giovedì 31 luglio 2014

Amando Genova



Saluti,

Mauro.

martedì 29 luglio 2014

Il conflitto in Palestina: alcune letture

In questi giorni si fa (anzi: si rifà) sempre più violento il conflitto in Palestina.

Visto che è giusto parlarne, ma alla fine io riuscirei solo a ripetermi, qui una scelta di quanto scrissi in passato al proposito. Buona lettura.

27/07/2006: Sono antisemita?

21/05/2011: Lars von Trier

25/07/2011: Aspettare Godot

29/11/2012: Uno stato per la Palestina, finalmente (anche se solo teorico)

09/08/2013: Datemi pure dell'antisemita (ma anche i palestinesi sono semiti)

27/07/2014: Israele e la patente di antisemita

Saluti,

Mauro.

lunedì 28 luglio 2014

La pasta come la mangiano i tedeschi 2

Vi avevo già raccontato qui di strani modi tedeschi di mangiare la pasta.
E qui vi avevo raccontato di come i nordici abusino del parmigiano (o surrogati vari).

Oggi, purtroppo, mettiamo insieme le due cose.

Ci sono tedeschi che mangiano la pasta e, tecnicamente, lo sanno fare anche discretamente. Il problema è che non sanno mescolarla.
Così cosa fanno?
Mettono sopra il parmigiano (in quantità sufficiente per la porzione completa) e poi smuovono un po' lo strato superficiale di pasta. Dopodiché cominciano a mangiare.
Mangiato detto strato superficiale si accorgono che non c'è più parmigiano e cosa fanno? Lo rimettono (di nuovo in quantità sufficiente per la porzione completa). Smuovono un po' il secondo strato e lo mangiano.
E poi? E poi di nuovo non c'è più parmigiano, ma c'è ancora un bel po' di pasta. E si ripete la procedura.
E la si ripete e la si ripete. Fino a che il piatto è vuoto (o meglio fino a quando la pasta è finita, ma comunque rimane del parmigiano nel piatto, visto quanto ne hai usato).

Alla fine hai mangiato di fatto solo parmigiano, perché la pasta è stata solo una piccola parte del pasto, diciamo che la pasta è stata il condimento... :-(

Saluti,

Mauro.

domenica 27 luglio 2014

Israele e la patente di antisemita

Io ho un ottimo rapporto con gli ebrei. Almeno con quelli che conosco personalmente (con gli altri non posso sapere, visto che io giudico le persone singolarmente e non in quanto appartenenti a una determinata religione, nazionalità o altro modo di raggrupparle).
E per me una religione vale l'altra. L'essere ebrei, l'essere cristiani, l'essere musulmani, ecc. per me non comporta né superiorità, né inferiorità.

Però io ho una pessima opinione del governo israeliano, visto il suo comportamento nazistoide verso i palestinesi.

Sono antisemita?
Per gli ebrei che conosco e per le persone intelligenti no.
Per il governo israeliano e, a quanto pare, ultimamente anche per quello tedesco invece sì.

Quindi: fanculo a detti governi.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Non so in questa situazione se sono antisemita anche per il governo italiano e, in tutta sincerità, non mi interessa neanche saperlo.

mercoledì 23 luglio 2014

Un porto linguistico

Ebbene sì, secondo la Bild, quotidiano tedesco paragonabile come serietà e qualità al periodico italiano Novella 2000 (cosa che ne fa comunque il quotidiano tedesco al tempo stesso più merdoso e più letto), Genova sarebbe un porto linguistico...

Parlando infatti del trasferimento della Costa Concordia a Genova, detto esimio foglio ha scritto:


Traduco fino al punto: "[La nave] dovrà essere smantellata dopo due anni di lavori di recupero nella città portuale linguistica di Genova".

Fortuna che l'università di Genova ha anche la facoltà di Lettere e quella di Lingue e Letterature Straniere, almeno ci saranno gli specialisti per il lavoro.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Ringrazio il blog BildBlog per la segnalazione.

lunedì 21 luglio 2014

Chi butta giù gli aerei in Ucraina?

