ed era una buona legge.
Nel 1993 venne fatta una completa riforma e introdotta la legge Mattarella, volgarmente (e stupidamente) nota come Mattarellum.
E anche questa era una buona legge.
Da allora però ogni governo ha voluto cambiare la legge... con la scusa della governabilità, ma in realtà per autogarantirsi.
E non c'è più stata nessuna buona legge.
E oltretutto nessun governo è più riuscito a garantirsi.
Il problema della legge elettorale, anche dell'ultima, non é la qualità della stessa.
È che detta legge "serva".
Il prossimo governo la cambierà di nuovo (o almeno cercherà di farlo), ergo detta legge è caduca. Quindi a che serve?
Del resto in ogni paese occidentale (Italia compresa fino al 1993) le leggi elettorali vengono regolarmente aggiornate, ma non cambiate, non rifatte, non stravolte.
Buone o cattive che siano.
E funzionano.
Come funzionavano in Italia fino alla legge Mattarella.
Rifletteteci.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 8 novembre 2017
I misteri del tedesco 7 - Animali bugiardi
Come tutti sapete esiste in italiano una versione animalesca di fake news: la bufala.
L'espressione è vecchia (di sicuro ben precedente all'arrivo di fake news) e può essere usata sia per false notizie con obiettivi negativi (tipo manipolazioni o imbrogli) sia per scherzi più o meno innocenti, ma senza cattiveria (tipo i pesci d'aprile... a proposito di animali...).
Da dove nasca l'espressione bufala è dibattuto, ma non è comunque qui il punto.
Il punto è che anche gli amici tedeschi hanno una loro versione animalesca di fake news... ma la loro non ha le corna, bensì le ali: Ente, in italiano anatra (originariamente Zeitungsente, riferendosi solo alle bufale giornalistiche).
Anche in tedesco l'origine di Ente è dibattuta, ma sembra comunque derivare dal francese, dove si usa anche il pennuto (canard).
Ciò spiegherebbe ad ogni modo solo come l'espressione sia arrivata in Germania, visto che l'uso francese del volatile per indicare notizie per lo meno inaffidabili (se non peggio) non è chiarito.
Boh.
Per inciso: almeno i pesci d'aprile in tedesco non sono animaleschi, chiamandosi più prosaicamente Aprilscherze (scherzi d'aprile).
Saluti,
Mauro.
L'espressione è vecchia (di sicuro ben precedente all'arrivo di fake news) e può essere usata sia per false notizie con obiettivi negativi (tipo manipolazioni o imbrogli) sia per scherzi più o meno innocenti, ma senza cattiveria (tipo i pesci d'aprile... a proposito di animali...).
Da dove nasca l'espressione bufala è dibattuto, ma non è comunque qui il punto.
Il punto è che anche gli amici tedeschi hanno una loro versione animalesca di fake news... ma la loro non ha le corna, bensì le ali: Ente, in italiano anatra (originariamente Zeitungsente, riferendosi solo alle bufale giornalistiche).
Anche in tedesco l'origine di Ente è dibattuta, ma sembra comunque derivare dal francese, dove si usa anche il pennuto (canard).
Ciò spiegherebbe ad ogni modo solo come l'espressione sia arrivata in Germania, visto che l'uso francese del volatile per indicare notizie per lo meno inaffidabili (se non peggio) non è chiarito.
Boh.
Per inciso: almeno i pesci d'aprile in tedesco non sono animaleschi, chiamandosi più prosaicamente Aprilscherze (scherzi d'aprile).
Saluti,
Mauro.