mercoledì 9 maggio 2012

C'è la crisi, suicidiamoci... o è la stampa?

Da tempo avevo il sospetto che tutto questo tam tam mediatico sui suicidi dovuti alla crisi economica e alla pressione fiscale fosse solo una campagna sensazionalistica o, peggio, politica (contro chi e per chi, mi pare abbastanza evidente), ma che non avesse riscontro nei numeri reali.

Ora qualcuno si è deciso a fare i conti, basandosi sui fatti, sui numeri. Ne scrive Daniela Cipolloni su Wired: I suicidi non sono aumentati per la crisi.

Articolo molto interessante e illuminante, da leggere assolutamente.

Vorrei qui solo sottolineare un'affermazione di Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze del Fatebenfratelli di Milano, contenuta nell'articolo: «Studi epidemiologici internazionali dimostrano con certezza che le notizie dei suicidi da crisi economica, se presentate in modo sensazionalistico, inducono altri suicidi, innescando un pericoloso 'effetto domino'».

Capito?

Di sicuro però certi giornalisti continueranno a dare la colpa dei suicidi a Monti, Merkel, Draghi o chi per loro. Ma un esame di coscienza sul modo in cui danno le notizie non credo proprio lo faranno.

Saluti,

Mauro.

5 commenti:

  1. grazie per questo post. era qualcosa che sospettavo da tempo ma fino a che non leggi dei dati statistici non puoi dirlo. finalmente qualcuno dice le cose come stanno. soprattutto che i giornalisti dovrebbero imparare a raccontare i fatti di cronaca per quello che sono, e non si tratta solo di come vengono raccontati questi suicidi, ma anche di come vengono raccontati, per esempio, i femminicidi.

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  2. Grazie a te per il commento :-)

    Una parola che hai scritto è a mio parere particolarmente importante: "come".
    Infatti, non basta dare le notizie, bisogna vedere anche come si danno.
    Perché - per rimanere al tema del mio post, ma vale per tutte le notizie - le singole notizie sui singoli suicidi per ragioni economiche saranno anche date correttamente al 100%... ma sei dai notizia solo di suicidi con quella motivazione e non riporti confronti con gli anni precedenti... non fai giornalismo. Fai o gossip o propaganda.

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  3. Da tempo ho smesso di dare credito a quello che dicono e scrivono i giornalisti. Purtroppo la maggioranza scrive senza sapere, scrive senza pensare o scrive quello che politicamente è più comodo scrivere. E la piccola percentuale di giornalisti intellettualmente onesta, è a spasso o scrive per piccole testate. Non mi stupisco, quindi, per una notizia falsa o gonfiata.

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  4. Nel mio piccolo, anch'io sono giornalista. Grazie per la fiducia :-)

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  5. Sai bene come la penso sui giornalisti. Non ti dovresti stupire. Del resto, darmi torto, è ben difficile.

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