Porta dei Vacca:
Saluti,
Mauro.
Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti. Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi. I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri. Buona lettura a tutti.
martedì 31 ottobre 2017
domenica 29 ottobre 2017
Sorpasso al vertice
Nel 2012 scrissi un articolo per spiegare come è fatta la bandiera italiana.
Quest'articolo divenne in pochi mesi il più letto di sempre su questo blog e tale rimase fino a venerdì scorso.
Venerdì scorso l'articolo scritto nel 2015 sul bicchiere mezzo pieno / mezzo vuoto lo ha dopo lungo inseguimento raggiunto e superato come articolo più letto di sempre (per ora).
Saluti,
Mauro.
Quest'articolo divenne in pochi mesi il più letto di sempre su questo blog e tale rimase fino a venerdì scorso.
Venerdì scorso l'articolo scritto nel 2015 sul bicchiere mezzo pieno / mezzo vuoto lo ha dopo lungo inseguimento raggiunto e superato come articolo più letto di sempre (per ora).
Saluti,
Mauro.
venerdì 27 ottobre 2017
Il diario di Anna Frank è un libro
Bella scoperta, direte voi: se non fosse un libro come faremmo a leggerlo oggi?
Giusto.
Ma il mio timore è che tutto questo parlare del libro "Diario di Anna Frank" oggi in Italia a causa di quanto fatto da tifosi fascisti rischi di farlo apparire agli occhi di molti come opera di letteratura.
Forse sarebbe il caso di parlare di più delle origini del diario e di meno del diario stesso.
Saluti,
Mauro.
Giusto.
Ma il mio timore è che tutto questo parlare del libro "Diario di Anna Frank" oggi in Italia a causa di quanto fatto da tifosi fascisti rischi di farlo apparire agli occhi di molti come opera di letteratura.
Forse sarebbe il caso di parlare di più delle origini del diario e di meno del diario stesso.
Saluti,
Mauro.
lunedì 23 ottobre 2017
L'arte e la realtà
Stasera ho cenato nel mio locale preferito qui ad Auerbach.
Il locale non è un ristorante nel senso classico del termine (pur offrendo ottima cucina). È più una specie di bistrot, che unisce bar e ristorante.
Io ero seduto a uno dei tavolini e a un certo punto, guardando il bancone, non ho più visto quello che era veramente davanti ai miei occhi, ma quello che Edward Hopper dipinse nel 1942.
E più guardavo più vedevo quello che vide Hopper.
Questo è ciò che era effettivamente davanti ai miei occhi:
E questo era quello che io continuavo a vedere:
Saluti,
Mauro.
Il locale non è un ristorante nel senso classico del termine (pur offrendo ottima cucina). È più una specie di bistrot, che unisce bar e ristorante.
Io ero seduto a uno dei tavolini e a un certo punto, guardando il bancone, non ho più visto quello che era veramente davanti ai miei occhi, ma quello che Edward Hopper dipinse nel 1942.
E più guardavo più vedevo quello che vide Hopper.
Questo è ciò che era effettivamente davanti ai miei occhi:
E questo era quello che io continuavo a vedere:
Saluti,
Mauro.
domenica 22 ottobre 2017
I misteri del tedesco 6 - In cucina 2
Vi avevo già parlato qui delle stranezze della lingua tedesca in cucina (per altre stranezze del tedesco guardate la lista in fondo a questo articolo).
Ma non crediate che ciò sia tutto! Anzi, oggi ve ne presento altre due, decisamente belle.
Partiamo col Falscher Hase.
In tedesco falscher Hase significa letteralmente falsa lepre.
Ma, vera o falsa che sia, la lepre col falscher Hase non ha niente a che vedere: si tratta di una specie di polpettone con carne tritata (generalmente un misto bovino-suino) con uovo sodo intero al suo interno.
Da dove venga la lepre non si sa. E neanche dove vada dopo essersi salvata, visto che nella ricetta non serve.
Ma c'é anche di peggio!
A Dresda sono capaci di servirvi il Kalter Hund!
Altro che i cinesi, che almeno il cane (Hund) ve lo cucinano... a Dresda addirittura ve lo servono freddo (kalt)!
