Ora che Cossiga è morto, tutti a parlare bene di Cossiga, dell'uomo e dello statista.
Al di là del caso particolare "Francesco Cossiga", mi ha sempre dato fastidio l'ipocrisia del "rispettare i morti". A parte il fatto che ci sarebbe da intendersi su cosa significhi "rispettare" in questo caso, una persona va giudicata per quello che fa o ha fatto, non in base al se è viva o morta.
Se uno era un gentiluomo da vivo, continuerò a definirlo genitiluomo da morto.
Se uno era un delinquente da vivo, continuerò a definirlo delinquente da morto.
E non rompetemi le palle col "rispetto per i morti".
Saluti,
Mauro.
*cazzata* - come volevi
RispondiEliminaPer fortuna il tuo commento si riferisce alla mia richiesta e non al mio post ;-)
RispondiEliminachi sa :D:D:D:D
RispondiEliminaSei la solita faccia da shiaffi :-DDD
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