giovedì 29 gennaio 2015

Chi non deve assolutamente andare al Quirinale

Su stampa, web, TV, nelle interviste dei politici e chi più ne ha più ne metta sono stati fatti un sacco di nomi per la Presidenza della Repubblica.
Alcuni credibili, altri meno.
Alcuni positivi, altri negativi.

Però ci sono quattro nomi che - per motivi completamente diversi tra loro - nella mia visione delle cose non devono assolutamente essere eletti.

Chi sono?

Il primo nome è Emma Bonino.
A parte che come politica a mio personalissimo giudizio è sopravvalutata, il problema vero è un altro. È malata. E non ha semplicemente un'influenza.
Il ruolo di Presidente della Repubblica è un ruolo troppo importante per doverlo rieleggere ogni due anni: due anni fa abbiamo eletto un vecchio a rischio (che si sapeva non sarebbe durato, infatti si è dimesso anche per l'età e la stanchezza... e io avevo già spiegato qui il problema prima della rielezione).
E ora due anni dopo vogliamo ripetere l'errore con una persona malata? Ma siamo matti?

Altri due nomi sono Nino Di Matteo e Nicola Gratteri.
Queste sono due persone degne del massimo rispetto, a cui noi italiani in questo momento dobbiamo essere grati per quello che fanno... Ma eleggere uno dei due (Gratteri era stato anche in corsa per il ministero della Giustizia, non ricordo ora se con Letta o Renzi) sarebbe un classico "promuovere per rimuovere".
Eleggere uno dei due significherebbe fare un regalo alle mafie. Loro sono in questo momento troppo importanti a Palermo e Reggio Calabria. Tra 10 o 15 anni eventualmente ne parleremo, ma ora vanno lasciati lavorare e finalmente sostenuti dalla politica (ecco: il Presidente perfetto sarebbe un loro sostenitore concreto e accanito).

E poi c'è lui, il grande bastardo: Giuliano Amato.
Non vi dico perché non è degno non solo di essere eletto, ma neanche di essere nominato: la lista delle ragioni sarebbe lunga e sono convinto che la conosciate bene quanto me.
Ma per gli smemorati cito solo una data: la notte tra il 9 e il 10 luglio 1992.

Questi quattro non vanno eletti.

Su tutti gli altri possiamo parlarne. Alcuni mi piacciono, altri no, ma su nessuno sono categorico come su questi quattro.

Saluti,

Mauro.

9 commenti:

  1. Nell'articolo che hai linkato su Amato è divertente che parlino di "sinistra al governo".
    Era un governo del vecchio pentapartito, ridotto a quattro forze per la defezione dei Repubblicani (La Malfa aveva rotto con il pentapartito già a partire dal precedente governo Andreotti).
    Adesso abbiamo scoperto che il quadri/pentapartito era "la sinistra".

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    1. Beh, confronto al PD renziano in fondo la era veramente :-)

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  2. Nella vulgata berlusconiana (e in generale della destra degli ultimi venti anni) molte persone e/o governi e/o fatti sono diventati magicamente "di sinistra" solo perché erano contro B. o perché c'è stato un aumento di tasse.

    Ritornando sul topic del tuo post, B.&Co stanno facendo gli offessi sulla questione del "metodo" di scelta del nome di Mattarella perché speravano che Renzi proponesse loro una rosa di nomi in cui rientrasse anche Amato, così che B. e gli altri lo potessero indicare come prescelto per il Colle. Siccome di Renzi si può dire tutto, ma non che sia scemo, ha giustamente evitato questa mossa che avrebbe portato a una spaccatura del PD e a un grosso danno di immagine personale.

    Per quanto riguarda queste elezioni presidenziali nel loro complesso, sono curioso di vedere come andrà lo scrutinio di domattina: se davvero Renzi riesce a far eleggere Mattarella, è riuscito in un capolavoro tattico-strategico pari al famoso "Enrico stai sereno", lasciando B.&Co con il cerino in mano (tanto per dire, ci sono indiscrezioni in queste ore che vorrebbero Alfano e i suoi sodali pronti ad accettare il nome di Mattarella e a quel punto i giochi sarebbero quasi chiusi). In tutto questo Grillo poteva fare la mossa di accordarsi subito sul nome di Mattarella con il PD per estromettere definitivamente Berlusconi dalla battaglia dell'elezione presidenziale e, forse, anche per gli accordi sulle riforme elettorali e costituzionali, ma sappiamo che le fini strategie politiche e i grillini non vanno assolutamente d'accordo. :-)

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  3. Caro Paolo,
    a parte che alcuni dei maggiori aumenti di tasse degli ultimi vent'anni si sono avuti proprio sotto i governi berlusconiani (B. sfrutta il fatto che la maggioranza della gente guarda solo le tasse dirette e non tiene conto di quelle indirette... o le "affibbia" ai governi locali, regionsli o comunali, che sono costretti ad aumentarle a causa dei tagli dei trasferimenti statali), per il resto assolutamente d'accordo con te.
    Comunque, a parte ciò, l'obiettivo di Renzi è in realtà doppio: facendo fuori Berlusconi, fa fuori la sinistra, visto che (a torto o a ragione) molti elettori, senza Berlusconi, ritorneranno al cdntro e lasceranno la sinistra.
    Solo per poi accorgersi che Renzi sta più a destra, ma molto più a destra, di Berlusconi.
    Non per nienre il suo idolo è Blair. Un fascista, detto chiaro e tondo.
    Saluti,
    Mauro.

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  4. Per quanto riguarda i grillini... loro si spacciano per antipolitica... ma il problema vero è che della politica non hanno capito (come diciamo a Genova) un belino.
    Nè di quella buona, né diquella cattiva.

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  5. Il magico parolaio ha compiuto il miracolo, moriremo democristiani.

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  6. @ Armando

    Che saremmo morti democristiani lo avevo già scritto nel febbraio 2014: http://pensieri-eretici.blogspot.it/2014/02/moriremo-tutti-democristiani.html

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  7. Mauro fosti buon profeta.

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  8. Talvolta uno però preferirebbe non essere buon profeta...

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