Comunque no, niente paura... se andate a Dresda non mangerete cani. Il kalter Hund è un dolce a base di biscotto e cioccolato, da mangiare freddo.
Saluti,
Mauro.
Ma non crediate che ciò sia tutto! Anzi, oggi ve ne presento altre due, decisamente belle.
Partiamo col Falscher Hase.
In tedesco falscher Hase significa letteralmente falsa lepre.
Ma, vera o falsa che sia, la lepre col falscher Hase non ha niente a che vedere: si tratta di una specie di polpettone con carne tritata (generalmente un misto bovino-suino) con uovo sodo intero al suo interno.
Da dove venga la lepre non si sa. E neanche dove vada dopo essersi salvata, visto che nella ricetta non serve.
Ma c'é anche di peggio!
A Dresda sono capaci di servirvi il Kalter Hund!
Altro che i cinesi, che almeno il cane (Hund) ve lo cucinano... a Dresda addirittura ve lo servono freddo (kalt)!
Comunque no, niente paura... se andate a Dresda non mangerete cani. Il kalter Hund è un dolce a base di biscotto e cioccolato, da mangiare freddo.
Saluti,
Mauro.
sabato 21 ottobre 2017
E vengono nel mio cantuccio
Anche i professori inglesi...
Jonathan Hopkin, professore di politica comparata alla London School of Economics e autore di Italian Politics for Dummies, ha rilasciato ieri (20 ottobre 2017) un'intervista a Caterina Soffici de La Stampa.
Domanda di Soffici: Cosa è il grillismo visto da Londra?
Risposta di Hopkin: Un'altra cosa tipicamente italiana. In termini di voti è il primo partito italiano, ma si definisce un non-partito ed è contro i partiti politici.
Domanda di Soffici: Si definiscono Movimento, infatti.
Risposta di Hopkin: Da scienziato della politica le dico che se uno si candida a governare può anche cambiare la definizione ma la funzione è quella di un partito.
Ma io già il 17 febbraio 2013 scrissi:
Però, mettetevi il cuore in pace, fino a che fate politica senza entrare nell'agone elettorale poteve definirvi come volete, ma nel momento in cui presentate una lista per una qualsiasi elezione diventate dei partiti, qualunque cosa ci sia scritto sul vostro simbolo e nel vostro statuto.
Saluti,
Mauro.
Jonathan Hopkin, professore di politica comparata alla London School of Economics e autore di Italian Politics for Dummies, ha rilasciato ieri (20 ottobre 2017) un'intervista a Caterina Soffici de La Stampa.
Domanda di Soffici: Cosa è il grillismo visto da Londra?
Risposta di Hopkin: Un'altra cosa tipicamente italiana. In termini di voti è il primo partito italiano, ma si definisce un non-partito ed è contro i partiti politici.
Domanda di Soffici: Si definiscono Movimento, infatti.
Risposta di Hopkin: Da scienziato della politica le dico che se uno si candida a governare può anche cambiare la definizione ma la funzione è quella di un partito.
Ma io già il 17 febbraio 2013 scrissi:
Però, mettetevi il cuore in pace, fino a che fate politica senza entrare nell'agone elettorale poteve definirvi come volete, ma nel momento in cui presentate una lista per una qualsiasi elezione diventate dei partiti, qualunque cosa ci sia scritto sul vostro simbolo e nel vostro statuto.
Saluti,
Mauro.
venerdì 20 ottobre 2017
Il fondamento del diritto
Le reazioni al caso Weinstein stanno dimostrando ancora una volta che per certi reati vale la negazione del diritto, visto che si ribalta l'onere della prova (anzi, per certi reati ci se ne frega proprio delle prove).
Ricordiamo una volta per tutte qual è la base del diritto: chi accusa deve provare la propria accusa.
Quando il diritto funziona non è mai l'accusato a dover dimostrare la propria innocenza, è sempre l'accusatore a dover dimostrare la colpevolezza dell'accusato.
Tutto qui.
Punto.
Saluti,
Mauro.
Ricordiamo una volta per tutte qual è la base del diritto: chi accusa deve provare la propria accusa.
