Domenica scorsa era il CSD. Il Christopher Street Day. Qui a Colonia, dove vivo, celebrato con pompa particolare.
Io sono eterosessuale, ma non me frega niente delle orientazioni sessuali degli altri. Ho amici e amiche eterosssuali, omosessuali, bisessuali e anche asessuali (anche se questi ultimi, confesso, ho qualche difficoltà in più a capirli. Accettarli nessun problema, ma capirli... un pochino sì).
Però, confesso senza ipocrite reticenze, se la mia conoscenza del mondo omosessuale si basasse su manifestazioni come il CSD o il Gay Pride... sarei omofobo anch'io.
E anche i miei amici omosessuali confessano che quasi diventano omofobi quando vedono certe manifestazioni.
Orgoglio omosessuale? Nel CSD e nel Gay Pride ti mostri al mondo come pagliaccio (nel senso negativo del termine) e lo chiami orgoglio?
Se io fossi omosessuale chiamerei certe pagliacciate Gay Shame, non Gay Pride.
Saluti,
Mauro.
Ma orgoglio, poi, per cosa? Non fraintendermi, quello che intendo dire è che non si celebra la giornata dell'orgoglio eterosessuale e non vedo perchè si debba festeggiare quello omosessuale. Io non vado in giro a dire: "Sono eterosessuale!" visto che le mie preferenze sessuali riguardano solo me e il mio compagno. Gli omosessuali non vogliono essere discriminati? Vogliono essere trattati come gli etero? Bene, devono essere loro i primi a vedere come normale la propria sessualità. Serena
RispondiEliminaNon concordo.
RispondiEliminaIo ritengo che manifestazioni di questo tipo siano una pagliacciata, non qualsiasi manifestazione di orgoglio lo sia.
Purtroppo (e parlo soprattutto di istituzioni, non solo dei singoli cittadini) la discriziminazione nei loro confronti è ancora viva. Anche in molti paesi europei "moderni".
Ciao,
Mauro.
E chi ha mai detto che tutte le manifestazioni di orgoglio siano una pagliacciata? Il mio commento era riferito soltanto a manifestazioni come il Gay Pride e simili! Serena
RispondiEliminaSerena, mi duole dirlo ma la sua ignoranza è davvero abominevole, si astenga dal commentare cose che non conosce o prima di esprimere giudizio si documenti. Il pride o CSD è una festa, se si fosse documentata di sicuro saprebbe che la parata è solo un momento di questa festa, intorno ci sono proiezioni di film e dibattiti sul mondo LGBT, ovviamente i mass media italiani non badano a questo ma preferiscono dedicare un servizio alla trans mezza nuda di turno. Purtroppo un servizio sulle torture riservate agli omosessuali in Iran non farebbe notizia.
RispondiEliminaLei è vero non festeggia l'orgoglio di essere eterosessuale, perchè dovrebbe? Lei non viene additata e derisa quando bacia in pubblico il suo compagno, lei è tutelata dalla legge nel momento in cui decide di formare una coppia, lei se il suo compagno dovesse stare male e necessitare di cure mediche potrebbe sempre seguirlo in ospedale, lei avrebbe diritto di reversibilità di pensione ed un tetto sopra la testa nel momento in cui le cose dovessero volgere al peggio... potrei continuare questo elenco fino a stancarla. Un'altra volta per favore mediti e colleghi il cervello prima di dare sfogo alla lingua oppure stia zitta e si documenti. Grazie. Francesco
Caro Francesco,
RispondiEliminache il CSD e il Gay Pride siano pagliacciate e non feste è un dato di fatto riconosciuto dalla maggioranza degli omosessuali stessi.
Quello che però mi chiedo è perché tu abbia contestato il suo secondo commento ma non il mio messaggio originale, che in fondo diceva le stesse cose.
Conta forse il fatto che lei è donna e io uomo?
Saluti,
Mauro.
