Ma è mai possibile? Io vivo in Germania e sono italiano.
E oggi in entrambi i paesi mi trovo circondato da idioti che scimmiottano gli yankees.
Già io non amo Carnevale, ma almeno è qualcosa di nostro, di latino, di europeo.
Ma no... i bambini (e magari fossero solo loro) snobbano sempre di più il Carnevale e si mascherano pateticamente per Halloween.
E perché questo? Solo perché Halloween viene da oltreoceano, quindi è per definizione "cool", "figo".
Se sapessero che Halloween ha in realtà origini irlandesi di sicuro non lo festeggerebbero più.
Del resto una pagliacciata a stelle e strisce è una figata, una pagliacciata europea è appunto una pagliacciata.
Lasciatemi andare a vomitare.
Saluti,
Mauro.
Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti. Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi. I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri. Buona lettura a tutti.
martedì 31 ottobre 2006
lunedì 30 ottobre 2006
Marcia su Roma
28 Ottobre 1922
Marcia su Roma - Benito Mussolini e il Partito Nazionale Fascista (PNF) prendono il potere.
28 Ottobre 2006
Umberto Bossi dichiara: «Dovremo davvero andare a Roma, fare la marcia su Roma. Il nord potrebbe vivere meglio da solo senza tirarsi dietro il centralismo dello Stato italiano. Dobbiamo svegliarci. Non ci rimane che la via della secessione. Basta con le chiacchiere».
Vista la coincidenza delle date, non credo serva aggiungere altro.
Saluti,
Mauro.
Marcia su Roma - Benito Mussolini e il Partito Nazionale Fascista (PNF) prendono il potere.
28 Ottobre 2006
Umberto Bossi dichiara: «Dovremo davvero andare a Roma, fare la marcia su Roma. Il nord potrebbe vivere meglio da solo senza tirarsi dietro il centralismo dello Stato italiano. Dobbiamo svegliarci. Non ci rimane che la via della secessione. Basta con le chiacchiere».
Vista la coincidenza delle date, non credo serva aggiungere altro.
Saluti,
Mauro.
venerdì 27 ottobre 2006
Iraq?
O New York?
Leggo sulla Repubblica online di oggi: Ricostruzione di Ground Zero - Primo appalto a un'azienda italiana.
E come cappello alla notizia: "Sarà la Trevi a realizzare il diaframma per il nuovo centro trasporti. I lavori, per un valore di 34 milioni di dollari, inizieranno a dicembre".
Ecco perché Berlusconi ha spedito i nostri soldati a morire in Iraq: Per elemosinare qualche appalto dall'amico Bush. Oltre che per qualche bicchierino di petrolio, si intende.
Saluti,
Mauro.
Leggo sulla Repubblica online di oggi: Ricostruzione di Ground Zero - Primo appalto a un'azienda italiana.
E come cappello alla notizia: "Sarà la Trevi a realizzare il diaframma per il nuovo centro trasporti. I lavori, per un valore di 34 milioni di dollari, inizieranno a dicembre".
Ecco perché Berlusconi ha spedito i nostri soldati a morire in Iraq: Per elemosinare qualche appalto dall'amico Bush. Oltre che per qualche bicchierino di petrolio, si intende.
Saluti,
Mauro.
giovedì 26 ottobre 2006
Entro il 2050 ci serve un altro pianeta
È il titolo di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera online di ieri (Entro il 2050 ci serve un altro pianeta), a commento della pubblicazione del Living Planet Report 2006 del WWF. Rapporto, logicamente, commentato da quasi tutti i quotidiani italiani e stranieri, non solo dal Corriere.
Non sono in grado di valutare se la data posta nell'articolo (2050) sia giusta. A naso direi che abbiamo a disposizione qualche anno in più.
Comunque 2020, 2050 o 2100 non cambia molto: il conto alla rovescia scorre. Sempre più veloce.
Quindi bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
Non serve però il catastrofismo imperante, non serve a niente urlare all'Apocalisse come fanno ambientalisti vari. Servono programmi, proposte, cose concrete insomma.
Un esempio: Il no al nucleare.
Qui non voglio dire ne' che il nucleare sia buono, ne' che sia cattivo, però il nucleare in questo momento c'è e in vari paesi è estremamente importante (qui da me in Germania copre ancora più del 30% del fabbisogno energetico, in Francia oltre il 70%, eccetera).
Le fonti cosiddette alternative o rigenerabili non sono in questo momento in grado di coprire questo fabbisogno, la tecnologia (e i costi) per ora non lo permettono. Chiudendo le centrali si aprirebbe un buco.
Però gli ambientalisti si intestardiscono solo sul NO al nucleare, senza proporre concretamente alternative sul come coprire quel buco.