Quando il diritto funziona non è mai l'accusato a dover dimostrare la propria innocenza, è sempre l'accusatore a dover dimostrare la colpevolezza dell'accusato.
Tutto qui.
Punto.
Saluti,
Mauro.
Ahi ahi, Corriere - 2
Ieri vi avevo presentato gli errori commessi dal Corriere della Sera nel presentare gli errori di italiano più diffusi.
Ma (tra parentesi) me ne erano sfuggiti due...
Forse pochi lo sanno ma anche l'uso corretto delle parentesi fa parte dell'uso corretto della lingua... ogni parentesi che si apre va anche chiusa:
E soprattutto... le parentesi sono degli incisi, il loro contenuto non influisce sulle concordanze e i costrutti verbo+preposizione riguardanti ciò che sta fuori di esse:
Saluti,
Mauro.
Ma (tra parentesi) me ne erano sfuggiti due...
Forse pochi lo sanno ma anche l'uso corretto delle parentesi fa parte dell'uso corretto della lingua... ogni parentesi che si apre va anche chiusa:
E soprattutto... le parentesi sono degli incisi, il loro contenuto non influisce sulle concordanze e i costrutti verbo+preposizione riguardanti ciò che sta fuori di esse:
Mauro.
giovedì 19 ottobre 2017
Ahi ahi, Corriere
Per la settimana della lingua italiana il Corriere della Sera ha dedicato alcune schede agli errori di italiano più comuni (ma siamo sicuri che siano proprio i più comuni? A me ne verrebbero in mente anche altri, forse meno clamorosi ma non meno diffusi).
Però, ahi ahi, Corriere...
Sabatini e Coletti, autori di un famoso dizionario, non credo che la prenderanno bene, soprattutto Coletti:
Ma anche gli intervistati forse non saranno tanto d'accordo:
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Seguito qui.
Però, ahi ahi, Corriere...
Sabatini e Coletti, autori di un famoso dizionario, non credo che la prenderanno bene, soprattutto Coletti:
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Seguito qui.
mercoledì 18 ottobre 2017
sabato 14 ottobre 2017
Alternanza tra fuori tema e luoghi comuni
E come al solito le polemiche sull'alternanza scuola-lavoro dimostrano come in Italia l'unica alternanza che funziona è quella tra fuori tema e luoghi comuni.
I ragazzi contestano usando, non solo ma soprattutto, il fatto che i lavori che svolgono (o che fanno finta di svolgere) non c'entrano nulla con quello che dovrebbe essere il cammino professionale e che sono sfruttamento in quanto non pagati.
E cosa cavolo c'entra? Nulla, ma proprio nulla.
Per il cammino professionale ci sono i tirocinii e, appunto, la formazione professionale. L'alternanza scuola-lavoro - sia che la si approvi sia che no - è tutt'altro, ha altri scopi, altre motivazioni e altra regolamentazione.
Per la retribuzione poi ci sono i lavoretti che gli studenti (e anche alcuni scolari) hanno sempre fatto e non gli obblighi scolastici (visto che l'alternanza in questione è un obbligo scolastico).
I liberisti all'amatriciana contestano gli studenti dicendo che in altri paesi (e citano praticamente solo l'UK, comunque) senza lavori da studente nel curriculum vieni guardato storto.
E cosa cavolo c'entra? Nulla, ma proprio nulla.
I lavori in questione sono quelli che gli studenti - poi oltretutto generalmente intesi come studenti universitari, quindi la scuola non c'entra - svolgono durante le vacanze o nel tempo libero (libero si fa per dire, visto che per lavorare poi spesso allunghi gli studi).
Non c'è nessuna alternanza scuola-lavoro obbligatoria (e no, i tirocinii/stages che alcuni corsi di laurea ti obbligano a fare per poterti laureare sono anche loro tutt'altro).
Insomma, tra i tanti motivi - reali! - che ci sono sia per approvare che per disapprovare l'alternanza scuola-lavoro entrambi i partiti usano argomenti che non c'entrano nulla.
