Il presidente degli Stati Uniti d'America è chiaramente il più potente capo di Stato del mondo. Ci può piacere o meno, ma così è e dobbiamo adeguarci. Magari un domani non sarà più così, ma per ora lo è.
Cosa significa ciò? Significa che le elezioni per il presidente degli Stati Uniti d'America interessano bene o male tutti noi, non solo i cittadini statunitensi. Purtroppo.
Quest'anno a scontrarsi saranno il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton.
Io le prime elezioni per il presidente degli Stati Uniti d'America che ricordo direttamente (qui non mi interessa ciò che dopo ho imparato sui libri, ma solo la mia esperienza personale) sono quelle del 1976 (venne eletto Jimmy Carter) e le prime che ho seguito con un certo interesse quelle del 1984 (eletto Ronald Reagan per la seconda volta).
Bene, in questi 40 anni ci sono stati candidati migliori e candidati peggiori (mi riferisco al livello intellettuale e alle capacità, non alle mie idee politiche), ma mai sono arrivati a sfidarsi nel round finale due personaggi di così basso livello come quest'anno.
Chiunque dei due vinca, sarà una sconfitta. O al massimo una vittoria del meno peggio.
Una sfida tra Bernie Sanders e Ted Cruz (ma anche Jeb Bush, nonostante il cognome) sarebbe stata molto meglio sia per gli USA che per il resto del mondo.
Saluti,
Mauro.
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