Parliamoci chiaro: l'aver abbattuto un aereo civile è un affronto a ogni diritto internazionale (e non solo internazionale). Ed è anche di fatto una dichiarazione di guerra al mondo. Chiunque ne sia il responsabile: Ucraina, Russia o ribelli vari.

Quello che però in questi momenti si dimentica è il problema principale: la NATO.
Se la NATO non esistesse non ci sarebbe questo casino in Ucraina. E di conseguenza non ci sarebbero aerei - né civili né militari - abbattuti in Ucraina.

Se non capite cosa intendo dire, leggete quanto scrissi qui.

Saluti,

Mauro.

sabato 19 luglio 2014

Germania in menopausa

Almeno sembra, date le vampe di calore (foto presa oggi poco dopo le 14, a Colonia).


Saluti,

Mauro.

mercoledì 16 luglio 2014

Casi e casi (e non casi)

I commenti di Layos e Serena al mio articolo Proviamo a illuderci mi hanno fatto ragionare su come facilmente si confondano causalità, correlazione e casualità (Layos e Serena conoscono la differenza tra le tre cose, ma non sono certo in così grande compagnia).

Vediamo di provare a spiegarle in parole semplici (cercando indirettamente di spiegare anche cosa è la statistica :-) ).

Causalità
La causalità si ha quando tra due eventi vi è un rapporto di causa ed effetto.
Volendo si può definire causale un fatto singolo, dove il rapporto causa-effetto è riconosciuto (e provato) solo a posteriori, ma generalmente si parla di causalità per un rapporto causa-effetto generale, ripetibile (e in questo caso puoi anche "prevedere" il futuro).
Per farlo ti serve una statistica, cioè ti serve avere esaminato tantissimi casi passati e aver visto che hanno sempre (o quasi sempre, vi ricordo che nella scienza non si hanno mai certezze assolute, ma solo probabilità, anche se talvolta elevatissime) prodotto un determinato effetto e per i quali si è verificato che l'effetto non ci sarebbe stato senza detta causa (in realtà un effetto potrebbe essere anche causato da cause diverse, ma noi qui non vogliamo complicarci la vita, vero?).
Qui va specificato che vi è anche un fattore temporale: l'effetto arriva sempre DOPO la causa.

Correlazione
La correlazione si ha quando due eventi sembrano legati tra loro e sembrano avvenire secondo un rapporto di causa ed effetto, ma questo rapporto non c'è, è solo apparente.
Anche qui serve una statistica: se non hai analizzato tanti dati, non puoi parlare di correlazione. Due o tre dati non ti dicono nulla, ma proprio nulla.
La correlazione può essere assolutamente casuale oppure può essere dovuta al fatto che due eventi tra i quali non esista rapporto di causa-effetto sono entrambi però effetto della stessa causa.
Da notare che spesso (anche se non sempre) nonostante l'apparenza causa-effetto gli eventi correlati avvengono in parallelo, non uno dopo l'altro.
Per capire meglio... studiatevi il dogma del pastafarianesimo che parla di pirati e riscaldamento globale ;-)

Casualità
La casualità è quello che spiega quello che io ho scritto in Proviamo a illuderci :-)
La casualità si ha quando le cose avvengono per caso, dove non c'è nessun nesso di causa ed effetto ma non c'è neanche nessuna statistica (che potrebbe giustificare una correlazione).
Perché no, i due eventi (tre, nel caso che l'Italia tra quattro anni vinca i mondiali di calcio) che cito in quell'articolo NON sono una statistica. Due eventi non saranno mai una statistica, per quanto ci possa far piacere. Due eventi sono solo due casi. Punto.

Saluti,

Mauro.

lunedì 14 luglio 2014

Proviamo a illuderci...

Tre volte arbitri italiani hanno diretto la finale dei mondiali di calcio.

Nel 1978 Gonnella arbitrò Argentina-Olanda.
Quattro anni dopo l'Italia vinse il mondiale.

Nel 2002 Collina arbitrò Brasile-Germania.
Quattro anni dopo l'Italia vinse il mondiale.

Nel 2014 Rizzoli ha arbitrato Germania-Argentina.
Quattro anni dopo... Russia 2018... chissà...

Saluti,

Mauro.

Campioni diversi

Nazionale di calcio tedesca: campione del mondo 2014. Titolo assolutamente meritato, sia calcisticamente che moralmente.

