Qualche giorno fa su Twitter si parlava del blocco dello scrittore.
Io la vedo così: è semplicemente un mito, non esiste.
Se uno scrittore non riesce a scrivere vuole dire semplicemente che non ha nulla da dire. Non che lo ha ma non ci riesce.
Anzi, è molto più facile che uno scrittore che non ha nulla da dire comunque scriva che il viceversa.
Saluti,
Mauro.
Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti. Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi. I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri. Buona lettura a tutti.
martedì 28 marzo 2017
domenica 19 marzo 2017
mercoledì 15 marzo 2017
No, io con questo blog non c'entro
È inutile che mi guardiate.
Io non c'entro.
Non sono responsabile di quello che scrivo su questo blog.
Anzi questo blog è non mio.
E se avete qualcosa da ridire vi scateno contro gli avvocati di Grillo.
Del resto, visto che con questo blog io non c'entro, non mi servono avvocati che c'entrino con me.
Saluti,
Mauro.
Io non c'entro.
Non sono responsabile di quello che scrivo su questo blog.
Anzi questo blog è non mio.
E se avete qualcosa da ridire vi scateno contro gli avvocati di Grillo.
Del resto, visto che con questo blog io non c'entro, non mi servono avvocati che c'entrino con me.
Saluti,
Mauro.
venerdì 10 marzo 2017
In fondo siamo tutti un po' Hitler
Ce lo dimostra l'Hitlervergleichgenerator (in italiano: "Generatore di paragoni con Hitler") della rivista satirica tedesca Titanic.
Inserite il vostro nome e vedrete (ma dovete conoscere il tedesco... o conoscere qualcuno che lo conosce).
Saluti,
Mauro.
Inserite il vostro nome e vedrete (ma dovete conoscere il tedesco... o conoscere qualcuno che lo conosce).
Saluti,
Mauro.
È morto John Surtees
I più imberbi di voi si chiederanno chi è.
È stato semplicemente - tra i piloti sportivi - il più grande di tutti.
E no, cari quattroruotisti, non venitemi a parlare di Schumacher, Senna o Nuvolari.
E no, cari dueruotisti, non venitemi a parlare di Rossi, Doohan o Agostini.
John Surtees è stato l'unico a diventare campione del mondo sia su quattro ruote (Formula 1) che su due ruote (l'allora 500cc, oggi MotoGP).
Ergo, come già scritto: è stato il più grande di tutti.
Saluti,
Mauro.
È stato semplicemente - tra i piloti sportivi - il più grande di tutti.
E no, cari quattroruotisti, non venitemi a parlare di Schumacher, Senna o Nuvolari.
E no, cari dueruotisti, non venitemi a parlare di Rossi, Doohan o Agostini.
John Surtees è stato l'unico a diventare campione del mondo sia su quattro ruote (Formula 1) che su due ruote (l'allora 500cc, oggi MotoGP).
Ergo, come già scritto: è stato il più grande di tutti.
Saluti,
Mauro.
giovedì 9 marzo 2017
A colpi d'ascia
Thomas Bernhard è un grandissimo scrittore.
E "A colpi d'ascia" è una delle sue migliori opere.
Ma oggi a Düsseldorf lo hanno preso un po' troppo alla lettera.
Saluti,
Mauro.
E "A colpi d'ascia" è una delle sue migliori opere.
Ma oggi a Düsseldorf lo hanno preso un po' troppo alla lettera.
Saluti,
Mauro.
La vera anima del Carnevale
A fine febbraio c'è stato il culmine del Carnevale.
E lo sapete benissimo: a me il Carnevale non piace.
Già come concetto in sè non mi piace, in quanto il concetto di base del Carnevale è l'obbligo di divertirsi, non la libertà di divertirsi.
E in Germania la cosa è di fatto istituzionalizzata.
A Colonia in particolare (anche per questo ho sempre detto che a Colonia si vive per 360 giorni all'anno splendidamente e per gli altri cinque - i giorni "duri" del Carnevale - si vive di merda).
Sullo Stern del 16 febbraio scorso Micky Beisenherz ha spiegato benissimo cosa è il Carnevale a Colonia (e in Germania in generale).
E io aggiungo: non solo a Colonia e non solo in Germania. Bensì ovunque esista il Carnevale.
Traduco qui la parte la parte essenziale dell'articolo in questione:
Mauro.
E lo sapete benissimo: a me il Carnevale non piace.
Già come concetto in sè non mi piace, in quanto il concetto di base del Carnevale è l'obbligo di divertirsi, non la libertà di divertirsi.
E in Germania la cosa è di fatto istituzionalizzata.
A Colonia in particolare (anche per questo ho sempre detto che a Colonia si vive per 360 giorni all'anno splendidamente e per gli altri cinque - i giorni "duri" del Carnevale - si vive di merda).
Sullo Stern del 16 febbraio scorso Micky Beisenherz ha spiegato benissimo cosa è il Carnevale a Colonia (e in Germania in generale).