E quale è il risultato?
In Italia quella piccola percentuale che era del nucleare è stata coperta col carbone. Cioè con la fonte più inquinante di tutte! (Tra le altre cose, non so se lo sapete, ma misurando le emissioni radioattive fuori da una centrale a carbone si vedono molte più radiazioni che fuori da una centrale nucleare).
In Germania hanno posto tempi di chiusura delle centrali biblici (e li stanno ulteriormente prolungando) e - guarda caso - reinvestito nel carbone.
In Svezia hanno addirittura fatto una parziale marcia indietro.
Cito questo esempio perché è quello che conosco meglio, ma ce ne sono mille altri.
Per battere le corporazioni, le multinazionali non servono battaglie ideali, servono proposte precise e concrete.
Le battaglie ideali sono bellissime... ma andavano fatte molto prima, ora è tardi ed è meglio lasciarle a Don Chisciotte. Ora servono tecnologia, cervello e pragmatismo.
Il WWF qualche volta prova a fare proposte.
Ma i verdi nei vari parlamenti hanno il vocabolario limitato a una sola parola: "NO". Bloccare le proposte altrui (giuste o sbagliate che siano) lo sanno fare benissimo. Proporre alternative? Non sia mai!
Se si sa dire solo no, ma non si sanno proporre piani alternativi, allora è meglio tacere.
Scusate lo sfogo :-)
Saluti,
Mauro.
Non sono in grado di valutare se la data posta nell'articolo (2050) sia giusta. A naso direi che abbiamo a disposizione qualche anno in più.
Comunque 2020, 2050 o 2100 non cambia molto: il conto alla rovescia scorre. Sempre più veloce.
Quindi bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
Non serve però il catastrofismo imperante, non serve a niente urlare all'Apocalisse come fanno ambientalisti vari. Servono programmi, proposte, cose concrete insomma.
Un esempio: Il no al nucleare.
Qui non voglio dire ne' che il nucleare sia buono, ne' che sia cattivo, però il nucleare in questo momento c'è e in vari paesi è estremamente importante (qui da me in Germania copre ancora più del 30% del fabbisogno energetico, in Francia oltre il 70%, eccetera).
Le fonti cosiddette alternative o rigenerabili non sono in questo momento in grado di coprire questo fabbisogno, la tecnologia (e i costi) per ora non lo permettono. Chiudendo le centrali si aprirebbe un buco.
Però gli ambientalisti si intestardiscono solo sul NO al nucleare, senza proporre concretamente alternative sul come coprire quel buco.
E quale è il risultato?
In Italia quella piccola percentuale che era del nucleare è stata coperta col carbone. Cioè con la fonte più inquinante di tutte! (Tra le altre cose, non so se lo sapete, ma misurando le emissioni radioattive fuori da una centrale a carbone si vedono molte più radiazioni che fuori da una centrale nucleare).
In Germania hanno posto tempi di chiusura delle centrali biblici (e li stanno ulteriormente prolungando) e - guarda caso - reinvestito nel carbone.
In Svezia hanno addirittura fatto una parziale marcia indietro.
Cito questo esempio perché è quello che conosco meglio, ma ce ne sono mille altri.
Per battere le corporazioni, le multinazionali non servono battaglie ideali, servono proposte precise e concrete.
Le battaglie ideali sono bellissime... ma andavano fatte molto prima, ora è tardi ed è meglio lasciarle a Don Chisciotte. Ora servono tecnologia, cervello e pragmatismo.
Il WWF qualche volta prova a fare proposte.
Ma i verdi nei vari parlamenti hanno il vocabolario limitato a una sola parola: "NO". Bloccare le proposte altrui (giuste o sbagliate che siano) lo sanno fare benissimo. Proporre alternative? Non sia mai!
Se si sa dire solo no, ma non si sanno proporre piani alternativi, allora è meglio tacere.
Scusate lo sfogo :-)
Saluti,
Mauro.
Ciao Bruno
Un altro grande genovese se ne va. Povera mia amata Genova.
Bruno Lauzi ha perso ieri la sua battaglia con il morbo di Parkinson. Non era uno dei cantanti che io amassi di più, ma alcune sue canzoni ("Genova per noi", da lui portata al sucesso ma scritta da Paolo Conte, e "La Tartaruga", filastrocca solo apparentemente per bambini) mi sono comunque rimaste dentro. Sicuramente lo ho apprezzato di più come autore che come interprete.
Quello di lui però che a me rimarrà più nella memoria è la sua ironia.
E a questo proposito il pensiero eretico odierno lo vorrei lasciare direttamente esprimere a lui, con la lettera che scrisse a Mr. Parkinson (potete anche ritrovarla qui, insieme ad altri utili collegamenti: Lettera aperta a Mr. Parkinson), che inserisco dopo i saluti.
