Avrete tutti (o quasi) letto della decisione del Consiglio di Stato che - per mano del giudice Carlo Deodato - ha cancellato la trascrizione dei matrimoni omosessuali contratti all'estero da parte di alcuni comuni (tra cui Roma e Milano).
Lo dico subito: io sono non credente e sono assolutamente favorevole al matrimonio omosessuale (e lo sono da eterosessuale, aggiungo).
Il giudice Carlo Deodato invece è apertamente credente e anche per convinzione personale contrario al matrimonio omosessuale.
Però Deodato ha fatto semplicemente bene. Ha fatto semplicemente il suo lavoro. Ha ragione anche se io non condivido le sue idee personali.
E forse il problema che ha portato mezza internet a insultarlo e calunniarlo è proprio questo: fare il proprio lavoro.
Come è la situazione giuridica italiana riguardo alle unioni omosessuali?
1) La legge italiana non riconosce il matrimonio omosessuale.
2) La legge italiana non riconosce nessun altro possibile tipo di legame ufficiale per gli omosessuali.
3) Queste questioni sono regolate dallo Stato, non dai Comuni (quindi un
Comune i matrimoni può solo celebrarli e stop, non prendere altre
decisioni).
4) Questa situazione non va contro la Costituzione.
Quindi ditemi voi: che cazzo poteva fare Deodato?
Posso essere d’accordo che i suoi tweet o retweet molto clericali (ma dove comunque non parla di omosessualità, almeno che io sappia) - e a causa dei quali è stato messo alla berlina - siano ineleganti.
Anzi sono molto ineleganti. Sinceramente anche stupidi (indipendentemente dai contenuti), vista la sua posizione.
Ma appunto solo questo: ineleganti, al massimo stupidi.
Però come giudice lui non poteva fare altro.
Il Diritto italiano parla chiaro (come scritto sopra).
Ribadisco: io cambierei la legge introducendo il matrimonio tra persone dello stesso sesso (e non servirebbe modificare la
Costituzione per cambiare la legge, come invece certi sostengono), ma
finché la legge è quella attuale, così è. Punto.
Se a un Sindaco la cosa non piace, le scelte che può fare sono due:
1) Evitare di candidarsi (o se già eletto dimettersi);
2) Lottare politicamente per cambiarla (senza però andare contro la legge).
L'introduzione di registri illegali, comunque si valuti moralmente la cosa, non è una scelta.
È solo immagine, è solo pubblicità.
Ed è, appunto, oltretutto illegale.
Saluti,
Mauro.
Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti. Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi. I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri. Buona lettura a tutti.
venerdì 30 ottobre 2015
mercoledì 28 ottobre 2015
La vita uccide
Si è scatenato un putiferio (in una direzione e anche nell'altra) per la classificazione come cancerogena della carne lavorata e come potenzialmente cancerogena della carne rossa.
Ora, ciascuno può mangiare ciò che vuole e morire come preferisce... però...
Ricordatevi però che se non volete morire l'unica scelta è non nascere.
Nessuno conclude la vita vivo.
Qualunque cosa mangi e qualunque altra cosa faccia.
Saluti,
Mauro.
Ora, ciascuno può mangiare ciò che vuole e morire come preferisce... però...
Ricordatevi però che se non volete morire l'unica scelta è non nascere.
Nessuno conclude la vita vivo.
Qualunque cosa mangi e qualunque altra cosa faccia.
Saluti,
Mauro.
venerdì 23 ottobre 2015
Perché distinguere?
In questi ultimi due giorni la stampa (e non solo) è stata inondata di articoli e commenti sul fatto avvenuto nel bresciano milanese in cui un "cittadino" ha reagito e ucciso un "ladro".
Ora... io purtroppo ho sentito solo ricostruzioni di parte. Lasciamo perdere quali parti politiche si schierino dalla parte del morto e quali dalla parte dello sparatore... il problema è un altro.
Il problema è che non c'è da scegliere: abbiamo semplicemente a che fare con due criminali.
