Come ormai noto, a Bob Dylan è stato conferito il Nobel per la Letteratura 2016.
Come altrettanto noto, almeno a chi segue il mio blog, aspettavo da 25 anni tale notizia.
Dal momento in cui è stata resa nota la notizia ho letto al proposito commenti assurdi. Due in particolare (che commento qui sotto).
Contestazione: "Blowin' in the wind" è banale.
Risposta: "Blowin' in the wind" è figlia della sua epoca, in tale prospettiva va valutata; oltretutto il Nobel è conferito per l'opera globale di un autore, non per un solo testo (leggasi: anche se "Blowin'in the wind" facesse veramente schifo... cosa conta una sola canzone tra le tante che ha scritto?). Purtroppo sembra che per molti Dylan abbia scritto solo e unicamente questa canzone (e io, da dylaniano convinto, vi dico: ne ha scritte tantissime, svariate anche molto migliori della già grande "Blowin' in the wind").
Contestazione: Dylan non ha capacità compositiva, la sua musica non è granché.
Risposta: Qui la risposta è doppia: primo perché il Nobel è per la Letteratura, non per la Musica, quindi contano i testi, non le note (ergo: cari contestatori vi state arrampicando sugli specchi); secondo perché - anche se contassero pure o solo le note - tale contestazione varrebbe solo per il primissimo Dylan, quello degli anni '60, non per il Dylan maturo dei decenni seguenti.
Saluti,
Mauro.
Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti. Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi. I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri. Buona lettura a tutti.
domenica 30 ottobre 2016
sabato 29 ottobre 2016
L'incapacità di dire sì o no
Vivo e lavoro in Germania da vent'anni. Diverse città e diverse aziende.
Recentemente - come forse avrete letto - ho cambiato nuovamente lavoro e casa (anzi proprio regione).
Una cosa però rimane in Germania costante, particolarmente nel mondo lavorativo: l'incapacità di dire sì o no.
Mi spiego meglio.
Tu poni una domanda che richiede un semplice sì o no come risposta. La risposta non sarà sì o no. Sarà un blabla in cui tu dovrai capire tra le righe se è sì o no. C'è la paura (talvolta il rifiuto a priori, anche senza paura) di prendersi la responsabilità di una risposta chiara.
Voi direte: prendersi responsabilità può rovinarti la carriera, è umano delegare e/o tentennare.
Sì è umano. Ma ciò non è una giustificazione. Le debolezze umane possono essere combattute e vinte.
Ma, a parte l'essere umano o meno, ciò porta a situazioni assurde.
Ieri mi è capitato di dover moderare una riunione per la definizione e valutazione di misure e controlli destinate a migliorare (o almeno a garantire) la qualità dei prodotti/processi (FMEA, per chi è del mestiere). È una delle componenti principali del mio lavoro, se non la principale.
E per l'ennesima volta ho sbattuto contro l'incapacità dei tedeschi di dire sì o no.
A un certo punto ho chiesto al responsabile di un certo tipo di lavorazione se tra la sua strumentazione è presente un determinato macchinario.
E lui a girare intorno alla cosa, a fare una specie di conferenza su detta strumentazione. E io a interromperlo ripetutamente chiedendo ripetutamente "Ma questo strumento c'è o non c'è?". E lui a incartarsi e a balbettare pur di non dire sì o no.
Alla fine ho dovuto dire "Allora non c'è. Però serve, quindi segno qui che lei deve gestirne l'acquisto". E lui, spaventato, finalmente "Ma lo abbiamo già, sì, c'è".
E io serafico: "Glielo sto chiedendo da un'ora, poteva evitarci questa perdita di tempo".
Ma, cacchio, non ti stavo chiedendo di prenderti chissà quale responsabilità... ti stavo solo chiedendo se una cosa c'è o non c'è. Neanche se la usi o non la usi, solo se c'è o non c'è.
Questo è stato chiaramente un caso molto estremo, ma in forma più "morbida" l'incapacità di dire sì o no è la norma in Germania.
In particolare nelle riunioni di lavoro in Germania.
Da questo punto di vista è per me una liberazione quando ho a che fare con latini e anglosassoni.
Tedeschi e, peggio ancora, scandinavi in riunione sono "omertosi". Devi parlargli a quattr'occhi per ottenere risposte chiare (e non sempre ci riesci).
Saluti,
Mauro.
Recentemente - come forse avrete letto - ho cambiato nuovamente lavoro e casa (anzi proprio regione).
Una cosa però rimane in Germania costante, particolarmente nel mondo lavorativo: l'incapacità di dire sì o no.
Mi spiego meglio.
Tu poni una domanda che richiede un semplice sì o no come risposta. La risposta non sarà sì o no. Sarà un blabla in cui tu dovrai capire tra le righe se è sì o no. C'è la paura (talvolta il rifiuto a priori, anche senza paura) di prendersi la responsabilità di una risposta chiara.
Voi direte: prendersi responsabilità può rovinarti la carriera, è umano delegare e/o tentennare.
Sì è umano. Ma ciò non è una giustificazione. Le debolezze umane possono essere combattute e vinte.
Ma, a parte l'essere umano o meno, ciò porta a situazioni assurde.
Ieri mi è capitato di dover moderare una riunione per la definizione e valutazione di misure e controlli destinate a migliorare (o almeno a garantire) la qualità dei prodotti/processi (FMEA, per chi è del mestiere). È una delle componenti principali del mio lavoro, se non la principale.
E per l'ennesima volta ho sbattuto contro l'incapacità dei tedeschi di dire sì o no.
A un certo punto ho chiesto al responsabile di un certo tipo di lavorazione se tra la sua strumentazione è presente un determinato macchinario.
E lui a girare intorno alla cosa, a fare una specie di conferenza su detta strumentazione. E io a interromperlo ripetutamente chiedendo ripetutamente "Ma questo strumento c'è o non c'è?". E lui a incartarsi e a balbettare pur di non dire sì o no.
Alla fine ho dovuto dire "Allora non c'è. Però serve, quindi segno qui che lei deve gestirne l'acquisto". E lui, spaventato, finalmente "Ma lo abbiamo già, sì, c'è".
E io serafico: "Glielo sto chiedendo da un'ora, poteva evitarci questa perdita di tempo".
Ma, cacchio, non ti stavo chiedendo di prenderti chissà quale responsabilità... ti stavo solo chiedendo se una cosa c'è o non c'è. Neanche se la usi o non la usi, solo se c'è o non c'è.
Questo è stato chiaramente un caso molto estremo, ma in forma più "morbida" l'incapacità di dire sì o no è la norma in Germania.
In particolare nelle riunioni di lavoro in Germania.
Da questo punto di vista è per me una liberazione quando ho a che fare con latini e anglosassoni.
Tedeschi e, peggio ancora, scandinavi in riunione sono "omertosi". Devi parlargli a quattr'occhi per ottenere risposte chiare (e non sempre ci riesci).
Saluti,
Mauro.
sabato 15 ottobre 2016
giovedì 13 ottobre 2016
Lo aspettavo da 25 anni
Finalmente Bob Dylan ha ottenuto il Nobel per la Letteratura.
E lo ha meritato alla grande.
Saluti,
Mauro.
E lo ha meritato alla grande.
Saluti,
Mauro.