giovedì 14 maggio 2015

La leggenda della Teina

Da ormai una decina, forse anche una ventina o qualcosa di più, d'anni si è diffusa - sull'esempio del caffé decaffeinato - la moda del té deteinato (ma non tanto di più di una ventina d'anni, visto che il caffé decaffeinato io lo conosco da sempre, mentre il té deteinato lo ho scoperto che ero già ben, ma molto ben, oltre l'infanzia).
Moda dovuta a strani discorsi salutistici... ma comunque non è questo il tema oggi. Se caffeina, teina o quant'altro facciano bene o male molti altri lo hanno detto in maniera più precisa di quanto potrei fare io (e se anche io potessi farlo meglio di loro non sarebbe comunque il tema di questo articolo).

Il tema è: cos'è questa strana teina che da un bel po' di anni è spuntata agli onori delle cronache?

Potrei darvi due risposte:
1) la teina è un sinonimo;
2) la teina non esiste.

Ed entrambe sarebbero - anzi sono - giuste. Vedo che state arricciando il naso... tranquilli, ora vi spiego.

Torniamo all'inizio, dove ho citato per paragone il caffé e la caffeina.

Vi presento qui l'immagine della molecola caffeina:

Posso offrirvi anche la formula chimica della caffeina? Eccola:

C8H10N4O2

Ora mi chiederete, che cavolo c'entra tutto ciò col té e la teina? Ve lo spiego subito.

Vi presento qui l'immagine della molecola teina (no, il fatto che il link sia lo stesso di cui sopra non è un imbroglio, provate a cercare "teina" su wikipedia):

Posso offrirvi anche la formula chimica della teina? Eccola qui:

C8H10N4O2

Notate qualche differenza rispetto all'immagine e alla formula precedenti? No? Ma non mi dite!

Il problema è molto semplice (e non è in realtà neanche un problema in sé, se non fosse che il marketing ha bisogno di problemi per cui possa vendere soluzioni).

La caffeina è una molecola (per la precisione un alcaloide) presente in molte piante. È presente nel caffé, nel té, nel mate, nel cacao, nel guaranà e in altre piante ancora.

È stata scoperta per la prima volta nel caffé. E da qui il nome caffeina. E poi è stata scoperta anche nelle altre piante (infatti talvolta ha ottenuto anche il nome guaranina, non solo quello di teina).

Dove entra in gioco il marketing?
Entra in gioco quando qualcuno (a torto o a ragione non è qui importante) ha pensato che la caffeina nel caffé facesse male (io personalmente, drogato da caffé, se fosse ciò vero rinuncerei totalmente al caffé, visto che il caffé senza caffeina non è caffé... ma questa è una mia opinione, prendetela quindi semplicemente per tale)... e ha inventato il caffé decaffeinato.

Però poi si scoprì che la stessa molecola "eccitante" (appunto la caffeina) era presente anche nel té... e allora doveva far male anche lì.
Ma come commercializzare un té decaffeinato? Chi lo avrebbe preso sul serio? Il caffé è caffé e il té è té. Punto.

E allora è spuntata la teina che, come scritto sopra, è:
1) un sinonimo, in quanto indica la stessa cosa della caffeina;
2) inesistente, in quanto il nome originario e usualmente usato è caffeina.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
In realtà il vero nome ufficialmente riconosciuto dalla chimica è: 1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6(3H,7H)-dione, non caffeina, teina o guaranina 😉

14 commenti:

  1. In realtà il vero nome ufficialmente riconosciuto dalla chimica è

    1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6(3H,7H)-dione


    Però prova a vendere il caffè de-1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6(3H,7H)-dione-ato. :-D

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  2. Un aneddoto sul 1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6(3H,7H)-dione. :-)
    Un gruppo di 20 persone è stato diviso a metà: a 10 persone, prima di andare a dormire, davano un bel bicchiere di latte e alle altre 10 una tazzina di caffè.

    Dopo un mese di questo "trattamento" hanno chiesto ai 2 gruppi, come avevano dormito.

    Chiaramente chi aveva avuto più difficoltà a prendere sonno era il gruppo al quale era stato somministrato il caffè.

    Purtroppo per gli amanti del caffè de-1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6(3H,7H)-dione-ato, gli sperimentatori nel latte avevano messo 10 volte la quantità di 1,3,7-trimetil-1H-purin-2,6(3H,7H)-dione, normalmente contenuta in una tazzina di caffè... quindi, spesso e volentieri, dire: "Se prendo il caffè dopo le 16, non riesco a dormire!" è solo un auto-suggestione.

