mercoledì 9 maggio 2018

Perché sono contro l'istituzione giuridica della grazia

In Italia, come in molti altri paesi, esiste l'istituzione giuridica della grazia, cioè - detto terra terra - del condono della pena o parte di essa.
In Italia è prevista all'interno dell'articolo 87 della Costituzione ed è regolata dall'articolo 681 del codice di procedura penale.

Negli ultimi mesi/anni se ne è riparlato in particolare per il caso Dell'Utri.
Ma adesso qui non mi interessano i casi particolari, bensì il concetto generale.

Molti confondono la grazia con il perdono.
Bene, non c'entra niente: il perdono è una cosa soggettiva, morale (indipendentemente dall'essere credenti o meno) e non giuridica.
Una vittima può perdonare un colpevole, ma il perdono non può appartenere al sistema giuridico, visto che quest'ultimo deve (anzi, dovrebbe) basarsi sui fatti e su concetti il più possibile razionali.

La grazia è, come detto, un'istituzione giuridica.
Una particolare istituzione giuridica che può essere applicata per i più disparati motivi e che alla fine (pur con il ruolo consultivo del Ministero dell'Interno) è ad arbitrio del Presidente della Repubblica, nel senso che per il suo sì o no finale deve vedersela solo con sé stesso e non deve rendere conto a nessuno.
E negli altri paesi dove la grazia è prevista la situazione è analoga (anzi, in alcuni non è neanche previsto il ruolo consultivo di qualche ministero).

Ebbene, io trovo questa istituzione giuridica assurda e anacronistica.

Mi spiego.
Io non sono un giustizialista inquisitore che vuole vedere qualsiasi condannato marcire in carcere fino all'ultimo giorno della pena prevista in tribunale.
Però... per la maggioranza dei casi in cui il condannato meriti fiducia e una seconda possibilità o per qualsiasi altro motivo si creda giusto venirgli incontro ci sono altri dispositivi giuridici non autocratici, tipo la conversione della pena (l'esempio più noto è il trasformare parte della pena detentiva in una pena con sospensione condizionale).
E quindi?

E quindi non sono d'accordo con l'istituzione giuridica della grazia (almeno non nella forma in cui esiste oggi) proprio per la sua anacronistica autocrazia.
Un uomo solo (in questo caso il Presidente della Repubblica) che possa prendere una decisione del genere senza doverne rendere conto a nessuno a me ricorda tanto i principi feudali o il papa re (o i dittatori moderni).
E per fortuna in Europa e buona parte del resto del mondo siamo fuori da quei tempi.

Saluti,

Mauro.

2 commenti:

  1. La Costituzione è stata scritta nell'immediato dopoguerra, un tempo in cui grande era la paura di persecuzioni su base ideologica, e credo che anche l'istituto della grazia si debba leggere in tal senso.
    Io, però, ritengo più rilevante l'uso che si fa di un dato strumento, piuttosto che lo strumento stesso, che, di per sè, non è nè buono nè cattivo. E' come una forchetta, se la uso per portare il cibo alla bocca è una cosa, se la uso per piantartela in un occhio è un'altra, ma la forchetta resta una forchetta.
    E' altresì vero che la grazia risulta particolarmente odiosa perchè tipica dell'assolutismo degli imperatori, o di altre forme di governo in cui il potere scaturisce dall'investitura divina, come del resto è chiaro fin dal nome.
    Ciò premesso, che uso è stato fatto della grazia finora, in Italia? A me non sembra di ravvisare alcun abuso, per adesso i casi in cui è stata concessa sono una manciata e nulla di particolarmente eclatante (a parte Sofri che però l'ha rifiutata), è chiaro che se si incominciasse a concedere a cani e porci come ultimo salvagente per i soliti noti, il giudizio cambierebbe radicalmente, ma, per ora e per fortuna, i casi in cui è stata evocata e nei quali sarebbe stata scandalosa (in pratica, Berlusconi e Dell'utri), si sono rivelati delle boutade, finora la correttezza istituzionale ha sempre prevalso.
    Negli Usa, dove non si può essere processati due volte per lo stesso reato nemmeno se emergono prove in grado di scagionare, ad esempio, un condannato alla pena capitale, può essere uno strumento in grado di agire come ultimo baluardo di giustizia, anche se il suo uso è sempre discrezionale.

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    1. Che finora (almeno in Italia) l'istituto della grazia sia stato utilizzato in maniera giudiziosa è vero... ma il rischio rimane (e con Cossiga all'abuso ci si è andati molto vicino, ma sarebbe stato un abuso agli occhi dell'opinione pubblica, ma non della legge, visto che il PdR in questo caso è re).
      Io lo vedrei volentieri riformato.

      Comunque i casi in cui è stata concessa non sono proprio una manciata... dal 1948 al 31 gennaio 2016 erano più di 42000.
      E dal 31.01.2016 sono già passati altri due anni abbondanti...

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