sabato 23 febbraio 2013

L'età per votare

In Italia (come nella maggioranza del mondo, non però nella totalità) oggi si diventa maggiorenni a 18 anni.
Fino al 1975 si diventava maggiorenni a 21 anni (cosa ancora oggi valida nella minoranza del mondo non contemplata sopra).

Ci sono però delle particolarità riguardo alle elezioni.
Per la Camera dei Deputati votano tutti i maggiorenni, cioè coloro che al giorno delle elezioni hanno già compiuto 18 anni. E fin qua tutto normale.
Il problema è il Senato della Repubblica: per questo possono votare solo coloro che il giorno delle elezioni hanno già compiuto 25 anni.
Che senso ha? Potrei capire 21 anni, per motivazioni storiche, ma 25? Perché 25?

Siamo sicuri che la cosa non sia anticostituzionale o per lo meno illegale?

Saluti,

Mauro.

6 commenti:

  1. come fa a essere anticostituzionale una norma scritta nella Costituzione (articolo 58)?

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  2. La mia era una domanda... a cui tu hai dato una risposta inequivocabuíle :)

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  3. io invece vorrei che chi ha figli minorenni potesse votare anche per loro. io e mio marito abbiamo 2 figli, abbiamo diritto a 2 schede in più. il parlamento che eleggiamo prenderà decisioni che riguardano anche loro, perchè il voto di un pensionato che vuole farsi rimborsare l'IMU deve pesare tanto quanto quello di un genitore che incontra mille difficoltà per colpa delle carenze di questo paese e che dell'IMU non sa che farsene, ma è anche molto preoccupato per il futuro dei propri figli?

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  4. Però come la mettiamo se i due genitori hanno idee politiche differenti?

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  5. Buongiorno Mauro,
    La motivazione (tutta umanistica e per niente scientifica) risiede nel fatto che a 21 anni un giovane da un voto (che si considera comunque "meno maturo") e dovrebbe passare una legislatura di 5 anni (per questo 25: il giovane avrebbe 25 o 26 a differenza di quando compie gli anni e di quanto si vota) e durante questo periodo dovrebbe aver acquisito una visione più "realistica" della politica che lo porterebbe a un voto più ponderato. Peccato che ciò abbia davvero poco senso in un'ottica di bicameralismo perfetto (ben altro, invece, l'effetto sull'equilibrio dei poteri, ma in questo scontiamo l'aver avuto una costituzione "imposta" per la guerra).
    Saluti!

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  6. @Mauro, una buona obiezione a cui non avevo pensato. ti direi che alla fine se la vedono loro, è una scelta della famiglia anche quella. come la scelta della scuola, del pediatra, e tante altre scelte educative e non che riguardano i figli. non sempre si è d'accordo ma alla fine un accordo bisogna trovarlo. lo so, su questo sono un'idealista. ma a me che i vecchietti che guardano il mondo attraverso il tg5 debbano decidere anche per i miei figli fa accapponare la pelle.

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