mercoledì 31 dicembre 2014

Facebook... ma vaffanculo!

A circolare su Facebook in questi giorni si vedono un sacco di album dedicati all'anno "meraviglioso" appena trascorso.
E questi album Facebook li ha preparati per ogni utente (no, il mio non lo ho aperto e attivato e non lo farò... spero che così facendo non sia visibile a nessuno... se per caso fosse comunque visibile, sappiate che - qualunque cosa ci sia sopra - non è da me approvata e molto probabilmente non ha nessun legame con la realtà).

Torniamo comunque all'anno meraviglioso...

Ecco il mio:

- È mancato mio papà;
- È mancata mia zia;
- È mancata la mamma di un'amico che non è un amico, bensì un fratello;
- Hanno dovuto operare a un polmone mio zio;
- La mia azienda (o meglio il settore dell'azienda in cui lavoro) è entrata in una crisi epocale;
- Un mio progetto (a cui i clienti credevano) è stato sabotato dal management perché metteva in ombra progetti "politicamente" più importanti (anche se non amati dai clienti);
- La mia auto è stata semidistrutta a Parigi (no, nessun incidente, bensì vandalismo e aggressioni);
- Ho litigato (a causa dello stress) con persone a cui tengo.

E tu, Facebook del cazzo, mi vieni a dire che è stato un anno meraviglioso?

Ma vaffanculo, va'!

Saluti,

Mauro.

mercoledì 24 dicembre 2014

Tra un volo e l'altro...

(Sto facendo scalo a Parigi andando da Düsseldorf a Genova).

...mi è venuta voglia di fare a tutti voi lettori gli auguri di buone feste :-)

Saluti,

Mauro.

sabato 20 dicembre 2014

Cari giornalisti sportivi: la "Bundes" non esiste!

Da un po' di tempo a questa parte il giornalismo (giornalismo?) sportivo italiano ha scoperto (anzi inventato) una nuova parola: Bundes.
E, oltre ad averla inventata, la ama alla follia a quanto pare.

Cosa significa Bundes?
Niente, proprio nulla di nulla.
Ma secondo i giornalisti (giornalisti?) sportivi italiani è il nomignolo che normalmente si usa per il corrispettivo tedesco della serie A italiana di calcio.

Che nome ha, ufficilamente, la serie A di calcio tedesca? 1. Fußball-Bundesliga (usando lettere invece di numeri: Erste Fußball-Bundesliga).
Certo è un nome un po' lungo e anche qui in Germania infatti nessuno dice Erste Fußball-Bundesliga quando ne parla (a parte che sui documenti ufficiali, logicamente).
E oltretutto anche altri tornei calcistici vengono tradizionalmente accorciati (per esempio quasi nessuno spagnolo dice Primera División, ma quasi tutti La Liga, e molti inglesi non dicono Premier League, ma si accontentano di League o The League o qualche volta di Premier).

Come viene accorciata Erste Fußball-Bundesliga in Germania?
Ci sono tante possibilità. La maggioranza dei tedeschi (sia tifosi che giornalisti che addetti ai lavori) dice semplicemente Bundesliga. Qualche volta, meno spesso, si sente Erste Liga oppure Die Liga, ancora più raramente Liga e basta.

Ma nessuno, proprio nessuno mai, qui in Germania (ma neanche nel resto del centro-nord Europa, non solo nei paesi di lingua tedesca... in Francia o Spagna io personalmente non so come chiamino la Bundesliga... se qualcuno di voi lo sa, fatemelo sapere) si è mai sognato né si sognerebbe mai di dire Bundes (e neanche Bund, più avanti capirete perché ho tirato in ballo Bund).

Allora, per prima cosa, semplicemente perché anche un'abbreviazione deve mantenere un senso. Qui si tratta infatti di abbreviare una parola composta oppure un insieme di parole, non di trovare un nomignolo o un saprannome. E Bundes in tedesco non esiste. Non significa nulla.
Ora voi mi direte... ma Bundesliga è una parola composta, quindi se Liga è una delle componenti, l'altra sarà Bundes!
Prendiamo per esempio la parola composta italiana soprattutto. Visto che tutto è una delle componenti, allora l'altra sarà di sicuro soprat, giusto? No? Dite che è sbagliato? Dite che l'altra componente è sopra, non soprat?
Eppure io ho solo usato la logica che i giornalisti (giornalisti?) sportivi italiani hanno usato con Bundesliga, quindi deve essere giusto!

E invece no.
Come vedete, quella "logica" non ha nulla di logico.

La parola Bundesliga è composta da Bund (e qui capite perché sopra ho citato Bund accanto a Bundes) e Liga e tradotta letteralmente significa il campionato (Liga) della federazione (Bund).
Le due lettere in mezzo (es), come la t aggiuntiva di soprattutto, stanno lì per regole ortografiche grammaticali e soprattutto fonetiche.