Tifosi di calcio tedeschi: campioni del mondo di ignoranza e invidia. Gli italiani di Germania sanno cosa intendo. Purtroppo.

Saluti,

Mauro.

domenica 13 luglio 2014

Papi mondiali

Quale dei due papi si dimostrerà più forte stasera? Il tedesco o l'argentino? Chi avrà i migliori agganci in alto? Il teologo o il popolano? Chi sarà riuscito a circuire meglio il dio del pallone?

Saluti,

Mauro.

sabato 12 luglio 2014

Cose che si trovano in Germania 2

A Brema... mucche sui tetti (dei teatri).


Saluti,

Mauro.

mercoledì 9 luglio 2014

Il casino col pedaggio in Germania - 1

La Germania vuole introdurre il pedaggio per le autostrade. Questa voce gira ultimamente per l'Europa. Con tutte le proteste del caso.
E si chiede un intervento dell'Europa per impedire la cosa. Ma come? E tutti gli altri paesi con pedaggio (Italia, Francia, Austria, Slovenia, ecc... no, la Svizzera non c'entra, non essendo nell'Unione Europea)?

Forse è il caso di fare chiarezza nelle notizie, per capire prima di giudicare.

Prima cosa da dire: il pedaggio autostradale in Germania esiste già. Anche se c'è il mito dell'autostrada gratuita. Il fatto è che il pedaggio lo pagano solo i veicoli commerciali, non le automobili. Quindi è già un pedaggio discriminatorio.

Seconda cosa da dire: il pedaggio che il ministero dei trasporti tedesco vorrebbe introdurre ora non è un pedaggio autostradale. È un pedaggio totale: dovrebbe pagarlo chiunque in Germania voglia percorrere una qualsiasi strada pubblica (e percorrendo solo le strade private tanto lontano non vai...).

Terza cosa da dire: il ministero dei trasporti tedesco vuol far credere di mettere il pedaggio per tutti... però al tempo stesso annuncia che per non "pesare ancora di di più" a livello fiscale sugli automobilisti tedeschi... la tassa di possesso dell'auto verrà ridotta in maniera da compensare il costo del pedaggio... ergo alla fine il pedaggio lo pagheranno solo gli automobilisti stranieri che vogliano/debbano attraversare la Germania.

E sono proprio queste due ultime cose a essere il problema.
Il terzo punto costituirebbe una discriminazione tra i cittadini locali e stranieri, inaccettabile per l'Europa (e non presente finora in nessun paese che preveda il pedaggio).
Il secondo punto sarebbe anche tutto sommato indigesto a Bruxelles, perché a quel punto la Germania sarebbe l'unico paese che non concede alternative (negli altri paesi solo le autostrade e particolari tunnel o ponti sono a pagamento, non la rete stradale in toto): o paghi o non entri nel paese.

Non voglio influenzare il vostro giudizio sul pedaggio (io personalmente sono favorevole a quello autostradale e nemico di quello totale), ma era giusto darvi qualche informazione concreta e corretta per valutare le informazioni spesso incomplete della stampa e della televisione.

Saluti,

Mauro.

domenica 6 luglio 2014

Senati d'Europa

Uno dei temi che dominano in questo momento la stampa e la politica italiana è la riforma del Senato.
Con la proposta renziana-berlusconiana di farne una Camera non elettiva, bensì nominata.

Premessa: io sono per l'elettività. Ogni organo legislativo (come appunto le Camere o, a livello locale, i consigli regionali e comunali) per me deve essere elettivo. Punto.
Quindi io personalmente, piuttosto che avere un Senato nominato, preferirei addirittura un sistema monocamerale (anche se uno bicamerale ben organizzato e ben funzionante dà più garanzie di democrazia).

Ma lasciamo perdere le mie preferenze, non è di questo che voglio parlarvi oggi.

Voglio parlarvi di come sono i Senati in giro per l'Unione Europea. Non perché siano necessariamente migliori del nostro (in certi casi, vedasi Regno Unito per esempio, sono anzi decisamente peggiori) ma perché anche in questo caso si parla tanto di Europa ma poco se ne sa.

