martedì 19 dicembre 2017

La non logica dell'uscita dall'Euro

A intervalli regolari (ma molto ravvicinati) spunta qualcuno che vuole uscire dall'Euro. In Italia come in altri paesi, ma in Italia di più.

Ora io penso che per un paese come l'Italia oggi uscire dall'Euro sarebbe un suicidio, ma il problema qui è un altro.
Il problema è la logica usata da molti (in particolare M5S ma non solo, purtroppo l'ignoranza logica è trasversale) per giustificare questa uscita.

Infatti molti dicono: entrare nell'Euro allora è stato un errore, quindi ora bisogna uscirne. Intendendo che l'uscita correggerebbe un errore.
No, mi dispiace, non funziona così.

Mettiamo che sia veramente stato un errore per l'Italia a inizio millennio adottare l'Euro.
Accettiamo questo punto di partenza.
Quindi usciamo dall'Euro e tutto andrà automaticamente a posto. Ci sarà sì qualche problema iniziale, ma l'errore di partenza verrà corretto. Giusto?
No. Sbagliato.

Per decidere se sia giusto uscire o no dall'Euro non conta nulla che sia stato un errore entrarci. Ma proprio nulla.
Per decidere se sia giusto uscire o no dall'Euro conta solo valutare le conseguenze che avrebbe oggi questa scelta. È quello che un governo serio, che una politica seria deve valutare. Nient'altro.
La valutazione sul fatto se sia stato allora giusto entrare o meno nell'Euro va sì fatta, ma a livello storico, non politico.
L'errore, se errore è veramente stato, non lo correggi più. È successo e rimane nella storia.
Ritornare alla lira non significherebbe correggere quell'errore perché la lira sarebbe una nuova moneta che con la vecchia avrebbe in comune solo il nome e soprattutto perché l'Italia dovrebbe con la nuova moneta affrontare il mondo del 2017 e del futuro. Non quello del 2002. Il 2002 non esiste più e tanto meno il 1999 (sì, l'Euro è nato nel 1999, nel 2002 sono "solo" arrivate le monete e le banconote).

E quindi, come già detto, la politica deve pensare a cosa succedderebbe oggi se venisse fatta una scelta simile.
Se allora sia stato fatto un errore o meno, oggi è tema per gli storici, non per i politici.

Saluti,

Mauro.

2 commenti:

  1. Qualche considerazione.

    Il discorso da te fatto è corretto. Inter nos verrebbe da dire che è persino banale, ma - visto il livello di impreparazione (specie in ambito logico e scientifico) della classe politica italiana - ribadirlo non è mai superfluo.

    Quando ero al Politecnico di Milano il mio docente di Microeconomia (Baldone) ci teneva a sottolineare questo passaggio: a differenza di altri campi, come la fisica e la chimica, in economia non si possono fare dei veri e propri esperimenti per vedere quel che succede modificando certi parametri; questo è il motivo per cui l'economia funziona molto meno bene di quelle discipline.

    Sono tendenzialmente favorevole al mantenimento dell'euro, ma un'economia a 27 Paesi membri dove esistono dei differenziali fiscali il sistema è lungi dall'essere ottimale. Magari prima di armonizzare la curvatura delle banane sarebbe utile discutere di questo.

    Che io sia favorevole o contrario all'euro è poco importante; deve però essere lecito poterne discutere liberamente e civilmente, e senza approcci ideologici o dibattiti stra-infarciti di fallacie logiche.

    L'idea che sia impossibile uscirne (la cosidetta irreversibilità) è pura idiozia.

    Il fatto che i trattati europei siano stati scritti senza contenere apposite normative per gestire casi come la Brexit la dice lunga sulla lungimiranza dei politici europei contemporanei.

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    1. Il tuo docente aveva assolutamente ragione.

      Comunque sì, sul tema di fallacie logiche se ne sentono varie in entrambi gli schieramenti.
      A me interessava sottolinearne una in quanto a mio parere particolarmente pericolosa.

      E ribadisco: la lira l'Italia non la riavrà mai.
      Anche se esci dall'Euro e anche se chiami la nuova valuta "Lira Italiana", questa non sarà la lira che avevamo prima.
      Sarà una nuova valuta, una terza valuta dopo la vecchia Lira e dopo l'Euro.

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