venerdì 14 gennaio 2011

Spieghiamo qualcosa di Marchionne

Il problema è molto semplice, in realtà. E coloro che dovrebbero spiegarlo (gli economisti, statalisti o liberisti che siano) sono gli unici che non ci capiscono una sega (come sempre del resto quando si parla di economia).

Esiste una categoria, gli azionisti, che guadagna con le crescite veloci del valore delle azioni e che se ne frega del medio-lungo termine.
Esiste un’altra categoria, gli investitori, che accettano la possibilità di non guadagnare subito, ma puntano sui dividendi a medio-lungo termine.
Esiste una terza categoria, cioè chi veramente lavora, che non è amata né dagli azionisti né dagli investitori… ma mentre gli azionisti la considerano un peso di cui liberarsi il più alla svelta possibile, gli investitori la considerano un peso immediato che alla lunga però porta guadagni.
Marchionne conosce gli azionisti. Degli investitori non gliene frega nulla. E di chi lavora ancora meno.

In tutto questo, da qualche parte c'è o ci dovrebbe essere anche un "prodotto".
E a Marchionne non gliene frega neanche nulla del prodotto.
Infatti per beni il cui trasporto è costoso e impegnativo (come le auto, appunto) qualunque azienda cerca di produrre all'interno (o almeno non lontano) dal mercato a cui mira.
Quindi se Marchionne minaccia di andare in Serbia o Polonia, la cosa ha senso (almeno se l'unico problema è la riduzione dei costi). Se invece minaccia di andare in Brasile, di fatto ci dice: "Non è che non mi interessi produrre in Italia, il fatto è che non mi interessa vendere in Italia!".

Saluti,

Mauro.

2 commenti:

  1. Caro Mauro!
    Vero ma Marchionne, comunque, non fa neanche tanto bene all'economia, non a lungo termine.
    Leggi

    http://skywalkerboh.blogspot.com/2011/01/marchionne-sbugiardato-da-46-docenti.html

    p.s. ti ho risposto sul blog nel mio ultimo post ;)

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  2. Appunto!

    Da quando in qua chi pensa solo agli azionisti fa bene all'economia?
    Chi pensa solo agli azionisti, pensa automaticamente solo al breve, anzi brevissimo, termine.

    P.S.: Ti ho già controrisposto sul tuo blog :-)

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