La Cassazione ha condannato l'uso di termini come "gay" con l'intenzione di offendere ("E' reato dare del gay per offendere").
Posizione giusta e moderna in teoria... ma in pratica? In pratica invece dice che parole come gay od omosessuale possono essere offensive e quindi che essere gay/omosessuale è un qualcosa di negativo.
La buona fede e le buone intenzioni dei giudici di Cassazione sono in questo caso fuori di dubbio... ma siamo sicuri che abbiano fatto la scelta giusta? Non sarebbe stato meglio dichiarare chiaramente che l'"offesa" era insita non nella parola stessa (con qualunque intenzione o tono pronunciata) ma nell'ignoranza di chi la ha pronunciata o scritta? Cioè dichiarare apertamente che essere omosessuali non è nulla di negativo?
Saluti,
Mauro.
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