venerdì 11 marzo 2011

Terremoto nucleare

E ora, visto il terremoto in Giappone e la decisione (giusta) del paese di chiudere temporaneamente le centrali nucleari, aspettiamoci la solita inondazione di cazzate disinformative antinucleariste.

Del resto in Europa tutta è chi conosce il nucleare e ne sa parlare che viene censurato.
Chi non lo conosce ma aspetta eventi come quello odierno per sparare cazzate a raffica invece ha tutti i media (di sinistra o destra che siano) ai suoi piedi.

Spero comunque di sbagliarmi e di dovermi smentire. Ma...

Saluti,

Mauro.

4 commenti:

  1. Ciao Mauro
    Adesso sono curiosa di sentire la tua sull'argomento!

    RispondiElimina
  2. Leggerai qualcosa al proposito nel mio prossimo intervento domani o dopo.
    Prima voglio monitorare con attenzione l'"informazione".

    Ciao,

    Mauro.

    RispondiElimina
  3. Beh , vediamo la tua impressione sull'accaduto , certo le notizie sono confuse , i reattori , dalle immagini in uno è saltato il rivestimento esterno , e negli altri due a fianco la vernice è scrostata per via della alte temperature.
    Probabilmente le pompe saranno occluse dal fango e dai detriti dello tsunami , saranno senza corrente e in una situazione logistica assurda.
    Inoltre la centrale in oggetto non è nuovissima ,devo solo dire che non possiamo dire niente sulla preparazione tecnica dei Giapponesi e , soprattutto , sulla loro abnegazione, tremo al pensiero se una emergenza del genere fosse accaduta sulle coste della Toscana , per esempio.
    poi , per aiutare la disinformazione , si sono succedute notizie di "tecnici" in fuga dalla centrale , che cosa dovevano fare gli addetti che non erano in centrale né nelle squadre di emergenza? chiedere se c'era una tuta per loro e qualche pastiglia di iodio , così andavano "dentro" a dare una mano?
    Io , dal canto mio, mi sarei allontanato correndo , e anche di molto.

    RispondiElimina
  4. http://www.kalzumeus.com/2011/03/13/some-perspective-on-the-japan-earthquake/

    Leggasi capitolo "Let's talk nukes".

    Saluti,

    Mauro.

    RispondiElimina