In questi giorni sta circolando una notizia che già a leggerla - anche senza indagare - si dovrebbe capire che è assurda.
La notizia dice che nei Paesi Bassi una legge (chiamata "Ride for a ride") permette di pagare lezioni di guida con prestazioni sessuali.
E in Italia molti ci sono cascati come polli (non solo gli utenti - anzi utonti - dei social networks, ma anche - per esempio - il Messaggero e il Fatto Quotidiano, che non hanno certo controllato le fonti).
Del resto molti italiani (ma non solo) credono anche che nei Paesi Bassi droghe e prostituzione siano completamente libere e legali (cosa non vera, ma il discorso sarebbe qui troppo lungo).
Ora, cosa c'è di vero in questa notizia?
Poco, ma non nulla.
Per prima cosa va detto che una tale legge non esiste. Né sotto il nome citato né sotto altri nomi (e oltretutto le leggi nei Paesi Bassi sono scritte in olandese anche nei "titoli", non in inglese... mica hanno Renzi loro).
Vero invece è che la polizia di Rotterdam sta indagando sul fatto che vengano proposte lezioni di guida in cambio di sesso e che "A ride for a ride" è generalmente la formulazione usata per cercare questo tema sul web.
Al proposito c'è stata un'interrogazione parlamentare e il governo ha dovuto ammettere che la cosa è sì disdicevole, ma purtroppo non illegale, a causa di un vuoto normativo.
Insomma: la cosa avviene non perché esplicitamente permessa, bensì perché non esplicitamente proibita.
Se volete una fonte attendibile (anche perché cita altre fonti mettendo i link), leggete qui, su Next Quotidiano.
Saluti,
Mauro.
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