Saluti,
Mauro.
---
LETTERA APERTA A MISTER PARKINSON
Egregio Signore,
non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d’altra parte avrei dovuto parlarle a quattr’occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo subdolo modo di fare che è quanto c’è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me. Le scrivo, come può notare, col computer, perché la mia calligrafia s’è fatta illeggibile e così minuscola che i miei collaboratori devono usare la lente d’ingrandimento per riuscire a decifrarla...
Perché le scrivo?
È presto detto: io ho superato con una certa disinvoltura l’imbarazzo che lei (l’ho scritto senza maiuscola, non la merita) mi ha creato chiedendo pubblicamente la mia mano ed ovviamente ottenendola. Convivere con un ufficiale inglese a riposo, già condannato nel Punjab per ripetuti tentativi di violenza neurologica su qualunque essere di qualunque specie( le cose si vengono a sapere, come vede...) non è stato facile, la mia è una famiglia è all’antica e non ha apprezzato. MA ORA LEI STA ESAGERANDO, signore, glielo devo dire. Quando è troppo è troppo, e il troppo stroppia!
C’è un proverbio arabo che dice: "Se hai un amico di miele non lo leccare tutto", INVECE LEI S’APPROFITTA D’OGNI RILASSATEZZA, DELL’ABBASSAMENTO DELLA GUARDIA NELLA BATTAGLIA QUOTIDIANA, ci proibisce di pensare ad altro, contando sulla superficialità con cui io ho affrontato l’insorgere del male... si sa, gli artisti sono farfalloni incoscienti... no, vecchio caprone, non le sarà facile, né con me né con gli altri, la Resistenza è cominciata. Perché, vede, io e i miei fratelli e sorelle malati abbiamo tante cose da fare, una vita da portare avanti meglio di così! D’ora in avanti prometto che starò più attento ai consigli dei miei dottori, e che mi impegnerò maggiormente nell’aiutarli nella raccolta dei fondi necessari per la ricerca. Anzi sul tema della solidarietà mi ci gioco una mano, la mano che, pitturata e serigrafata fa da piedistallo ad una poesia contro di lei, colonnello dei miei stivali, funzionando da incentivo a dare…già, poiché a chiunque faccia un’offerta per la ricerca verrà inviata "LA MANO" come ricordo e memento…
Siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’Inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie...
Parola mia, di questo omino per molti un po’ buffo, per altri un po’ patetico, ma che vive il sogno di poterla, un giorno non lontano, prendere a schiaffi.
A mano ferma.
Mi stia male e a non rivederla.
BRUNO LAUZI
Bruno Lauzi ha perso ieri la sua battaglia con il morbo di Parkinson. Non era uno dei cantanti che io amassi di più, ma alcune sue canzoni ("Genova per noi", da lui portata al sucesso ma scritta da Paolo Conte, e "La Tartaruga", filastrocca solo apparentemente per bambini) mi sono comunque rimaste dentro. Sicuramente lo ho apprezzato di più come autore che come interprete.
Quello di lui però che a me rimarrà più nella memoria è la sua ironia.
E a questo proposito il pensiero eretico odierno lo vorrei lasciare direttamente esprimere a lui, con la lettera che scrisse a Mr. Parkinson (potete anche ritrovarla qui, insieme ad altri utili collegamenti: Lettera aperta a Mr. Parkinson), che inserisco dopo i saluti.
Saluti,
Mauro.
---
LETTERA APERTA A MISTER PARKINSON
Egregio Signore,
non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d’altra parte avrei dovuto parlarle a quattr’occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo subdolo modo di fare che è quanto c’è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me. Le scrivo, come può notare, col computer, perché la mia calligrafia s’è fatta illeggibile e così minuscola che i miei collaboratori devono usare la lente d’ingrandimento per riuscire a decifrarla...
Perché le scrivo?
È presto detto: io ho superato con una certa disinvoltura l’imbarazzo che lei (l’ho scritto senza maiuscola, non la merita) mi ha creato chiedendo pubblicamente la mia mano ed ovviamente ottenendola. Convivere con un ufficiale inglese a riposo, già condannato nel Punjab per ripetuti tentativi di violenza neurologica su qualunque essere di qualunque specie( le cose si vengono a sapere, come vede...) non è stato facile, la mia è una famiglia è all’antica e non ha apprezzato. MA ORA LEI STA ESAGERANDO, signore, glielo devo dire. Quando è troppo è troppo, e il troppo stroppia!
