lunedì 12 febbraio 2018

Le percentuali e l'assenza di cultura matematica

Non serve più che vi dica quanto in Italia le scienze naturali e la matematica siano disprezzate (sia sempre ringraziato Maledetto Croce).
Quando si tratta di numeri, formule, dati e simili quasi tutti sono allergici. Anche (forse soprattutto) i giornalisti.

Leggete questo articolo del Post di oggi.

In particolare questo estratto:


Notate nulla di strano?
Se non lo notate ve lo dico io. Leggete questa frase:

Circa il 13% degli abitanti era a rischio povertà nel 2013, mentre nel 2016 la percentuale è passata a più del 23%, con una crescita di più del 10%.

Vi quadra? Se vi quadra, dovete tornare a studiare matematica.

L'aumento vero è di circa 10 punti percentuali (per la precisione 10,3), che in questo caso equivalgono a un aumento di circa il 78% (prendendo i valori corretti di 23,5% e 13,2%, se prendessimo i valori arrotondati di 23% e 13% l'aumento sarebbe di circa il 77%).

Perché?
In realtà è semplice. Per semplicità consideriamo i valori arrotondati di 23% e 13% (con i valori precisi il procedimento è identico, solo calcoli un pochino più lunghi se svolti a mano).

10% è la differenza "assoluta" tra 23% e 13%, non è la differenza "percentuale" tra i due valori.
Se io, invece di 23% e 13%, vi avessi detto solo 23 e 13 voi avreste (giustamente) detto che tra i due valori c'è una differenza di 10 unità, non del 10%.
Quindi quel 10% rappresenta l'aumento in valore assoluto (potremmo qui quasi considerare il "%" come un'unità di misura).

Per calcolare l'aumento in percentuale devo fare un altro ragionamento.
Prendiamo solo 23 e 13 (e non 23% e 13%). Se io vi chiedo quant'è l'aumento percentuale passando da 13 a 23 voi cosa fareste?
Voi fareste il seguente calcolo (con dP indico l'aumento in percentuale):

dP=[(23-13)/13]x100=76,92%

Che è il modo corretto di calcolare un aumento (o una diminuzione) in percentuale.
E per 23% e 13% invece di 23 e 13 vale assolutamente la stessa cosa.

Usando i valori precisi:

dP=[(23,5-13,2)/13,2]x100=78,03%

Saluti,

Mauro.

Le puntate seguenti:
La censura del Post
Il Post ha corretto

6 commenti:

  1. Questo tipo di errore è un classico del giornalismo. Anzi, se glielo fai notare ti danno addirittura del pedante e del maestrino. D'altra parte se prima c'erano 13 abitanti su 100 a rischio povertà e poi questi diventano 23 è evidente che sono quasi raddoppiati. E se tu raddoppi stai aumentando del 100%, quindi la crescita da 13 a 23 dev'essere più vicina al 100% che al 10%. Tra l'altro questo mi rimanda a un altro tipico errore giornalistico: quando ti dicono che un aumento del 50% corrisponde a un raddoppio (sentito anche una settimana fai al TG1) o che un aumento del 200% (300%, ...) equivale a un raddoppio (triplicazione, ...).

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    1. L'errore riguardo al 200%, 300%, ecc. lo ho purtroppo presente.
      Quello del 50% come raddoppio per fortuna finora me lo ero risparmiato...

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  2. quando all'epoca dell'università davo ripetizioni ai ragazzi delle scuole, le mamme mi chiedevano "ma come faccio a calcolare lo sconto ai saldi?". del resto viviamo nel paese in cui se dici che studi matematica o fisica all'università siu mettono a ridere e dicono che loro a ascuola non ci hanno mai capito niente, come se fosse simpatico e spiritoso invece che una vergogna. per poi tutti epidemiologi che si sentono in grado di decidere da soli per quanto riguarda i vaccini ecc.

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    1. A proposito, una delle cose con cui mi trovo a combattere più spesso è l'idea per cui se hai due o più sconti l'ordine di applicazione degli stessi cambia il valore finale.

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    2. Ah, e quelli che non lo capiscono sono quasi sempre dei venditori (di prodotti e servizi di telefonia, ma pur sempre venditori)!!!

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    3. E la cosa grave è proprio quella: il quasi vantarsi della cosa, senza vederla come una vergogna.

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