Il morto era entrato in una casa per rubare e non gliene fregava nulla delle possibili conseguenze... lo sparatore - in base alle ricostruzioni, credibili - cercava solo una scusa per sparare a qualcuno.
Ergo: due puri e semplici delinquenti.
Se uno dei due non fosse morto, meriterebbero semplicemente entrambi di marcire in carcere.
Il fatto che uno dei due sia morto non dovrebbe - si spera - risparmiare all'altro il marcire in carcere.
Saluti,
Mauro.
Ora... io purtroppo ho sentito solo ricostruzioni di parte. Lasciamo perdere quali parti politiche si schierino dalla parte del morto e quali dalla parte dello sparatore... il problema è un altro.
Il problema è che non c'è da scegliere: abbiamo semplicemente a che fare con due criminali.
Il morto era entrato in una casa per rubare e non gliene fregava nulla delle possibili conseguenze... lo sparatore - in base alle ricostruzioni, credibili - cercava solo una scusa per sparare a qualcuno.
Ergo: due puri e semplici delinquenti.
Se uno dei due non fosse morto, meriterebbero semplicemente entrambi di marcire in carcere.
Il fatto che uno dei due sia morto non dovrebbe - si spera - risparmiare all'altro il marcire in carcere.
Saluti,
Mauro.
lunedì 12 ottobre 2015
Non mi sono potuto trattenere
Oggi Vittorio Zucconi su Twitter ha citato (riguardo alle elezioni comunali di Vienna, in Austria) un articolo di Andrea Tarquini.
Vista l'inaffidabilità giornalistica di Tarquini che dimostrai qui (articolo citato e approvato anche da gente come Dario Bressanini e Giordano Masini)... non ho potuto trattenermi dal fare notare qui a Zucconi tale inaffidabilità.
Vero che Zucconi e Tarquini scrivono per lo stesso editore... ma anche Bressanini scrive lì, eppure ai tempi mi diede ragione, quindi posso sperare in una reazione di Zucconi.
Poi, intendiamoci, magari in questo caso Tarquini ha ragione, io non ho controllato su altre fonti, ciò che voglio dire è che darlo per affidabile solo perché si chiama Tarquini e perché scrive su Repubblica non è che abbia chissà quale valore, anzi...
Saluti,
Mauro.
Vista l'inaffidabilità giornalistica di Tarquini che dimostrai qui (articolo citato e approvato anche da gente come Dario Bressanini e Giordano Masini)... non ho potuto trattenermi dal fare notare qui a Zucconi tale inaffidabilità.
Vero che Zucconi e Tarquini scrivono per lo stesso editore... ma anche Bressanini scrive lì, eppure ai tempi mi diede ragione, quindi posso sperare in una reazione di Zucconi.
Poi, intendiamoci, magari in questo caso Tarquini ha ragione, io non ho controllato su altre fonti, ciò che voglio dire è che darlo per affidabile solo perché si chiama Tarquini e perché scrive su Repubblica non è che abbia chissà quale valore, anzi...
Saluti,
Mauro.
sabato 10 ottobre 2015
Quanto pesa la luce?
La solita amica rompiscatole mi ha chiesto quanto pesa la luce.
Così a prima vista sembra una domanda banale... ma col cavolo! (Prometto: prima o poi questa me la paga).
Avrei potuto togliermi dagli impicci rispondendo che la luce è composta di fotoni, quindi basta cercarsi sulla letteratura scientifica il peso del fotone e il gioco è fatto.
E invece no, avrei imbrogliato (e non risposto in realtà). Per due motivi.
1) Intanto avrei così perpetuato la tipica confusione tra massa e peso (ne riparliamo più sotto);
2) Sulla letteratura si sarebbero trovati due valori per la massa del fotone, quindi qual è quella giusta (anche su questo ritorniamo sotto)?
Intanto cos'è il fotone?
Una particella elementare, cioè non divisibile, non "spaccabile", neanche col più potente degli acceleratori di particelle, in quanto non composta di particelle più piccole.
In teoria questo dovrebbe semplificarci la vita, in quanto non esistono forze interne al fotone di cui tenere conto per studiarne le caratteristiche.