C’è un proverbio arabo che dice: "Se hai un amico di miele non lo leccare tutto", INVECE LEI S’APPROFITTA D’OGNI RILASSATEZZA, DELL’ABBASSAMENTO DELLA GUARDIA NELLA BATTAGLIA QUOTIDIANA, ci proibisce di pensare ad altro, contando sulla superficialità con cui io ho affrontato l’insorgere del male... si sa, gli artisti sono farfalloni incoscienti... no, vecchio caprone, non le sarà facile, né con me né con gli altri, la Resistenza è cominciata. Perché, vede, io e i miei fratelli e sorelle malati abbiamo tante cose da fare, una vita da portare avanti meglio di così! D’ora in avanti prometto che starò più attento ai consigli dei miei dottori, e che mi impegnerò maggiormente nell’aiutarli nella raccolta dei fondi necessari per la ricerca. Anzi sul tema della solidarietà mi ci gioco una mano, la mano che, pitturata e serigrafata fa da piedistallo ad una poesia contro di lei, colonnello dei miei stivali, funzionando da incentivo a dare…già, poiché a chiunque faccia un’offerta per la ricerca verrà inviata "LA MANO" come ricordo e memento…
Siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’Inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie...
Parola mia, di questo omino per molti un po’ buffo, per altri un po’ patetico, ma che vive il sogno di poterla, un giorno non lontano, prendere a schiaffi.
A mano ferma.
Mi stia male e a non rivederla.
BRUNO LAUZI
mercoledì 25 ottobre 2006
Le "gaffes" di Putin
Negli ultimi giorni Putin ha tenuto banco, ha veramente dato spettacolo... quasi come il Berlusconi dei tempi migliori :-)
Prima l'ammirazione mostrata verso il presidente israeliano Katzav per la sua dimostrazione di mascolinità (per chi non lo sapesse: Katzav è accusato di molestie sessuali e violenza carnale).
Poi l'attacco alla corruzione dei funzionari pubblici spagnoli (ma non è forse che in Spagna i magistrati possono condannare sindaci e boiardi se necessario, mentre in Russia ci può essere, per così dire, qualche controindicazione nel farlo?).
Poi l'osservazione sulla mafia invenzione italiana (qui in Germania però domina la mafia russa, non quella italiana... non sarà che Putin vede nella mafia italiana non un'associazione criminale, ma solo un concorrente per i suoi "affari"?).
E probabilmente altre che mi sono sfuggite.
E tutti i giornali e i telegiornali a parlare delle "gaffes" di Putin, delle battute riuscite male o delle sparate senza riflettere.
Io non credo tanto che siano battute o gaffes. Putin è troppo poco spiritoso per fare battute e troppo intelligente per cadere in certe gaffes.
Io penso che siano una sorta di test. Sì, di test nei confronti dell'occidente.
La Russia è tornata (o si illude di essere tornata) a essere una potenza e Putin vuole rinverdire i fasti del passato sovietico.
E mette alla prova le reazioni dell'occidente alle sue provocazioni, per capire se l'occidente ha paura. Un modo di dirgli "Io posso permettermi di dire ciò che voglio, vediamo se tu hai il coraggio di aprir bocca".
O no?
Saluti,
Mauro.
Prima l'ammirazione mostrata verso il presidente israeliano Katzav per la sua dimostrazione di mascolinità (per chi non lo sapesse: Katzav è accusato di molestie sessuali e violenza carnale).
Poi l'attacco alla corruzione dei funzionari pubblici spagnoli (ma non è forse che in Spagna i magistrati possono condannare sindaci e boiardi se necessario, mentre in Russia ci può essere, per così dire, qualche controindicazione nel farlo?).
Poi l'osservazione sulla mafia invenzione italiana (qui in Germania però domina la mafia russa, non quella italiana... non sarà che Putin vede nella mafia italiana non un'associazione criminale, ma solo un concorrente per i suoi "affari"?).
E probabilmente altre che mi sono sfuggite.
E tutti i giornali e i telegiornali a parlare delle "gaffes" di Putin, delle battute riuscite male o delle sparate senza riflettere.
Io non credo tanto che siano battute o gaffes. Putin è troppo poco spiritoso per fare battute e troppo intelligente per cadere in certe gaffes.
Io penso che siano una sorta di test. Sì, di test nei confronti dell'occidente.
La Russia è tornata (o si illude di essere tornata) a essere una potenza e Putin vuole rinverdire i fasti del passato sovietico.
E mette alla prova le reazioni dell'occidente alle sue provocazioni, per capire se l'occidente ha paura. Un modo di dirgli "Io posso permettermi di dire ciò che voglio, vediamo se tu hai il coraggio di aprir bocca".
O no?
Saluti,
Mauro.
venerdì 20 ottobre 2006
Prodi e il velo
Prodi ha dichiarato di non avere nulla contro il velo, purché il volto rimanga riconoscibile.
