In questi giorni sulla stampa si è discusso molto di Giulio Tremonti, ma non di qualche suo atto politico, bensì della disponibilità che aveva di un alloggio a Roma di proprietà del parlamentare inquisito Marco Milanese, alloggio il cui affitto veniva pagato in contanti e senza ricevuta.
Ieri Sergio Romano ha scritto un articolo sul Corriere della Sera abbastanza duro rivolgendosi più o meno direttamente al ministro: Quel che Tremonti non ha detto.
Oggi Tremonti risponde, sempre sul Corriere della Sera: Ho commesso illeciti? Sicuramente no Ho fatto errori? Certamente sì. Risposta articolata e completa (se anche fattualmente corretta, non sta a me dirlo).
Negli ultimi anni anche al presidente del Consiglio, noto anche come Primo Ministro (e capirete tra poco perché pongo l'accento su questa seconda definizione) sono state poste a più riprese domande, domande a cui non ha mai risposto se non per rifiutarle e contestarle.
E ora Tremonti che ti combina? Chiude la sua lettera al Corriere con le seguenti parole: «Chi fa il ministro ha il dovere di rispondere alle domande che gli vengono rivolte. Credo di averlo così fatto.»
La frecciata a Berlusconi (primo ministro) sarà volontaria o involontaria?
Saluti,
Mauro.
Temo involontaria, purtroppo. :-( Serena
RispondiEliminaNon ne sarei così sicuro. I rapporti tra Tremonti e Berlusconi in questo momento non sono proprio idilliaci...
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