E io aggiungo: non solo a Colonia e non solo in Germania. Bensì ovunque esista il Carnevale.
Traduco qui la parte la parte essenziale dell'articolo in questione:
Il Carnevale è per me la più tedesca di tutte le feste. Allegria istituzionalizzata. Eccesso confezionato, imballato in burocrazia associazionista, gerarchicamente organizzato e logicamente - tutto deve avere del resto il suo ordine - con abbigliamento d'ordinanza, onoreficenze e berretti da buffone! E, per favore, allegria, come d'ordinanza, ma a partire dall'11.11 (undici novembre) alle 11:11. Cioè spontaneità guidata dall'orologio marcatempo.
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Qui la scansione dell'articolo per chi se lo volesse leggere completo in originale:
domenica 5 marzo 2017
Partito del Carciofo Liberal-Marxista: il programma
Qualche giorno fa rilanciai su Twitter il mio Partito del Carciofo Liberal-Marxista.
L'amico Moreno Colaiacovo giustamente pretese qui di conoscerne prima il programma.
Quindi, ecco qui il programma!
1) Governo e Parlamento vanno liberalizzati e privatizzati. In tempi di libero mercato è inconcepibile che certe funzioni siano ancora in regime di monopolio!
2) Alla guida delle multinazionali deve essere posto un commissario del popolo. È inaccettabile che chi guida le aziende non sappia nulla delle persone che guida.
3) L'Euro non è una valuta solida. Serve una valuta che sia resistente sia a inflazione che a deflazione. Questa valuta è il Cynar!
4) Il diritto al voto verrà deciso dall'etilometro: chiunque sia sotto i limiti di legge non potrà votare.
5) Tremonti disse che con la cultura non si mangia. E allora sarà obbligatorio berci sopra.
6) Calciatori e insegnanti dovranno scambiarsi gli stipendi.
7) Il Festival di Sanremo sarà dichiarato fuorilegge.
8) Il politicamente corretto sarà dichiarato fuorilegge.
Questi sono i punti base: militanti e simpatizzanti sono invitati a integrare il programma.
Saluti,
Mauro.
L'amico Moreno Colaiacovo giustamente pretese qui di conoscerne prima il programma.
Quindi, ecco qui il programma!
1) Governo e Parlamento vanno liberalizzati e privatizzati. In tempi di libero mercato è inconcepibile che certe funzioni siano ancora in regime di monopolio!
2) Alla guida delle multinazionali deve essere posto un commissario del popolo. È inaccettabile che chi guida le aziende non sappia nulla delle persone che guida.
3) L'Euro non è una valuta solida. Serve una valuta che sia resistente sia a inflazione che a deflazione. Questa valuta è il Cynar!
4) Il diritto al voto verrà deciso dall'etilometro: chiunque sia sotto i limiti di legge non potrà votare.
5) Tremonti disse che con la cultura non si mangia. E allora sarà obbligatorio berci sopra.
6) Calciatori e insegnanti dovranno scambiarsi gli stipendi.
7) Il Festival di Sanremo sarà dichiarato fuorilegge.
8) Il politicamente corretto sarà dichiarato fuorilegge.
Questi sono i punti base: militanti e simpatizzanti sono invitati a integrare il programma.
Saluti,
Mauro.
Pena capitale nella Repubblica Italiana
Oggi, 5 marzo 2017, sono 70 anni dall'ultima esecuzione capitale in Italia per reati di guerra.
Per reati in tempo di pace i 70 anni dall'ultima esecuzione sono scattati ieri, 4 marzo 2017.
Qui sul Post la storia di dette esecuzioni.
Quello che pochi sanno è che la pena di morte è sparita definitivamente dall'ordinamento giuridico italiano solo molto più tardi, nel 1994: fino ad allora era contemplata nel codice penale militare di guerra.
Fortuna per i militari che la Repubblica Italiana (come del resto ogni altro paese europeo a partire almeno dagli anni '60) non ha mai definito ufficialmente gli interventi militari come guerre, quindi anche i militari in missione di guerra - tipo quelli coinvolti nella prima guerra del Golfo - sottostavano al codice penale militare di pace (dove la pena di morte è stata cancellata nel 1948, non nel 1994).
Saluti,
Mauro.
Per reati in tempo di pace i 70 anni dall'ultima esecuzione sono scattati ieri, 4 marzo 2017.
Qui sul Post la storia di dette esecuzioni.
Quello che pochi sanno è che la pena di morte è sparita definitivamente dall'ordinamento giuridico italiano solo molto più tardi, nel 1994: fino ad allora era contemplata nel codice penale militare di guerra.
Fortuna per i militari che la Repubblica Italiana (come del resto ogni altro paese europeo a partire almeno dagli anni '60) non ha mai definito ufficialmente gli interventi militari come guerre, quindi anche i militari in missione di guerra - tipo quelli coinvolti nella prima guerra del Golfo - sottostavano al codice penale militare di pace (dove la pena di morte è stata cancellata nel 1948, non nel 1994).
Saluti,
Mauro.