Argomenti che sono nel migliore dei casi solo luoghi comuni, più frequentemente completi fuori tema (un po' come quando al liceo venivi interrogato su tema che non avevi studiato e facevi di tutto per portare l'insegnante su un altro tema... per poi beccarti giustamente un bel 4).
Saluti,
Mauro.
I ragazzi contestano usando, non solo ma soprattutto, il fatto che i lavori che svolgono (o che fanno finta di svolgere) non c'entrano nulla con quello che dovrebbe essere il cammino professionale e che sono sfruttamento in quanto non pagati.
E cosa cavolo c'entra? Nulla, ma proprio nulla.
Per il cammino professionale ci sono i tirocinii e, appunto, la formazione professionale. L'alternanza scuola-lavoro - sia che la si approvi sia che no - è tutt'altro, ha altri scopi, altre motivazioni e altra regolamentazione.
Per la retribuzione poi ci sono i lavoretti che gli studenti (e anche alcuni scolari) hanno sempre fatto e non gli obblighi scolastici (visto che l'alternanza in questione è un obbligo scolastico).
I liberisti all'amatriciana contestano gli studenti dicendo che in altri paesi (e citano praticamente solo l'UK, comunque) senza lavori da studente nel curriculum vieni guardato storto.
E cosa cavolo c'entra? Nulla, ma proprio nulla.
I lavori in questione sono quelli che gli studenti - poi oltretutto generalmente intesi come studenti universitari, quindi la scuola non c'entra - svolgono durante le vacanze o nel tempo libero (libero si fa per dire, visto che per lavorare poi spesso allunghi gli studi).
Non c'è nessuna alternanza scuola-lavoro obbligatoria (e no, i tirocinii/stages che alcuni corsi di laurea ti obbligano a fare per poterti laureare sono anche loro tutt'altro).
Insomma, tra i tanti motivi - reali! - che ci sono sia per approvare che per disapprovare l'alternanza scuola-lavoro entrambi i partiti usano argomenti che non c'entrano nulla.
Argomenti che sono nel migliore dei casi solo luoghi comuni, più frequentemente completi fuori tema (un po' come quando al liceo venivi interrogato su tema che non avevi studiato e facevi di tutto per portare l'insegnante su un altro tema... per poi beccarti giustamente un bel 4).
Saluti,
Mauro.
lunedì 9 ottobre 2017
Cose da integrare nel blog
In seguito a commenti vostri sia qui che su Twitter, minuscolo elenco di cose da integrare sul blog:
1) Riferimento agli ultimi commenti (potrebbe essere utile per vedere se qualcuno ha messo commenti sui vecchi post) -> consiglio di Raoul alias lituopadania sul blog;
2) Pulsante per condividere su Twitter (ed eventualmente su FB o altrove) -> consiglio di Salvo su Twitter.
Prima che mi metta al lavoro (tanto le calende greche sono ancora lontane, ho tempo ;-) ) qualcuno ha altri consigli/richieste/desideri?
Saluti,
Mauro.
1) Riferimento agli ultimi commenti (potrebbe essere utile per vedere se qualcuno ha messo commenti sui vecchi post) -> consiglio di Raoul alias lituopadania sul blog;
2) Pulsante per condividere su Twitter (ed eventualmente su FB o altrove) -> consiglio di Salvo su Twitter.
Prima che mi metta al lavoro (tanto le calende greche sono ancora lontane, ho tempo ;-) ) qualcuno ha altri consigli/richieste/desideri?
Saluti,
Mauro.
domenica 8 ottobre 2017
Un'offerta veramente speciale
Oggi via e-mail Kaufland (una catena di supermercati tedeschi) mi ha inviato un messaggio sulle sue offerte speciali per i prossimi giorni:
Ora, per il prodotto a destra nulla da dire.
Ma quello a sinistra? Beh, è chiaramente uno joghurt. O no? Del resto "Radeberger Pilsner" è una birra...
Insomma... Cristo trasformava solo acqua in vino... questi trasformano addirittura joghurt in birra...
Saluti,
Mauro.
P.S.:
E sorvolo sulla matematica... siete da soli in grado di calcolare quel "-10%" e vedere che non c'entra nulla con i due prodotti mostrati (almeno spero che lo siate).
