martedì 20 marzo 2018

Considerazioni ciniche sull'auto a guida autonoma

Avrete tutti letto del primo incidente automobilistico mortale coinvolgente un auto a guida autonoma (per chi in questi giorni fosse stato sulla Luna qui il primo articolo che spunta sul sito del Corriere della Sera, ma basta andare su qualsiasi sito di qualsiasi giornale italiano o straniero per trovarne).

Uber, la società che stava conducendo il test in questione, ha subito sospeso tutte le attività su strada riguardanti la guida autonoma e probabilmente ci saranno frenate, se non blocchi, anche da parte di altre società che fanno ricerca e test nel settore.

A leggere molti commentatori questo incidente pone seri dubbi sulla sicurezza e di conseguenza sul futuro delle auto a guida autonoma.

Certo, questo incidente è una tragedia (soprattutto per la vittima e i suoi parenti e amici una tragedia immane, questo è chiaro), ma come al solito da parte della stampa si è partiti con esagerazioni a tutto spiano.

Io non sono un esperto del settore e neanche una persona particolarmente attratta da questa tecnologia, ma due cose (che magari sembreranno ciniche) mi sento di poter tranquillamente dirle.

Primo. Si tratta di un incidente. E ogni tecnologia in fase di sperimentazione è per forza di cose più pericolosa che una volta matura per la serie. A meno di non fare i test solo in ambienti isolati... ma allora non scoprirai mai come questa tecnologia (o qualsiasi altra tecnologia in qualsiasi settore) funziona nella realtà.

Secondo. Mettiamoci bene in testa che gli incidenti (anche mortali) per le strade ci sono sempre stati. C'erano prima che arrivasse l'auto, ci sono ora e ci saranno inevitabilmente anche il giorno che tutte le auto dovessero essere a guida autonoma. La sicurezza di una tecnologia o dell'altra si valuta in base a quanti incidenti si hanno per milione di chilometri percorsi (o per milione di passeggeri trasportati), quindi potrai sapere con certezza se la guida autonoma sia più o meno sicura di quella tradizionale solo quando ci saranno un bel po' di auto autonome per le strade (e non per sperimentazione).

Quello piuttosto che mi chiedo io è: dato che c'era una persona dentro l'auto anche allo scopo di intervenire in caso di emergenza... cosa faceva questa persona? Dormiva?

Saluti,

Mauro.

10 commenti:

  1. Sentita la notizia ho fatto le tue identiche considerazioni. Qualunque stop alla ricerca per via di un incidente è semplicemente illogico. Anche perché, a tecnologia matura, conterà fare il bilancio tra vite salvate e vite perse ed è possibile che i veicoli a guida autonoma permetteranno di salvare molte vite umane rispetto allo scenario attuale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Posso capire il ripensare i protocolli dei test in base alle nuove esperienze fatte anche "grazie" all'incidente, ma non lo stop.
      E soprattutto non le esagerazioni della stampa.
      Sembra quasi che dette auto negli ultimi giorni abbiano quasi fatto un genocidio!

      Elimina
  2. Siamo in due. Considera comunque che c'è gente che ha la fobia dell'aereo mentre si mette tranquillamente ciucco alla guida della moto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vista la risposta di @lituopadania direi già in tre 😉

      Elimina
  3. Chiaro che in ogni tecnologia sperimentale la possibilità di incidente è elevata - qui però mi sa tanto di una concomitanza di errori umani evitabili che hanno portato alla morte di quella poveretta. Il conducente dormiva? O lei ha tentato di attraversare nonostante l'auto fosse già troppo vicina? L'apparato di rilevamento dell'auto funzionava bene? I "giornalisti", chiaramente, sono pagati un tot a puttanata che sparano, quindi più ne sparano più si arricchiscono; immagino, però, che il tribunale dovrà sentire tutte le campane: Uber, il conducente, testimoni oculari dell'accaduto; POI potrà trarne una conclusione. Certo è che incidenti di questo genere inducono sfiducia da parte della gente in questo genere di tecnologie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda che sono d'accordo con te.

      Il mio punto non sono le cause dell'incidente in sé, ma come è stato preso dalla stampa.
      Sembra che questo incidente debba porre la parola fine sull'evoluzione dell'auto autonoma perché pericolosa.
      I punti sono:
      1) pericolo 0 non esiste e non esisterà mai;
      2) se l'auto autonoma sia veramente pericolosa o meno lo si saprà quando sarà una cosa normale per le strade.

      Elimina
    2. Esatto, qui c'è anche un problema culturale, quello per cui qualcuno pensa possano esistere situazioni a zero rischio (i no vax, per fare un esempio, oltre a credere alle bufate sull'autismo, hanno davvero una concezione del mondo di questo tipo). Invece il rischio c'è, sempre, e va trattato in termini probabilistici (anche da chi non sa nulla di formule matematiche di questo tipo). Bisogna, a partire ovviamente dalle scuole, passare a una visione basata sulla "risk consciousness", per usare quello che il tuttologo-nullologo Severgnini (mio connazionale purtroppo) chiama Milanese moderno. Bisogna mettersi in testa che la natura funziona così, e solo così. Perché se non sai come funziona una cosa poi non sai come maneggiarla fino in fondo e magari fai danni (che in un sistema sociale digitalmente interconnesso come il nostro possono essere fortemente amplificati).
      Certo, il bisogno di sicurezza c'è ed è antropologico. Per rispondere a esso l'uomo si è persino inventato gli dèi, prima, e Dio, poi. Ma è un trucco.

      Elimina
  4. è la stessa cosa che mi sono chiesta anch'io.. . immagino che la persona fosse lì dentro proprio per scongiurare un incidente del genere... comunque, il luddista che c'è nel commentatore italiano medio ovviamente in questo caso avrà tanto da dire, del resto loro sanno tutto su tutti gli argomenti e non possono non dire la loro anche su questo no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, in questo particolare caso sostituirei senza esitazione "italiano" con "europeo".
      Sugli altri continenti non mi posso pronunciare.

      Elimina
  5. In base al video rilasciato, l'autista non dormiva ma controllava la strumentazione, e la vittima ha attraversato a dir poco incautamente. Il programma è stato fermato perchè sono americani, quindi ipocriticamente bacchettoni, per salvare almeno le apparenze, e forse anche per paure che glielo stoppasse qualche tribunale; appena le acque si saranno calmate sono sicuro che riprenderà senza problemi.
    Il vero quesito che dovrebbe emergere da questo incidente è: chi è il responsabile delle azioni di un'auto a guida autonoma? Prima che siano realtà commerciale bisognerebbe chiarire innanzitutto questo, adesso la fase è sperimentale quindi vale tutto; magari finirà come per le sigarette, i primi che hanno intentato causa hanno preso milioni di dollari, poi hanno messo le scritte sui pacchetti e fine dei risarcimenti.
    Anche sulla fase sperimentale avrei una considerazione: è vero che non è evitabile la sperimentazione su strada perchè la realtà è troppo complessa per essere simulata, però se vuoi fare sperimentazione sulla mia pelle, ancorchè inevitabile, almeno mi dovresti PAGARE per il disturbo, perfino le cavie da laboratorio hanno diritto almeno a vitto e alloggio.

    RispondiElimina