Ma il fotone è un birbone e quindi ci rende comunque la vita difficile.
Torniamo al punto 1) di cui sopra.
Il peso è una forza, mentre la massa è una caratteristica intrinseca dei corpi.
Per esempio il mio peso sarà diverso sulla Terra, sulla Luna o su Giove, mentre la mia massa rimarrà la stessa ovunque (a meno di non perderne dimagrendo...).
Cioè, non è proprio così (almeno non a livello particellare), ma per spiegare la differenza tra peso e massa è un'approssimazione accettabile e sufficientemente precisa.
E veniamo al punto 2).
Come per ogni particella, nelle tabelle per il fotone si troveranno due masse: una di queste per il fotone è nulla e l'altra ha solo un limite massimo (come ci dice qui il Particle Data Group).
La massa nulla è quella a riposo... cioè di fatto il fotone esiste solo in movimento, non fermo.
E allora, mi direte voi, pesiamo in qualche modo un raggio di luce, magari indirettamente.
E in effetti lo si è "pesato".
Come? La luce è sì composta di fotoni ma - come si studia già a scuola, non serve laurearsi in fisica - la luce è anche un'onda elettromagnetica.
Facciamo un confronto con la forza peso (volgarmente detta solo peso).
Il mio peso è in pratica la forza con cui io esercito pressione sul pavimento.
Esiste un analogo per le onde?
Sì. Un'onda esercita una pressione sulle superfici su cui incide: la pressione di radiazione. Questa pressione si può misurare e da questa pressione si può risalire alla forza incidente, cioè al "peso" della luce.
Il problema è che... la risposta non è una vera risposta :-)
Nel caso della luce siamo nell'ambito dei fenomeni relativistici, i quali richiedono un modo di pensare diverso da quello che usiamo nell'esperienza quotidiana... quindi no, purtoppo non possiamo dire quanto pesi la luce.
Almeno non nel senso classico dei termini che stanno dietro alla domanda.
Se qualcuno sapesse esprimere quanto sopra in termini più chiari gliene sarei comunque grato, io non riesco a fare di meglio :-(
Saluti,
Mauro.
Così a prima vista sembra una domanda banale... ma col cavolo! (Prometto: prima o poi questa me la paga).
Avrei potuto togliermi dagli impicci rispondendo che la luce è composta di fotoni, quindi basta cercarsi sulla letteratura scientifica il peso del fotone e il gioco è fatto.
E invece no, avrei imbrogliato (e non risposto in realtà). Per due motivi.
1) Intanto avrei così perpetuato la tipica confusione tra massa e peso (ne riparliamo più sotto);
2) Sulla letteratura si sarebbero trovati due valori per la massa del fotone, quindi qual è quella giusta (anche su questo ritorniamo sotto)?
Intanto cos'è il fotone?
Una particella elementare, cioè non divisibile, non "spaccabile", neanche col più potente degli acceleratori di particelle, in quanto non composta di particelle più piccole.
In teoria questo dovrebbe semplificarci la vita, in quanto non esistono forze interne al fotone di cui tenere conto per studiarne le caratteristiche.
Ma il fotone è un birbone e quindi ci rende comunque la vita difficile.
Torniamo al punto 1) di cui sopra.
Il peso è una forza, mentre la massa è una caratteristica intrinseca dei corpi.
Per esempio il mio peso sarà diverso sulla Terra, sulla Luna o su Giove, mentre la mia massa rimarrà la stessa ovunque (a meno di non perderne dimagrendo...).
Cioè, non è proprio così (almeno non a livello particellare), ma per spiegare la differenza tra peso e massa è un'approssimazione accettabile e sufficientemente precisa.
E veniamo al punto 2).
Come per ogni particella, nelle tabelle per il fotone si troveranno due masse: una di queste per il fotone è nulla e l'altra ha solo un limite massimo (come ci dice qui il Particle Data Group).
La massa nulla è quella a riposo... cioè di fatto il fotone esiste solo in movimento, non fermo.
E allora, mi direte voi, pesiamo in qualche modo un raggio di luce, magari indirettamente.
E in effetti lo si è "pesato".