La prima scoperta è che nei più importanti paesi europei (Regno Unito e Germania in tutto e per tutto, Francia in maniera dissimulata) il Senato non è elettivo.

Regno Unito
Quello che da noi è il Senato, nel Regno Unito è la Camera dei Lord (House of Lords).
Se ragioniamo in termini moderni la Camera dei Lord è un anacronismo (e in fondo anche una vergogna): membri (aristocratici) di diritto ereditari, membri di diritto per cariche religiose, membri nominati direttamente dalla corona britannica... l'unica elettività è quella interna ai nobili (i "pari") per decidere in alcuni casi quale nobile debba prendere il posto di un nobile parlamentare deceduto.

Germania
Il Senato tedesco si chiama ufficialmente Consiglio Federale (Bundesrat).
Non è certo un'assemblea nobiliare e anacronistica come la Camera dei Lord britannica (del resto la Germania è una repubblica e non una monarchia) ma è comunque non elettivo.
I suoi membri vengono nominati dai governi dei singoli stati federali (Länder) e sono rappresentativi dei governi degli stessi (cioè ogni stato federale invia al Bundesrat solo rappresentanti dei partiti che ivi governano, nessun rappresentante delle opposizioni regionali, per quanto forti).
Ciò significa che, a causa della diffusa (anche in Germania) dissociazione tra voto locale e voto nazionale e del fatto che il peso dei vari Länder nel Bundesrat non è veramente proporzionale alla popolazione, spesso il Bundesrat non rappresenta veramente (talvolta proprio per niente) il peso nazionale dei partiti.

Francia
In Francia abbiamo il Sénat. Quindi almeno come nome sembra corrispondere alla situazione italiana. Ma, appunto, solo nel nome.
Il Sénat sembra elettivo, ma lo è solo in maniera indiretta. Infatti i suoi membri non vengono eletti dai cittadini, ma dai rappresentanti degli enti locali (dipartimenti e comuni) e dai membri dell'Assemblea Nazionale (corrispettivo della nostra Camera dei Deputati).

Spagna
Qui il Senato (Senado) è eletto direttamente come in Italia (anche se, contrariamente all'Italia, non vi è correlazione tra popolazione e numeri di eletti, in Spagna ogni provincia, a parte isole e territori esterni, ha diritto allo stesso numero di senatori).

Paesi Bassi
Il Senato neerlandese (Eerste Kamer der Staten-Generaal o popolarmente Senaat) viene eletto dai consigli provinciali, quindi è indirettamente elettivo, come il Senato francese (con la differenza che nei Paesi Bassi non lo votano anche i membri dell'altra Camera).

Svezia
Qui il problema non si pone: dal 1970 la Svezia ha un sistema monocamerale.

Austria
Per il Senato austriaco (Bundesrat) si veda quanto scritto per quello tedesco. Il sistema è di fatto identico.
L'unica differenza è che i membri del Senato tedesco hanno vincolo di mandato, quelli del Senato austriaco no.

Grecia
La Grecia ha sempre avuto un sistema monocamerale.

Belgio
Il Senato belga (Senaat in neerlandese, Sénat in francese) è come tante altre cose in Belgio un caso più da psichiatria che da politica :-)
Infatti si compone di tre categorie di senatori:
1) senatori eletti a suffragio universale (come in Italia);
2) senatori nominati dai consigli regionali (come in Germania);
3) senatori nominati dai senatori di cui ai punti 1 e 2 (come da nessun'altra parte al mondo, almeno che io sappia).

Repubblica Ceca
Il Senato ceco (Senát) viene eletto a suffragio universale, in maniera molto simile a quello italiano (a differenza dell'Italia però non può essere sciolto dal Presidente della Repubblica).

Conclusioni
Mi sono limitato a una scelta dei più importanti paesi dell'Unione Europea, ma credo basti a dimostrare che un Senato veramente elettivo è decisamente più l'eccezione che la regola.
Anche se in questo caso io, come detto, preferisco l'eccezione.

Saluti,

Mauro.

Parliamo dei mondiali?