Caro Francesco, io avrò certamente il cervello scollegato come dice Lei, però non ha capito assolutamente il senso di ciò che ho scritto. Io non sono contro i diritti degli omosessuali, anzi! Io sono profondamente convinta che l'amore sia amore e basta e che non sia determinante l'orientamento sessuale della coppia. E sono la prima a sostenere che una coppia omosessuale ha diritto allo stesso trattamento di quella eterosessuale (con solo qualche riserva sull'adozione di un figlio). Quello che sostengo, nonostante la Sua critica, è che l'ostentazione è controproducente. Rende ridicoli gli omosessuali e pura spazzatura i loro sentimenti. Se il Gay Pride o il CSD, si limitassero alle proiezioni e ai dibattiti, i mass media probabilmente parlerebbero di quegli eventi, invece... Gli omosessuali vogliono essere considerati come gli eterosessuali? Bene! Che imparino loro per primi a vedersi "normali", il resto verrà. In fondo fino a un centinaio di anni fa, una donna in pantaloni dava scandalo... ora non ci facciamo più caso. E prima di aggredire una persona che sta dalla Sua parte, prima provi a leggere con attenzione, eviterà di rendersi ridicolo. Saluti. Serena
RispondiEliminaLa parata del gay pride è un momento di liberazione che si manifesata in gioia, danze, colore ed esagerazioni. Che ci sia la drag queen che sfoggia un tacco da 40 cm ed una parrucca in 67 tonalità di fucsia non toglia nulla alla sostanza della parata. E la sostanza, il cui nucleo pare suggire, è che per un giorno, noi omosessuali siamo *fieri* di essere ciò che siamo.
RispondiEliminaPer un giorno (qualche ora, in realtà) gridiamo al mondo che non ci vergognamo, che non ci nascondiamo, che non accettiamo oppressione (fisica o morale).
Un eterosessuale non ha bisogno di uno straightpride. Un eterosessuale viene preso di default come eterosessuale e non ha bisogno di giustificarsi, non ha bisogno di cercare l'approvazione di chiccessia, non ha una chiesa ed una intera classe politica contro, non ha eterosessuali o gay pronti a dargli addosso quando questi "ostenta" la propria eterosessualità (calciatori, politici...), non viene considerato malato, non viene pestato, a volte ucciso, perché eterosessuale, non viene deriso dai compagni di scuola
Tutto questo fastidio contro l'"ostentazione" mi ricorda il "io non sono razzista ma..." o "non sono io ad essere razzista: sono loro ad essere napoletani".
Non è che alla base di tutto questo "fastidio" c'è una malcelata omofobia. Ed il fatto di avere amici omosessuali non è di per sé prova di apertura mentale se poi questi amici sono di quelli che bollano i pride come pagliacciate. Giusto per fare un parallelo da prendere con le pinze, qunado si ha a che fare con le circoncisione femminile, sono le donne (spesso le madri) a difendere la pratica e a richiederla per le proprie figlie.
Giova ricordare che viviamo in una società che ha tuttora forti resistenze verso l'omosessualità. La pressione sociale è forte e il machismo permea ancora la nostra cultura. Con ciò non voglio dire che chi non ama il gay pride sia un omofobo, ma invito ad una seria riflessione sulle reali basi del fastidio
Prima che io risponda al tuo commento (che contiene spunti interessanti), una domanda per evitare di fraintenderci: hai inteso il mio messaggio come omofobo?
RispondiEliminaHo quell'impressione... e se è vero, ti garantisco che hai frainteso su tutta la linea e dovresti rileggerlo.
Se non è vero, sono contento di aver avuto un'impressione sbagliata.
Ogni gay pride con chiappe al vento, gente mezza nuda, gente al guinzaglio dà ai vari bigotti fiato alle trombe per attirare altri bigotti dandogli la possibilità di dire "vorrete mica dare in adozione dei bambini a questi pervertiti???"
RispondiEliminaSarebbe molto, ma molto, ma molto più complicato dirlo di una manifestazione di persone normali (quali sono gli omosessuali), vestite normali e senza eccessi.
Talvolta verrebbe da pensare che i gay pride vengano organizzati in collaborazione con la CEI.
EliminaCito sempre Quel geniaccio di Gaber
RispondiEliminaE poi ci sono i gay che han tutte le ragioni
Ma io non riesco a tollerare
Le loro esibizioni.