Come? La luce è sì composta di fotoni ma - come si studia già a scuola, non serve laurearsi in fisica - la luce è anche un'onda elettromagnetica.
Facciamo un confronto con la forza peso (volgarmente detta solo peso).
Il mio peso è in pratica la forza con cui io esercito pressione sul pavimento.
Esiste un analogo per le onde?
Sì. Un'onda esercita una pressione sulle superfici su cui incide: la pressione di radiazione. Questa pressione si può misurare e da questa pressione si può risalire alla forza incidente, cioè al "peso" della luce.
Il problema è che... la risposta non è una vera risposta :-)
Nel caso della luce siamo nell'ambito dei fenomeni relativistici, i quali richiedono un modo di pensare diverso da quello che usiamo nell'esperienza quotidiana... quindi no, purtoppo non possiamo dire quanto pesi la luce.
Almeno non nel senso classico dei termini che stanno dietro alla domanda.
Se qualcuno sapesse esprimere quanto sopra in termini più chiari gliene sarei comunque grato, io non riesco a fare di meglio :-(
Saluti,
Mauro.
venerdì 9 ottobre 2015
Detroit a Genova
Qualunque sia il motivo per cui Detroit "esporti" le sue opere... andate a vedere la mostra!
Qui il link ufficiale alla mostra.
Saluti,
Mauro.
Qui il link ufficiale alla mostra.
Saluti,
Mauro.
giovedì 8 ottobre 2015
Il problema di Marino a Roma
Non sono addentro ai fatti comunali romani, quindi parlo da spettatore (neanche troppo interessato, per la verità).
Ma la sostanza dietro la campagna di stampa contro il sindaco Marino non sarà semplicemente che Marino non è renziano?
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Sono passate tre ore dal mio articolo.
Sto ascoltando le cronache sulla situazione romana su Radio RAI.
Sulla RAI si dimenticano però due cose:
1) Marino non ama il Giubileo, ma il Giubileo porterà un sacco di soldi al Vaticano...e a Roma comanda il Vaticano, non il Comune o lo Stato;
2) Marino resiste, non cede... ma Marino è nato a Genova e noi liguri, quando sappiamo di avere ragione, non cediamo... neanche se ci viene puntata una pistola alla nuca.
Ma la sostanza dietro la campagna di stampa contro il sindaco Marino non sarà semplicemente che Marino non è renziano?
Saluti,
Mauro.
P.S.:
Sono passate tre ore dal mio articolo.
Sto ascoltando le cronache sulla situazione romana su Radio RAI.
Sulla RAI si dimenticano però due cose:
1) Marino non ama il Giubileo, ma il Giubileo porterà un sacco di soldi al Vaticano...e a Roma comanda il Vaticano, non il Comune o lo Stato;
2) Marino resiste, non cede... ma Marino è nato a Genova e noi liguri, quando sappiamo di avere ragione, non cediamo... neanche se ci viene puntata una pistola alla nuca.
martedì 6 ottobre 2015
Il Nobel ai neutrini
Il Nobel per la fisica 2015 è andato a due scienziati (Kajita e McDonald) che molto hanno contribuito alla comprensione dei neutrini.
Nobel, visto da me, completamente meritato ma assolutamente inaspettato. Talvolta è bello sbagliarsi.
Però... qualcosa manca. Dov'è la Gelmini? Senza il suo tunnel cosa sapremmo dei neutrini? :-)
Saluti,
Mauro.
Nobel, visto da me, completamente meritato ma assolutamente inaspettato. Talvolta è bello sbagliarsi.
Però... qualcosa manca. Dov'è la Gelmini? Senza il suo tunnel cosa sapremmo dei neutrini? :-)
Saluti,
Mauro.
lunedì 5 ottobre 2015
Ciao Henning e grazie di tutto
È morto Henning Mankell.
E se serve che vi spieghi chi è, peste vi colga (comunque una breve, ma precisa, biografia sua la trovate oggi sul Post).
La notizia non mi ha stupito, sapevo che era malato di cancro e che questo cancro era stato scoperto tardi, quindi con possibilità di cura limitata.
