lunedì 16 marzo 2015

Quelli che hanno visto Genova

E sono tanti quelli che hanno visto Genova, non solo Paolo Conte e quelli come lui "che stanno in fondo alla campagna" e che sono "noi che abbiamo visto Genova" (qui il testo completo della canzone).

No, tanti altri hanno visto Genova. E molti anche molto prima di Conte.

Come per esempio Francesco Petrarca (persona intelligente e amante del bello, non come quell'astioso invidioso suo concittadino Dante Alighieri che disprezzava i genovesi solo perché avrebbe voluto essere come loro ma non lo era), il quale scrisse (donando così a Genova il titolo di "Superba"):
"Vedrai una città, in atto d'imperio assisa su alpestri colline, per uomini e per mura superba, il cui solo aspetto ti dice essere sortita al dominio dei mari: Genova.".

Secoli dopo ci fu chi ebbe impressioni analoghe anche se espresse in forma decisamente diversa, un certo signor Gustave Flaubert:
"Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, Genova. Cammino sul marmo, tutto è di marmo: scale, balconi, palazzi. I palazzi si toccano tanto sono vicini e, passando dalla strada, si vedono i soffitti patrizi tutti dipinti e dorati. Vado a visitare le chiese, sento cantare, suonare l'organo, guardo i monaci, osservo i paramenti sacri, gli altari, le statue; in altri momenti (ma non so bene quali) forse avrei riflettuto di più e guardato di meno. Invece qui spalanco gli occhi su tutto, ingenuamente, semplicemente, e forse è molto meglio...".
E lo stesso Flaubert in una lettera di poco successiva a quanto scritto sopra e che riassumeva il suo viaggio in Italia aggiunse:
"Durante il mio viaggio ciò che ho visto di più bello è Genova.".

Il giudizio più lapidario e definitivo viene però dalla lontana Russia, da Anton Cechov, il quale fece dire a un suo personaggio, nel lavoro teatrale "Il Gabbiano", che Genova era:
"la città più bella del mondo".

E in realtà queste parole di Cechov chiuderebbero il tema (anche perché dicono una cosa verissima), però ci sono tante altre descrizioni interessanti e ammirate di questo miracolo della natura e dell'uomo insieme chiamato Genova.

Anzi... prima di parlare oltre di Genova, vi parlo delle donne genovesi. Anzi per parlare di loro cedo la parola a Mark Twain:
"Mi piacerebbe restare qui, preferirei non procedere oltre. Può darsi che vi siano in Europa donne più graziose, ma io ne dubito. La popolazione di Genova è di centoventimila anime: di queste, due terzi sono donne, e almeno due terzi delle donne sono belle; ben vestite, fini, leggiadre quanto si può senza essere angeli.".

Chiaramente anche gli spartani tedeschi (o tedescofoni) trovarono cose da apprezzare a Genova, anzi forse più di altri (anche se magari non sono le stesse cose che noi genovesi, e italiani in generale, apprezziamo per prime), come spiega bene Sigmund Freud:
"Genova la conosci: è imponente, solida, quasi altera, pulita, benestante".

Sempre rimanendo in ambito teutonico, anche se non proprio gentilissima nei confronti della mia Genova, trovo poeticamente bellissima un'immagine di Heinrich Heine:
"Genova giace presso il mare come lo scheletro di un gigantesco animale buttato lì dalla risacca.".

Comunque chi ha veramente capito, apprezzato e conosciuto Genova è stato Richard Wagner, il quale - e lo posso dire da genovese! - è stato assolutamente il più obiettivo e sincero nella sua descrizione (insieme a Petrarca):
"Non ho mai visto nulla come questa Genova! È qualcosa d'indiscutibilmente bello, grandioso, caratteristico: Parigi e Londra al confronto con questa divina città scompaiono come semplice agglomeramento di case e di strade senza alcuna forma. Davvero non saprei dove cominciare per darti l'impressione che mi ha fatto e continua a farmi: ho riso come un fanciullo e non potevo nascondere la mia gioia! Tutti debbono vedere Genova!".

Però non ci sono solo i viaggiatori tedeschi... ci sono anche i britannici, per cui il mito italiano ottocentesco era Napoli, non Genova, Milano, Firenze o altro, ma per lo meno Charles Dickens vide la realtà delle cose e non i miti:
"Il posto è bello [Napoli], ma molto meno di quanto la gente non dica. Il famoso golfo, secondo me, come veduta, è incomparabilmente inferiore a quello di Genova, che è quanto di più bello abbia mai visto. Nemmeno la città, dal canto suo, è paragonabile a Genova, con cui in Italia nessuna regge il confronto, salvo Venezia." (e da genovese di origine veneziana, io qui sono naturalmente doppiamente d'accordo ;-) ).

E, più tardi, Mary Shelley, in maniera più poetica e romantica, amò anche Genova:
"Splendida città che ti specchi nelle acque azzurre del Mediterraneo. Le rocce e i promontori, il cielo luminoso e gli allegri tuoi vigneti erano il mio mondo.".

Ma ci furono prima di tutto ciò pure poeti goduriosi (poi divenuti papi) che videro la bellezza di Genova, per la precisione Enea Silvio Piccolomini alias Pio II:
"Se Venere vivesse, non preferirebbe più Cipro o il monte Citera o il bosco Idalio, ma verrebbe ad abitar Genova, sì come dimora fatta per lei." (e dato che il mio cognome - Venier - in origine significava "dedicato a Venere" la cosa non può che farmi piacere).

Venendo infine al carattere dei liguri, dei genovesi, al di là dell'aspetto della città e della regione, bisogna dire che esso venne definito in maniera esplicita e imperitura già duemila e passa anni fa da un certo Cicerone:
"Ai Liguri, aspri figli dei monti, insegnò la stessa terra che nulla si ottiene se non con tenacia e fatica.".

E potrei continuare ad libitum... ma credo quanto sopra basti a farvi capire quale è la città più bella del mondo. E non accetto contestazioni!

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui la seconda puntata.

6 commenti:

  1. Impossible di aggiungere altro a cosi' illustri commenti....

    Bb

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  2. E a te, da donna genovese, dovrebbero far particolarmente piacere le parole di Mark Twain ;-)

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  3. Personalmente non posso riconoscermi negli aggettivi utilizzati da Twain. E sinceramente non mi sento neanche di affermare che queste caratteristiche siano d'attualità a Genova....
    Bb

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  4. Sull'attualità genovese di dette definizioni posso anche darti ragione.
    Ma su te stessa... non è che ti sottovaluti? ;-)

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  5. Bravo Mauro! Io amo molto le memorie dei viaggiatori, di molti di quelli che nomini ho già scritto, forse all'epoca non leggevi ancora le mie pagine...se clicchi sulla categoria Viaggiatori a Genova e in Liguria troverai Dickens, il mio caro Twain e molti altri!
    Un abbraccio!

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  6. Cara Miss, è vero che non ti seguo dall'inizio... ma Twain e Dickens li ricordo... quello che non ricordo, nonostante il tuo passato goethiano ;-) , sono tuoi articoli sui viaggiatori tedeschi o almeno tedescofoni...

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