Si parlava, logicamente, di Islam, visto che c'era chi voleva proibire l'uso del velo in pubblico in quanto ostentazione di simbolo religioso.
All'affermazione di Prodi sono seguiti apprezzamenti per la dimostrazione di equilibrio oppure accuse di cedimento all'Islam.
Il vero contenuto dell'affermazione di Prodi non lo ho visto però sottolineare da nessuno: la scoperta dell'acqua calda.
Sì, se leggete bene le parole di Prodi, vi accorgerete che in realtà non ha detto nulla di importante.
La riconoscibilità del volto è già imposta (giustamente!) per legge. Chi dovesse andare in giro a volto coperto (burqa, passamontagna o altro che sia) commette già reato. Non serve nessuna legge, nessun intervento di nessun tipo per impedire alle donne musulmane di coprirsi il volto. Basta semplicemente applicare leggi esistenti da molto prima che nascesse il "problema islamico".
Non avere nulla in contrario al velo sulla testa? Beh, dato che Prodi è cattolico praticante mi sarei stupito del contrario. Perché se si imponesse di toglierlo alle donne musulmane... beh, si dovrebbe imporlo a tutte le donne.
Ve li immaginate i carabinieri aspettare le suore fuori dai conventi per imporgli di togliersi il velo? O la polizia fare lo stesso con le tante donne soprattutto anziane che ancora oggi si mettono il velo per andare a messa?
Beh... Prodi ha scoperto l'acqua calda, ma a quanto pare questa acqua calda è stata tanta manna per giornalisti e politici per poter svicolare da notizie e problemi molto più importanti.
Saluti,
Mauro.
Si parlava, logicamente, di Islam, visto che c'era chi voleva proibire l'uso del velo in pubblico in quanto ostentazione di simbolo religioso.
All'affermazione di Prodi sono seguiti apprezzamenti per la dimostrazione di equilibrio oppure accuse di cedimento all'Islam.
Il vero contenuto dell'affermazione di Prodi non lo ho visto però sottolineare da nessuno: la scoperta dell'acqua calda.
Sì, se leggete bene le parole di Prodi, vi accorgerete che in realtà non ha detto nulla di importante.
La riconoscibilità del volto è già imposta (giustamente!) per legge. Chi dovesse andare in giro a volto coperto (burqa, passamontagna o altro che sia) commette già reato. Non serve nessuna legge, nessun intervento di nessun tipo per impedire alle donne musulmane di coprirsi il volto. Basta semplicemente applicare leggi esistenti da molto prima che nascesse il "problema islamico".
Non avere nulla in contrario al velo sulla testa? Beh, dato che Prodi è cattolico praticante mi sarei stupito del contrario. Perché se si imponesse di toglierlo alle donne musulmane... beh, si dovrebbe imporlo a tutte le donne.
Ve li immaginate i carabinieri aspettare le suore fuori dai conventi per imporgli di togliersi il velo? O la polizia fare lo stesso con le tante donne soprattutto anziane che ancora oggi si mettono il velo per andare a messa?
Beh... Prodi ha scoperto l'acqua calda, ma a quanto pare questa acqua calda è stata tanta manna per giornalisti e politici per poter svicolare da notizie e problemi molto più importanti.
Saluti,
Mauro.
giovedì 19 ottobre 2006
Extracomunitario a chi?
Ieri il TG1 ha mandato in onda un servizio con le sensazioni dei pendolari (parola in questo caso riferita a tutti coloro che usano la metropolitana con regolarità, non tanto a chi lavora/studia a una certa distanza da dove risiede) relativamente al prendere la metropolitana dopo l'incidente a Roma l'altro ieri.
La giornalista ha diviso questi pendolari in categorie: impiegati, studenti, casalinghe, pensionati e... extracomunitari!
Due considerazioni.
1) Da quando in qua gli extracomunitari sono una categoria lavorativa (o non lavorativa, come studenti e disoccupati)? "Cosa fai di lavoro?" "Faccio l'operaio", "Faccio l'avvocato", "Sono ancora studente", "Sono casalinga"... "Faccio l'extracomunitario"! Come direbbe Totò: ma mi facci il piacere!
2) Avendo intervistato extracomunitari sarei interessato a sapere se ha considerato tali anche svizzeri, norvegesi, australiani o giapponesi o se questi li ha considerati come svizzeri, norvegesi, australiani o giapponesi appunto. Credo sia vera la seconda.
Quanto razzismo.
E che vergogna per quello che dovrebbe essere giornalismo e invece diventa chiacchiera da cortile.