    E magari, chi dice così è la stessa persona che si beve una bella tazza di brodo di carne per cena, non sapendo che anche il brodo è incluso nella stessa categoria di tè e caffè... :-)

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  3. @ Paolo
    Quasi quasi mi hai dato un'idea per mettermi in proprio ;)

    @ Serena
    Ottimo esempio (e il discorso psicologico vale in tanti altri casi).
    Il fatto è che la caffeina è veramente un eccitante, ma abbastanza leggero. Per far sì che non ti faccia dormire ne devi bere una bottiglia, non una tazzina.

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  4. A me ne servirebbe, almeno, una damigiana... in genere, la sera, io ho un bicchiere (pieno) di caffè vicino a me, mentre guardo qualcosa in televisione e ti assicuro che dormo bene lo stesso.

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    1. Appunto ciò che intendevo: senza l'effetto psicologico l'effetto "antidormiente" è reale ma leggerissimo.

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  5. E io stavo solo avallando quello che avevi scritto tu. :-)

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  6. Quindi quella che mettono nella Coca Cola sarebbe... cocacolina?

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  7. @ Gino

    Nella Coca Cola ce la mettono volontariamente, di proposito, quindi non hanno nessun bisogno di inventarsi un nome (del resto nessuno li obbliga né a mettercela né a togliercela).
    Nelle piante/bevande da me citate la caffeina c'è dentro di natura... però, come scritto, nelle teste il té è té e il caffé è caffé... quindi devono per forza essere molecole diverse.
    Se il té fosse come la Coca Cola un prodotto industriale (nel senso inventato dall'industria) nessuno avrebbe mai tirato fuori il nome teina.

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  8. Oh già, ma se nel caffè c'è la caffeina e nel tè la teina, nel mate non c'è la mateina? E nel guaranà la guaranina? Per non parlare del fatto che nel cacao non ci sia la cacchina...

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  9. Oops, saltato un paragrafo; nel guaranà C'È la guaranina...

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  10. @ Wonky

    Capita. C'è di peggio nella vita ;)

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  11. Il caffè decaffeinato è una moda, inoltre per estrarre la caffeina si usano sostanzialmente due metodi, uno costoso con la Co2 e uno economico con dei solventi, i quali, oltre ad alterare il prodotto, lasciano sicuramente dei residui (saranno anche a norma di legge, ma sticazzi), ed il produttore non è obbligato a dichiarare il metodo utilizzato, per cui quale sceglierà?
    Invece voglio indispettire la Serena, dicendo che, se non lo bevi quasi mai dunque non sei assuefatto come lei (eh sì, come tutte le droghe, pardon, sostanze psicoattive, dà assuefazione e dipendenza), la caffeina funziona eccome.
    I miei non bevono caffè, in casa mia non è mai esistita la caffettiera, il tè non lo bevo quasi mai, e il mio primo caffè l'avrò bevuto che avevo almeno 18 anni, ragion per cui sono il tipico soggetto non assuefatto, e posso assicurare che, se bevo un caffè dopo cena, finisce che non chiudo occhio rigirandomi nel letto con gli occhi come due fanali fino alle sei di mattina, sarà mica tutta suggestione. E' un po' come quando fai fumare una canna a uno che non fuma quasi mai o che ha smesso da anni, certo un po' si autosuggestionerà, ma l'effetto è assicurato.
    Grande Mauro per aver fatto chiarezza sull'annosa questione, è una vita che lo ripeto che la teina non esiste, ed è anche una vita che lavoro su un bancone da bar, per cui ne parlo con cognizione di causa. I più ridicoli, però, sono quelli che non capiscono che un caffè ristretto contiene comunque meno caffeina di uno normale, mentre quello lungo ne ha di più di tutti, il che, a pensarci, dovrebbe essere un'ovvietà.

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  12. @ Jonny Dio

    Il problema è che molta gente confonde la concentrazione con la quantità totale.

    In un caffé lungo c'è più caffeina che in uno ristretto, ma in questu'ultimo è più concentrata (da qui anche il gusto più forte).

    Come esempio di suggestione posso raccontarti cosa succede ai tedeschi. Il loro caffé è molto più simile a quello inglese che al nostro e ne bevono tazzoni enormi che hanno relativamente poco gusto, ma chiaramente contengono decisamente più caffeina di un espresso. Bene, se ne bevono anche un paio di tazze la sera e dormono tranquilli... poi magari una sera bevono un espresso (anche lungo o macchiato, non necessariamente forte) e il giorno dopo dicono che non hanno dormito per colpa del caffé.

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