domenica 8 agosto 2010

Afghanistan

Nelle ultime settimane mi sono documentato molto (per quanto possibile) sulla situazione in Afghanistan. Contrariamente a quello in Iraq, ho sempre creduto che l'intervento militare in Afghanistan non andasse contro il diritto internazionale (prima che mi fraintendiate: ciò non ha niente a che fare col "giusto"/"non giusto", parlo solo di freddo diritto).

Però... quella in Afghanistan, giusta o sbagliata che sia, è una guerra persa. Chiaramente, semplicemente e definitivamente persa. Qualunque cosa dicano gli uffici di pubbliche relazioni (o più precisamente di pubbliche menzogne) dei vari governi.

Quando una guerra è definivamente persa, cosa succede normalmente? Il comando della parte perdente o firma la resa (come fece, per esempio, l'Austria-Ungheria alla fine della prima guerra mondiale) o fa massacrare i propri uomini inutilmente fino all'ultimo (vedasi Germania hitleriana alla fine della seconda guerra mondiale).

In Afghanistan ho l'impressione che la NATO sia indecisa tra le due soluzioni... ma tenda a preferire la seconda.

Saluti,

Mauro.

2 commenti:

  1. Condivido pienamente. Con l'angoscia di chi non riesce a trovare una soluzione che non suoni come una fuga dalla ferocia talebana.
    Un saluto dalle vacanze
    Enzo

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  2. Il problema è che chi "non vuole fuggire" se ne sta seduto comodo a Washington, Londra, Berlino o Roma.

    Non sta a Kabul o Kandahar o Herat.

    Saluti dalle non (ancora) vacanze,

    Mauro.

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