sabato 7 dicembre 2013

I parlamentari e la conoscenza delle leggi

Articolo ritrattato in quanto mi sbagliavo io.
Me ne scuso.

Saluti,

Mauro.

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No, non sto parlando del Parlamento italiano, quindi non cominciate a sbavare né contro la "casta" né contro i "dilettanti allo sbaraglio".

Stasera (o meglio, ieri sera, visto che la mezzanotte è ormai passata) ero a cena con alcuni amici e conoscenti e nel gruppo c'era un neoeletto parlamentare tedesco, il cristiano-democratico Thomas Mahlberg (comunque, al di là di quanto scrivo sotto, persona molto simpatica e piacevole, anche se politicamente lontana da me).

Chiaramente si finisce a parlare anche di politica e, al di là dell'avere idee politiche simili o diverse, a un certo punto mi cascano le palle quando lui si esprime contro la doppia cittadinanza.
Ma non perché lui sia contrario alla stessa (io sono favorevole, va detto, anche se - pur avendone diritto - non la ho mai richiesta), bensì per i motivi per cui è contrario.

Lui sostiene che, in quanto cittadino tedesco possessore della sola cittadinanza tedesca, sarebbe discriminato nei confronti di chi ha una doppia cittadinanza.
Perché? Perché chi ha la doppia cittadinanza può votare in due paesi e lui in uno solo!

Peccato solo che le leggi (nazionali e internazionali) impediscano ciò: chi ha doppia cittadinanza non ha doppio voto.
Al momento dell'ottenimento della doppia cittadinanza (o al raggiungimento della maggiore età, per chi la ha dalla nascita) la persona deve dichiarare per quale dei due paesi di cui è cittadino intende esprimere il diritto di voto.
Che poi ci sia chi imbroglia e cerca di votare in entrambi i paesi è palese, ma si tratta appunto di un imbroglio, non di un diritto o di una discriminazione verso chi ha una sola cittadinanza.

Io ho cercato di spiegarglielo.
Dubito che abbia capito.

Saluti,

Mauro.

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