Comunque, a proposito di extracomunitari, grazie a quei due passeggeri romeni che nel caos dell'incidente si sono prodigati a soccorrere feriti e scioccati prima ancora che arrivassero i soccorsi ufficiali. E che si sono allontanati all'arrivo di questi (forse perché senza permesso di soggiorno, cosa che a mio parere ora dovrebbero ottenere come ricompensa per il loro aiuto).
Quanti comunitari (ed "extracomunitari" di serie A) hanno fatto lo stesso?
(Per chi non conoscesse la storia: La storia dei due angeli romeni).
Saluti,
Mauro.
La giornalista ha diviso questi pendolari in categorie: impiegati, studenti, casalinghe, pensionati e... extracomunitari!
Due considerazioni.
1) Da quando in qua gli extracomunitari sono una categoria lavorativa (o non lavorativa, come studenti e disoccupati)? "Cosa fai di lavoro?" "Faccio l'operaio", "Faccio l'avvocato", "Sono ancora studente", "Sono casalinga"... "Faccio l'extracomunitario"! Come direbbe Totò: ma mi facci il piacere!
2) Avendo intervistato extracomunitari sarei interessato a sapere se ha considerato tali anche svizzeri, norvegesi, australiani o giapponesi o se questi li ha considerati come svizzeri, norvegesi, australiani o giapponesi appunto. Credo sia vera la seconda.
Quanto razzismo.
E che vergogna per quello che dovrebbe essere giornalismo e invece diventa chiacchiera da cortile.
Comunque, a proposito di extracomunitari, grazie a quei due passeggeri romeni che nel caos dell'incidente si sono prodigati a soccorrere feriti e scioccati prima ancora che arrivassero i soccorsi ufficiali. E che si sono allontanati all'arrivo di questi (forse perché senza permesso di soggiorno, cosa che a mio parere ora dovrebbero ottenere come ricompensa per il loro aiuto).
Quanti comunitari (ed "extracomunitari" di serie A) hanno fatto lo stesso?
(Per chi non conoscesse la storia: La storia dei due angeli romeni).
Saluti,
Mauro.
venerdì 13 ottobre 2006
Iraq, Iran, Corea del Nord
Perché si attacca l'Iraq che non ha armi di distruzione di massa (e lo si sapeva prima dell'invasione, come ammesso dai servizi segreti britannici) e non costituisce pericolo per il mondo?
Perché si minaccia, ma non si attacca, l'Iran che non possiede le armi di cui sopra ma sembra volersene dotare (nonostanze le assicurazioni contrarie) e potenzialmente può diventare un pericolo?
Perché non si attacca e non si minaccia di attaccare la Corea del Nord che tali armi sembra possederle e comunque è concretamente impegnata nella loro realizzazione ed è effettivamente un pericolo, se non altro per i paesi vicini?
Non sarebbe molto più logico il contrario? O almeno più utile per la sicurezza e la tanto decantata democrazia?
Forse sì... ma è sempre la stessa vecchia storia: si è forti con i deboli e deboli con i forti.
Tutto qua.
In questo momento la Corea del Nord è più forte dell'Iran e questo è più forte dell'Iraq.
Saluti,
Mauro.
Perché si minaccia, ma non si attacca, l'Iran che non possiede le armi di cui sopra ma sembra volersene dotare (nonostanze le assicurazioni contrarie) e potenzialmente può diventare un pericolo?
Perché non si attacca e non si minaccia di attaccare la Corea del Nord che tali armi sembra possederle e comunque è concretamente impegnata nella loro realizzazione ed è effettivamente un pericolo, se non altro per i paesi vicini?
Non sarebbe molto più logico il contrario? O almeno più utile per la sicurezza e la tanto decantata democrazia?
Forse sì... ma è sempre la stessa vecchia storia: si è forti con i deboli e deboli con i forti.
Tutto qua.
In questo momento la Corea del Nord è più forte dell'Iran e questo è più forte dell'Iraq.
Saluti,
Mauro.
Roberto Saviano
Chi è Roberto Saviano?
L'autore di un libro di denuncia contro la camorra ("Gomorra", edito da Mondadori). Un libro molto forte.
Non lo ho ancora letto, quindi non posso giudicarlo, ma so che l'autore è in pericolo: è stato minacciato di morte, tanto che il prefetto di Caserta sta studiando come proteggerlo, mettendolo sotto scorta.
Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, invece lo ha abbandonato (del resto... anche se non è mai stata processata, immaginiamo tutti dove trova i suoi voti), definendolo un fissato.
Forse il libro è pieno di falsità, forse è solo un romanzo spacciato per inchiesta... ma nessun autore deve morire per quello che scrive.
E noi persone comuni dobbiamo aprire gli occhi e renderci conto che certe cose purtroppo non capitano solo nelle dittature o nel terzo mondo, ma anche qui da noi. Capitano dappertutto.