No, in realtà non serve parlarne: qualunque cosa facciano le altre squadre (in particolare, chiaramente, le altre semifinaliste Germania, Argentina e Olanda)... la FIFA ha già deciso. Il mondiale lo vince il Brasile. Che lo meriti o no. Che piaccia o no.
Gli arbitraggi di Brasile-Croazia e di Brasile-Colombia (e in misura minore anche quello di Brasile-Cile) sono stati espliciti: se il Brasile si trova in difficoltà... a tirarlo fuori dalle stesse non sono i suoi veri o presunti campioni, bensì gli arbitri.
Del resto bastava sentire le dichiarazioni e le interviste pre-mondiali di Blatter e di Valcke (cioè dei vertici della FIFA) per capirlo, non serviva aspettare gli arbitraggi.

Vale veramente la pena ora di guardarsi le semifinali e la finale, sapendo che il vincitore (pur essendo la squadra obiettivamente meno di valore tra le quattro semifinaliste) è già scritto?
Io sono malato di sport, quindi le guarderò comunque... ma una persona sana di mente farebbe meglio a guardarsi altro.

Saluti,

Mauro.

sabato 5 luglio 2014

Un fenomeno tedesco: i guidatori fantasma

Fin da quando sono arrivato in Germania (ormai nel lontano 1996) mi ha colpito un fenomeno diffuso sulle autostrade tedesche: i Geisterfahrer, in italiano Guidatori fantasma.

No, il paranormale non c'entra. Non si parla di auto senza guidatore o di auto visibili ma inesistenti.
Si tratta di normalissime auto, di plastica e metallo, guidate da normalissimi esseri umani, di carne e ossa.
Allora perché fantasma? Qui in Germania si definiscono così quegli automobilisti che in autostrada guidano contromano (qualunque sia il motivo per cui lo facciano).

Io, per fortuna, non ne ho mai incontrato uno sulla mia strada (anche se talvolta ho cercato una piazzola di sosta perché la radio ne annunciava uno proprio dove ero io) però il fenomeno è molto diffuso. Molto di più che negli altri paesi europei (almeno quelli riportati nei reportage che parlano del fenonemo).

Due cause del fenomeno sono evidenti, palesi anche senza grandi indagini:

1) In Germania non esistono i caselli, quindi se uno all'ingresso dell'autostrada fa - per qualsiasi motivo - una manovra sbagliata rischia facilmente di ritrovarsi sulla carreggiata opposta (in Italia e Francia, per esempio, una manovra del genere grazie ai caselli difficilmente ti porta sulla carreggiata sbagliata);

2) In Germania le patenti non devono essere rinnovate, non c'è obbligo di fare regolari visite mediche per valutare se si è ancora in grado di guidare (infatti molti guidatori fantasma sono vecchietti sordi, orbi o rimbambiti che hanno semplicemente avuto la fortuna di non provocare mai incidenti - o di non accorgersi di averne provocati - e quindi mai sono stati controllati dalla polizia).

Un inciso riguardo il punto 2): proprio per questo motivo io mi tengo stretta la patente italiana e non la converto in quella tedesca. Io voglio fare le visite mediche regolari, voglio sapere se sono ancora in grado di guidare o se sono un pericolo pubblico.

Tempo fa, ascoltando un servizio radiofonico sul fenomeno, sono venuto però a sapere di una terza causa che, obiettivamente, è agghiacciante e dimostra quanto poco valore abbia la vita oggi. Sia la propria che quella altrui.
In detto servizio un portavoce della polizia autostradale ha dichiarato che:

3) In Germania si sta diffondendo tra i giovani neopatentati o quasi il fenomeno della guida contromano in autostrada come prova di coraggio.

Non credo serva commentare (a parte il fatto che anche qui si dimostra come certe categorie di persone fraintendano e stravolgano il significato delle parole: sulle autostrade tedesche la parola coraggio, in altri ambienti la parola onore).

Saluti,

Mauro.

mercoledì 2 luglio 2014

Articolo 1111

Quello pubblicato una mezz'oretta fa o poco più è stato l'articolo 1111 della storia di questo blog... credo che qui a Colonia lo apprezzeranno indipendentemente dai contenuti, solo per il numero :-)

Saluti,

Mauro.

martedì 1 luglio 2014

Anche questo è Mauro

Entrare in una birreria tedesca e chiedere un bicchier d'acqua.

Saluti,

Mauro.