Quindi, come ora capite, usare Bundes non ha nessun senso e indica solo l'ignoranza di chi lo fa per due motivi:
1) Semplicemente è una parola che non esiste e non significa nulla;
2) Anche se venisse ridotta alla parola corretta (Bund), non potrebbe venire usata perché in quel caso indicherebbe la federazione e non il campionato.

Giornalisti (giornalisti?) sportivi italiani: studiate!
Anzi, in questo caso vi basterebbe usare anche solo Google Translate, non vi servirebbe nemmeno studiare.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Alla Gazzetta dello Sport già lo feci notare... credete abbiano in qualche modo reagito?

giovedì 18 dicembre 2014

Un grande anniversario italiano (dimenticato)

Lo scorso 15 dicembre l'Italia ha - di fatto - dimenticato sé stessa, dimenticato cosa riesce a fare quando si impegna.

Cinquant'anni fa, il 15 dicembre 1964, il primo paese al di là delle due grandi potenze (USA e URSS) spedì un satellite artificiale nello spazio.
Questo satellite era stato completamente ideato e costruito da scienziati e tecnici di questo paese. Con fondi di questo paese.
A quel tempo al di fuori di USA e URSS non esistevano poligoni di lancio e razzi vettori... quindi questo satellite "terzo" venne lanciato con un vettore Scout (statunitense) dal poligono di Wallops Island (negli USA).
Però a Wallops Island quel giorno non c'era personale statunitense (a parte il servizio di sicurezza agli ingressi): tutto il lavoro di preparazione, programmazione, lancio, stabilizzazione in orbita, ecc., ecc. venne effettuato da personale della stessa nazionalità del satellite lanciato. Senza eccezioni.

Quel satellite era il San Marco 1.
Ed era italiano.

Celebrazioni ufficiali? Neanche per sbaglio!
Grandi servizi televisivi? Ma quando mai!

Povera Italia.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 10 dicembre 2014

Firmate per salvare Di Matteo

Nino Di Matteo è in pericolo.

Chi è Nino Di Matteo?
È l'erede a Palermo dei Falcone e dei Borsellino. È il primo nemico della mafia oggi in Italia. È l'uomo che la mafia vuole uccidere. È il giudice che la politica non protegge.

Quindi... firmate questa petizione che verrà presentata domani in Parlamento.

Firmate, firmate, firmate!!!

Saluti,

Mauro.

venerdì 5 dicembre 2014

Una splendida chiacchierata (ciao Manuel)

Stamattina, a Roma, è morto Manuel De Sica, ucciso da un infarto.

Grandissimo musicista e compositore (soprattutto di colonne sonore). Purtroppo per la maggioranza della gente famoso non tanto per le sue opere, quanto per l'essere "figlio di" (Vittorio) e "fratello di" (Christian).

Io di Manuel De Sica ho un ricordo personale molto piacevole.
Parlo di circa quindici anni fa. Sia io che lui eravamo a Colonia (sì, io ora ci abito, ma a quei tempi non ci abitavo ancora) nella sede della WDR per essere entrambi intervistati dal programma radiofonico in lingua italiana della stessa.
Non ci conoscevamo (cioè io conoscevo la sua opera ma non sapevo nulla di lui come persona e lui, logicamente, conosceva il mio nome solo per averlo visto nella scaletta della trasmissione...) e ci siamo ritrovati insieme da soli una mezz'oretta nel salottino vicino allo studio di registrazione, in attesa che arrivasse il nostro turno.
E ci siamo messi a chiacchierare. O meglio, lui ha cominciato a chiedermi di me e di cosa facevo e poi siamo passati a parlare e a scambiarci idee sui più vari argomenti.
Una delle chiacchierate più piacevoli della mia vita, con una persona al tempo stesso coltissima e di una semplicità e gentilezza disarmanti.

Dopo quell'incontro non ci siamo mai più né rivisti né sentiti, ma il ricordo continuo a portarmelo dentro con piacere.

Ciao Manuel, che la terra ti sia lieve.

Saluti,

Mauro.

martedì 2 dicembre 2014

Un trattato indigesto

Il TTIP.
Tutti ne parlano. Molti lo contestano (generalmente per i motivi sbagliati). Pochi lo conoscono.
Io personalmente lo ho sempre considerato negativo, antieuropeo, una svendita della nostra economia e della nostra cultura agli USA.
Ma non sapevo come esprimere con chiarezza, in maniera precisa ma comprensibile a tutti, questo mio rifiuto, le mie preoccupazioni e convinzioni.

Bene, ora non ho più bisogno di farlo. C'è chi lo ha fatto per me :-)
Leggetevi "TTIP, TTIP" di Uriel Fanelli. Dice tutto quello che avrei voluto dire io. Con estrema chiarezza.

Saluti,

Mauro.