Per chi volesse saperne di più sul caso Saviano: Roberto Saviano non è solo.
Non abbandoniamolo.
Magari compriamoci e laggiamoci il libro anche se l'argomento non ci interessa, anche se si rivelasse scritto male, anche se contenesse solo illazioni e non fatti.
Facciamolo per la libertà di pensiero, se no ritroveremo migliaia di Roberto Saviano intorno a noi.
Saluti,
Mauro.
L'autore di un libro di denuncia contro la camorra ("Gomorra", edito da Mondadori). Un libro molto forte.
Non lo ho ancora letto, quindi non posso giudicarlo, ma so che l'autore è in pericolo: è stato minacciato di morte, tanto che il prefetto di Caserta sta studiando come proteggerlo, mettendolo sotto scorta.
Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, invece lo ha abbandonato (del resto... anche se non è mai stata processata, immaginiamo tutti dove trova i suoi voti), definendolo un fissato.
Forse il libro è pieno di falsità, forse è solo un romanzo spacciato per inchiesta... ma nessun autore deve morire per quello che scrive.
E noi persone comuni dobbiamo aprire gli occhi e renderci conto che certe cose purtroppo non capitano solo nelle dittature o nel terzo mondo, ma anche qui da noi. Capitano dappertutto.
Per chi volesse saperne di più sul caso Saviano: Roberto Saviano non è solo.
Non abbandoniamolo.
Magari compriamoci e laggiamoci il libro anche se l'argomento non ci interessa, anche se si rivelasse scritto male, anche se contenesse solo illazioni e non fatti.
Facciamolo per la libertà di pensiero, se no ritroveremo migliaia di Roberto Saviano intorno a noi.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 11 ottobre 2006
Bomba o non bomba?
La Corea del Nord ha fatto esplodere una bomba atomica.
Sicuri?
In realtà la notizia data correttamente sarebbe: "La Corea del Nord ha sostenuto di aver fatto esplodere una bomba atomica".
E non è una differenza da poco.
Io sto cercando di capire se si tratta solo di propaganda del regime nordcoreano (peraltro politicamente "benvenuta" in occidente, in quanto ulteriore prova del fatto che la Corea del Nord è uno stato canaglia) o se veramente è stato fatto un test atomico (o nucleare che sia).
E aggiungo: non sono convinto che tale test sia stato fatto. Almeno non con successo.
La bomba infatti non può essere stata fatta esplodere in aria o in superficie, perché grazie ai satelliti esisterebbero prove fotografiche dell'esplosione e l'aumento di radioattività dell'aria (essendo la Corea del Nord relativemente piccola) si sarebbe misurato senza problemi anche in Cina, Corea del Sud e forse Russia.
Non può essere stata fatta esplodere in mare, perché le onde anomale che si sarebbero formate avrebbero investito tutti i paesi vicini (Giappone compreso) e ci sarebbe stata una moria di pesci tale da far notizia di per sè.
Rimane l'esplosione sotterranea. Questa non è mai provabile con certezza al 100% (a meno di non essere nelle vicinanze con contatori Geiger e apparecchiature dosimetriche varie), ma esistono indizi che possono dirci con altissima probabilità se l'esplosione c'è stata o no.
Questi indizi sono principalmente di stampo sismografico: si misurano le onde sismiche provocate dall'esplosione. È vero che tali onde sono identiche nel caso di esplosione sotterranea e di terremoto, ma se unite ad altri indizi (sismicità della zona, oscillazioni anche piccole della radioattività naturale, eccetera) e all'analisi dei dati statistici possono dirci molto al proposito.
Si sono misurate queste onde sismiche? Sembra assurdo, ma la risposta in questo momento è "non si sa".
Ma come, direte voi, non si è visto se i sismografi si sono mossi o meno?
Sì, i sismografi si sono mossi, ma in maniera talmente leggera da non dire di fatto niente.
Terremoto leggero?
Esplosione convenzionale di grande potenza?
Esplosione nucleare/atomica di bassa potenza (sempre che sia fattibile/conveniente - anche economicamente - una potenza così bassa)?
Bomba vera ma test fallito (il detonatore - convenzionale - è esploso, ma non è riuscito a innescare la reazione)?
Insomma... la bomba mediatica c'è stata di sicuro, quella atomica... boh!
Saluti,
Mauro.
Sicuri?
In realtà la notizia data correttamente sarebbe: "La Corea del Nord ha sostenuto di aver fatto esplodere una bomba atomica".
E non è una differenza da poco.
Io sto cercando di capire se si tratta solo di propaganda del regime nordcoreano (peraltro politicamente "benvenuta" in occidente, in quanto ulteriore prova del fatto che la Corea del Nord è uno stato canaglia) o se veramente è stato fatto un test atomico (o nucleare che sia).