Ma quello a sinistra? Beh, è chiaramente uno joghurt. O no? Del resto "Radeberger Pilsner" è una birra...
Insomma... Cristo trasformava solo acqua in vino... questi trasformano addirittura joghurt in birra...
Saluti,
Mauro.
P.S.:
E sorvolo sulla matematica... siete da soli in grado di calcolare quel "-10%" e vedere che non c'entra nulla con i due prodotti mostrati (almeno spero che lo siate).
Dresda città nera
No, non sto parlando di politica. Anche se con le elezioni tedesche da poco passate da dire ce ne sarebbe.
No, sto parlando dell'aspetto degli edifici storici di Dresda:
In parte l'età... e in parte risultato dell'incendio seguito al bombardamento del febbraio 1945 (tracce mai pulite sotto la Germania Est).
Saluti,
Mauro.
No, sto parlando dell'aspetto degli edifici storici di Dresda:
Saluti,
Mauro.
domenica 1 ottobre 2017
Considerazioni in salsa catalana
Si è concluso il "referendum" per la secessione della Catalogna dalla Spagna.
Ho messo le virgolette perché date le condizioni in cui si è svolto non so come si possa in realtà considerare (indipendentemente dall'approvare o meno personalmente il referendum stesso).
I risultati non si sanno ancora (sempre che mai si sapranno, almeno in termini affidabili), ma un paio di considerazioni vorrei farle.
1) Nelle circostanze attuali è probabile che chi voleva votare no non sia andato alle urne.
La domanda è: quanti sostenitori del no sarebbero andati a votare se Madrid avesse tollerato il referendum?
La domanda non è oziosa, perché solo la presenza alle urne di questi avrebbe veramente legittimato il referendum e l'eventuale (forse comunque probabile) vittoria del sì.
2) Il governo catalano (guidato non dimentichiamolo da un personaggio sinceramente più simile a un Grillo che a un De Gasperi) avrebbe accettato una vittoria del no in caso di referendum in condizioni normali?
O sarebbe uscita una vittoria del sì comunque avessero votato i catalani?
3) E l'Europa? L'Europa avrebbe riconosciuto la Catalogna?
Ma soprattutto come avrebbero reagito i catalani nello scoprire che la Catalogna indipendente si sarebbe automaticamente trovata fuori dalla UE quando il governo catalano ha sempre promesso il contrario?
4) Una cosa va cinicamente detta: un paese alla fine non è indipendente quando esso tale si proclama. Un paese è indipendente solo se la comunità internazionale lo riconosce tale.
La comunità internazionale come si sarebbe regolata?
Saluti,
Mauro.
Ho messo le virgolette perché date le condizioni in cui si è svolto non so come si possa in realtà considerare (indipendentemente dall'approvare o meno personalmente il referendum stesso).
I risultati non si sanno ancora (sempre che mai si sapranno, almeno in termini affidabili), ma un paio di considerazioni vorrei farle.
1) Nelle circostanze attuali è probabile che chi voleva votare no non sia andato alle urne.
La domanda è: quanti sostenitori del no sarebbero andati a votare se Madrid avesse tollerato il referendum?
La domanda non è oziosa, perché solo la presenza alle urne di questi avrebbe veramente legittimato il referendum e l'eventuale (forse comunque probabile) vittoria del sì.
2) Il governo catalano (guidato non dimentichiamolo da un personaggio sinceramente più simile a un Grillo che a un De Gasperi) avrebbe accettato una vittoria del no in caso di referendum in condizioni normali?
O sarebbe uscita una vittoria del sì comunque avessero votato i catalani?
3) E l'Europa? L'Europa avrebbe riconosciuto la Catalogna?
Ma soprattutto come avrebbero reagito i catalani nello scoprire che la Catalogna indipendente si sarebbe automaticamente trovata fuori dalla UE quando il governo catalano ha sempre promesso il contrario?
4) Una cosa va cinicamente detta: un paese alla fine non è indipendente quando esso tale si proclama. Un paese è indipendente solo se la comunità internazionale lo riconosce tale.
La comunità internazionale come si sarebbe regolata?
Saluti,
Mauro.