Però è comunque un dolore, una notizia che non avrei voluto leggere.
Mankell infatti, tramite il suo Wallander, è stato il "colpevole" del mio innamoramento per la letteratura gialla nordica (come raccontai qui) e almeno un suo romanzo mi ha toccato anche personalmente (come raccontai qui).
Mankell era comunque molto più che solo un giallista, ma questo è spiegato nell'articolo del Post citato sopra.
Magari ne parlerò più ampiamente un'altra volta, non ora.
Ciao Henning. E grazie di esserci stato.
Saluti,
Mauro.
E se serve che vi spieghi chi è, peste vi colga (comunque una breve, ma precisa, biografia sua la trovate oggi sul Post).
La notizia non mi ha stupito, sapevo che era malato di cancro e che questo cancro era stato scoperto tardi, quindi con possibilità di cura limitata.
Però è comunque un dolore, una notizia che non avrei voluto leggere.
Mankell infatti, tramite il suo Wallander, è stato il "colpevole" del mio innamoramento per la letteratura gialla nordica (come raccontai qui) e almeno un suo romanzo mi ha toccato anche personalmente (come raccontai qui).
Mankell era comunque molto più che solo un giallista, ma questo è spiegato nell'articolo del Post citato sopra.
Magari ne parlerò più ampiamente un'altra volta, non ora.
Ciao Henning. E grazie di esserci stato.
Saluti,
Mauro.
domenica 4 ottobre 2015
Ma guarda te se mi tocca dover difendere la Chiesa
Tutti (o quasi) avrete letto del coming out (e non outing come molte testate scrivono) di monsignor Charamsa e dell'intervento delle gerarchie ecclesiastiche contro di lui. Non serve che vi dia nessun collegamento.
E tutti a condannare tali gerarchie per la loro omofobia e intolleranza.
Vero, la Chiesa è omofoba e intollerante. E lo sta diventando sempre di più.
Ma qui non c'entra nulla, che vi piaccia o no.
C'entra che monsignor Charamsa ha infranto regole che si era impegnato volontariamente a rispettare: quelle dell'astinenza e del celibato (anche di fatto, non solo di nome, non essendo lui ufficialmente sposato). E il suo essere omosessuale o eterosessuale non c'entra niente. Sarebbe stato punito anche se avesse detto che aveva una compagna e non un compagno.
Ed è giusto così. Entrando nella Chiesa lui ha di fatto sottoscritto un contratto. E un contratto prevede anche delle regole da rispettare.
Se io sul lavoro non seguo le regole scritte sul contratto che ho firmato, la mia azienda ha il diritto di prendere provvedimenti contro di me. E per chi entra alle dipendenze della Chiesa come sacerdote non è diverso.
Certo quelle imposte ai sacerdoti sono regole stupide, anacronistiche, illiberali, ridicole. Tutto vero e giusto. Ma non sono illegali. E soprattutto non le scopri dopo aver preso i voti. Le conosci già prima.
Quindi se non le rispetti ne paghi le conseguenze. E il tuo datore di lavoro ha ragione.
Poi, se qualcuno si chiede perché Charamsa abbia fatto tutto questo teatro, credo che abbia ragione Francesco Cocco in quel che scrive qui.
Oltretutto facendosi cacciare e non andandosene spontaneamente può ergersi a quel martire che non è.
Saluti,
Mauro.
E tutti a condannare tali gerarchie per la loro omofobia e intolleranza.
Vero, la Chiesa è omofoba e intollerante. E lo sta diventando sempre di più.
Ma qui non c'entra nulla, che vi piaccia o no.
C'entra che monsignor Charamsa ha infranto regole che si era impegnato volontariamente a rispettare: quelle dell'astinenza e del celibato (anche di fatto, non solo di nome, non essendo lui ufficialmente sposato). E il suo essere omosessuale o eterosessuale non c'entra niente. Sarebbe stato punito anche se avesse detto che aveva una compagna e non un compagno.
Ed è giusto così. Entrando nella Chiesa lui ha di fatto sottoscritto un contratto. E un contratto prevede anche delle regole da rispettare.
