giovedì 23 novembre 2017

Non mi piacciono le nuvole

No, non mi riferisco né alla commedia di Aristofane, né al disco di De André e neanche all'edificio di Fuksas, anche se quest'ultimo effettivamente poi tanto bello non è.

E neanche mi riferisco al clima.

No, mi riferisco alla moda (nefasta) del "cloud" come soluzione per archiviare i dati.
Grazie alla bella parola "cloud" (=nuvola) sembra che i nostri dati, una volta lì, siano in un ambiente etereo, sicuro in quanto non fisico.
E vedo tanti intorno a me (sia singole persone che aziende) che sbavano per questa geniale soluzione che risolve ogni problema.

Col cavolo!

Ma lo sapete cos'è un "cloud"?
È semplicemente un server su cui non avete nessun potere in quanto esterno a voi e non sotto il vostro controllo.
Non è un ambiente neutro, etereo. Per niente.
È esattamente la stessa cosa che è la memoria del vostro computer a casa o il server centrale della vostra azienda (o istituto) sul lavoro.
Solo che la memoria del vostro computer a casa la controllate voi, quella del server centrale della vostra azienda (o istituto) la controlla, appunto, la vostra azienda (o istituto)... mentre il cloud chi lo controlla? Il vostro provider? Forse, ma anche il vostro provider è un qualcosa di esterno a voi, alla vostra azienda (o istituto)... E poi siete sicuri che il vostro provider sia veramente in controllo dei server o non sia solo un intermediario? No, non lo siete (anche se magari credete di esserlo).

No, le nuvole non mi piacciono.

Saluti,

Mauro.

8 commenti:

  1. Tre sabati fa sono stato alla festa di compleanno di un'amichetta di mia figlia. A un certo punto mi trovo a cercare sul telefono delle foto di roba tecnica (roba di paraurti della mia auto) da mostrare al papà di un'altra bambina. Questi, conoscendo il lavoro che faccio, si è stupito che non le avessi archiviate nel cloud. Mi ha detto: ma come, lavori collegato a internet tutto il giorno e archivi le foto alla vecchia maniera? Ovvia la mia risposta: è proprio perché lavoro collegato a internet tutto il giorno che tutte le mie cose le archivio alla vecchia maniera. E così gli ho spiegato quello che hai scritto tu, persino in modo più sintetico. Ma niente, per lui il cloud continuava a esser visto come la bellezza assoluta; ne vedeva i pregi, ma ne minimizzava i difetti. Sì, perché a spiegare certe cose rischi che ti danno persino del complottista.

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    1. Che poi, siamo sinceri, qualche piccolo lato positivo il cloud lo ha anche, ma questi lati positivi non sono comunque quelli che l'utente medio crede.

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    2. Dunque, come mero storage di archiviazione sono abbastanza d'accordo sul fatto che il vantaggio possa essere relativo (per le aziende, per i privati c'e' la cosa non trascurabile di avere sempre i propri contenuti disponibili su tutti i propri device senza doversi preoccupare di sincronizzarli).
      Per le aziende il cloud invece è un grosso step forward per quanto riguarda le applicazioni aziendali e il software in genere. Ci si libera dell'IT e della dipendenza da attrezzature di brevissima obsolescenza, di licenze sofwtare per i sistemi operativi o i database eccetera, c'e' lo "scale out" praticamente infinito e la possibilità di aumentare risorse macchina solo quando serve (un commercialista avrà il suo server tarato su quando deve fare le dichiarazioni dei redditi, il che vuol dire che sarà sovradimensionato per il 90% del tempo). Pensa a cosa spende un'azienda per avere high availability di un servizio: macchine ridondate, rack di dischi, schede di rete raddoppiate, apparati di rete raddoppiati, dislocazione fisica dei CED in posti diversi per prevenire incendi o inondazioni, sistemi di prevenzione dei blackout.
      Con il cloud basta avere una connessione ad internet ridondata e il problema è azzerato.

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    3. @ Layos

      A livello tecnico so che su questi temi ne sai ben più di me, comunque - anche se il tuo commento ha corretto alcuni pregiudizi che avevo - continuo a vedere più rischi che vantaggi nel Cloud.

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    4. @ Layos

      Ma non è che così i problemi di sicurezza sono semplicemente spostati a un livello esterno all'azienda? Conosci qualche società nostrana che ha implementato ciò che dici? Per esempio io vengo da una multinazionale della telefonia dove volutamente, almeno per ora, non si fa nulla di tutto ciò.

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  2. @iltuopadania si, certo, ma sono assolutamente sicuro che Google e Microsoft e Amazon abbiano sistemi di sicurezza che io mi posso solo sognare di mettere in piedi, per cui è cento volte meglio e più sicuro tenere le cose da loro che in casa mia. Poi vale sempre il principio d'oro per cui la cassaforte deve essere adeguata a quel che contiene, penso che nessuno si prenda la briga di rubare eventualmente le foto dei miei figli che giocano al parco, visto che non valgono niente. Chiaro che se uno ha i progetti di un'arma tattica magari li mette in uno storage più sicuro di Azure o AWS.
    Infine se uno analizza la fattispecie degli attacchi per portare via dati a questi storage la maggior parte si focalizzano sul "wetware" la parte umida (e debole) dell'infrastruttura, vale a dire le persone che li adoperano. Quasi sempre si passa attraverso furti di password o malware introdotti nel PC degli utenti che accedono. E quello è un problema irrisolvibile qualsiasi sia lo storage che adoperi.

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    1. Da non competente in materia voglio capirne di più e quindi ti faccio un esempio reale che riguarda me. Dopo aver lavorato come analista in una multinazionale delle telecomunicazioni oggi faccio il consulente aziendale per società che vendono prodotti e servizi per conto di quella multinazionale. Analizzo dati, faccio statistiche, preparo report, ecc. e lavoro con svariate decine di migliaia di dati che, di fatto, sono le customer base di quelle aziende. Dati molto ben profilati che farebbero gola ad aziende terze, per fini commerciali. Tutta 'sta roba io la tengo sul mio disco esterno. Tu mi dice che fare così è meno sicuro che archiviare gli stessi dati sul cloud?

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  3. @mauro io scrivo software sul Cloud, per cui ho un conflitto di interesse nello spiegarne vantaggi. Però secondo me i pregiudizi sono una normale resistenza alla perdita di controllo su qualcosa che prima invece era saldamente in mano propria. Sarà qualcosa che capiterà con le macchine a guida autonoma o con qualunque altra forma di intelligenza artificiale che prenderà il posto di una persona nello svolgere qualche mansione. Ci vorrà del tempo perché le persone possano fidarsi. E comunque è vero che all'alba della propria storia quasi tutte le tecnologie hanno dei difetti dovuti all'immaturità, il Cloud computing non è diverso dagli altri.

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