E aggiungo: non sono convinto che tale test sia stato fatto. Almeno non con successo.
La bomba infatti non può essere stata fatta esplodere in aria o in superficie, perché grazie ai satelliti esisterebbero prove fotografiche dell'esplosione e l'aumento di radioattività dell'aria (essendo la Corea del Nord relativemente piccola) si sarebbe misurato senza problemi anche in Cina, Corea del Sud e forse Russia.
Non può essere stata fatta esplodere in mare, perché le onde anomale che si sarebbero formate avrebbero investito tutti i paesi vicini (Giappone compreso) e ci sarebbe stata una moria di pesci tale da far notizia di per sè.
Rimane l'esplosione sotterranea. Questa non è mai provabile con certezza al 100% (a meno di non essere nelle vicinanze con contatori Geiger e apparecchiature dosimetriche varie), ma esistono indizi che possono dirci con altissima probabilità se l'esplosione c'è stata o no.
Questi indizi sono principalmente di stampo sismografico: si misurano le onde sismiche provocate dall'esplosione. È vero che tali onde sono identiche nel caso di esplosione sotterranea e di terremoto, ma se unite ad altri indizi (sismicità della zona, oscillazioni anche piccole della radioattività naturale, eccetera) e all'analisi dei dati statistici possono dirci molto al proposito.
Si sono misurate queste onde sismiche? Sembra assurdo, ma la risposta in questo momento è "non si sa".
Ma come, direte voi, non si è visto se i sismografi si sono mossi o meno?
Sì, i sismografi si sono mossi, ma in maniera talmente leggera da non dire di fatto niente.
Terremoto leggero?
Esplosione convenzionale di grande potenza?
Esplosione nucleare/atomica di bassa potenza (sempre che sia fattibile/conveniente - anche economicamente - una potenza così bassa)?
Bomba vera ma test fallito (il detonatore - convenzionale - è esploso, ma non è riuscito a innescare la reazione)?
Insomma... la bomba mediatica c'è stata di sicuro, quella atomica... boh!
Saluti,
Mauro.
venerdì 6 ottobre 2006
Prodi rap
Che scandalo!!! Un telegiornale ha mandato in onda il cosiddetto rap di Prodi!
E ora c'è persino un'interrogazione parlamentare per chiarire se non si tratti addirittura di vilipendio delle istituzioni.
Ma non fatemi ridere!
Per prima cosa, qualsiasi fosse l'intento del telegiornale, ha comunque fatto bene a mandarlo in onda: non ci si autocensura in democrazia (a proposito, cari parlamentari: conoscete questa parola, sapete cosa significa?).
E poi... quale cavolo di istituzione è stata offesa? Riserviamo la parola "istituzione" a quelle parti dello Stato che veramente la meritano: la presidenza della repubblica, il Parlamento, la corte costituzionale.
Il governo? No grazie: il governo è un "elemento" tecnico dello Stato, non un'istituzione.
E anche lo fosse, lo è come "ente", come istituto, non nelle persone che lo compongono.
Una persona non è mai un'istituzione. Al massimo può rappresentare un'istituzione.
Quindi se dovesse esserci qualcuno offeso (ma ribadisco: a mio parere nessuno ha in questo caso il diritto di offendersi), questi potrebbe essere solo Romano Prodi come privato cittadino, non Romano Prodi come presidente del consiglio e tanto meno una qualche istituzione.
Saluti,
Mauro.
E ora c'è persino un'interrogazione parlamentare per chiarire se non si tratti addirittura di vilipendio delle istituzioni.
Ma non fatemi ridere!
Per prima cosa, qualsiasi fosse l'intento del telegiornale, ha comunque fatto bene a mandarlo in onda: non ci si autocensura in democrazia (a proposito, cari parlamentari: conoscete questa parola, sapete cosa significa?).
E poi... quale cavolo di istituzione è stata offesa? Riserviamo la parola "istituzione" a quelle parti dello Stato che veramente la meritano: la presidenza della repubblica, il Parlamento, la corte costituzionale.
Il governo? No grazie: il governo è un "elemento" tecnico dello Stato, non un'istituzione.
E anche lo fosse, lo è come "ente", come istituto, non nelle persone che lo compongono.
Una persona non è mai un'istituzione. Al massimo può rappresentare un'istituzione.
Quindi se dovesse esserci qualcuno offeso (ma ribadisco: a mio parere nessuno ha in questo caso il diritto di offendersi), questi potrebbe essere solo Romano Prodi come privato cittadino, non Romano Prodi come presidente del consiglio e tanto meno una qualche istituzione.
Saluti,
Mauro.