Se io sul lavoro non seguo le regole scritte sul contratto che ho firmato, la mia azienda ha il diritto di prendere provvedimenti contro di me. E per chi entra alle dipendenze della Chiesa come sacerdote non è diverso.
Certo quelle imposte ai sacerdoti sono regole stupide, anacronistiche, illiberali, ridicole. Tutto vero e giusto. Ma non sono illegali. E soprattutto non le scopri dopo aver preso i voti. Le conosci già prima.
Quindi se non le rispetti ne paghi le conseguenze. E il tuo datore di lavoro ha ragione.
Poi, se qualcuno si chiede perché Charamsa abbia fatto tutto questo teatro, credo che abbia ragione Francesco Cocco in quel che scrive qui.
Oltretutto facendosi cacciare e non andandosene spontaneamente può ergersi a quel martire che non è.
Saluti,
Mauro.
sabato 3 ottobre 2015
Qualcosa non mi quadra
Oggi è il 3 ottobre.
Festa della riunificazione tedesca.
Per di più sono 25 anni dalla riunificazione (no, non sto sbagliando... siete voi che accomunate caduta del muro e riunificazione a sbagliare: il muro è caduto nel 1989, la riunificazione è avvenuta nel 1990).
Però sui social networks qualcosa non quadra.
Su Facebook se ne parla molto meno di quello che avrei preventivato, ma in fondo è anche un bene, visto che la maggior parte di ciò che viene detto è pura retorica condita con ignoranza.
La cosa che però non mi quadra accade su Twitter.
Tra i "trends" che mi vengono indicati (premetto che io vivo in Germania e sono iscritto coi miei dati tedeschi, quindi per Twitter io sono tedesco, al di là della lingua in cui scrivo... ma su Twitter comunque scrivo in tre lingue: italiano, tedesco e - molto poco - inglese) solo uno è collegato a questa celebrazione.
E quest'uno è sponsorizzato da Coca-Cola Germany.
Cioè, non mi stupisce che questo ci sia... del resto Twitter è un'azienda che ha come unico scopo (come tutte le aziende) fare incassi... però mi stupisce che sia l'unico presente sul tema.
I casi sono due:
- o la gente ha imparato a fregarsene di celebrazioni e di retorica e quindi appare solo quello perché ha pagato per apparire;
- o la gente segue solo ciò che la propaganda pubblicitaria gli ordina e quindi la Coca-Cola non ha neanche bisogno di pagare Twitter per apparire.
Io temo che sia giusta la seconda.
Saluti,
Mauro.
Festa della riunificazione tedesca.
Per di più sono 25 anni dalla riunificazione (no, non sto sbagliando... siete voi che accomunate caduta del muro e riunificazione a sbagliare: il muro è caduto nel 1989, la riunificazione è avvenuta nel 1990).
Però sui social networks qualcosa non quadra.
Su Facebook se ne parla molto meno di quello che avrei preventivato, ma in fondo è anche un bene, visto che la maggior parte di ciò che viene detto è pura retorica condita con ignoranza.
La cosa che però non mi quadra accade su Twitter.
Tra i "trends" che mi vengono indicati (premetto che io vivo in Germania e sono iscritto coi miei dati tedeschi, quindi per Twitter io sono tedesco, al di là della lingua in cui scrivo... ma su Twitter comunque scrivo in tre lingue: italiano, tedesco e - molto poco - inglese) solo uno è collegato a questa celebrazione.
E quest'uno è sponsorizzato da Coca-Cola Germany.
Cioè, non mi stupisce che questo ci sia... del resto Twitter è un'azienda che ha come unico scopo (come tutte le aziende) fare incassi... però mi stupisce che sia l'unico presente sul tema.
I casi sono due:
- o la gente ha imparato a fregarsene di celebrazioni e di retorica e quindi appare solo quello perché ha pagato per apparire;
- o la gente segue solo ciò che la propaganda pubblicitaria gli ordina e quindi la Coca-Cola non ha neanche bisogno di pagare Twitter per apparire.
Io temo che sia giusta la seconda.
Saluti,
Mauro.